Time Out (serie televisiva)
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Time Out | |
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Titolo originale: | The White Shadow |
Nazione: | USA |
Anno: | 1978-1980 |
Formato: | Serie TV |
Genere: | drammatico, sportivo |
Stagioni: | 3 |
Puntate/episodi: | 54 |
Durata: | 45 |
Lingua originale: | |
Caratteristiche tecniche | |
Aspect ratio: | |
Colore: | colore |
Audio: | |
Crediti | |
Ideatore: | Bruce Paltrow |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori e personaggi | |
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Fotografia: | Sol Negrin, Allen M. Davey, Charles Correll |
Montaggio: | Tony De Zarraga |
Musiche: | Frank Denson, Mike Post, Pete Carpenter |
Produttore: | Bruce Paltrow, Mark Tinker |
Programmazione | |
Prima TV USA | |
dal: | 27 novembre 1978 |
al: | 16 marzo 1981 |
rete televisiva: | CBS |
Prima TV Italia (gratuita) | |
dal: | |
al: | |
rete televisiva: | Italia 1 |
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Time Out è il titolo con cui fu trasmessa in Italia la serie televisiva The White Shadow, creata da Bruce Paltrow e trasmessa originariamente dalla rete statunitense CBS.
Composta da 54 episodi divisi in tre stagioni, la serie era ambientata in una scuola superiore del ghetto di Los Angeles, dove un allenatore bianco si trova a guidare una squadra di pallacanestro composta per lo più da studenti neri e ispanici.
Time Out fu la prima serie televisiva a proporre un ritratto credibile dello sport giocato, ed una delle prime a presentare in maniera realistica personaggi appartenenti alle minoranze etnico-religiose, affrontando nel corso degli episodi situazioni e problemi delle vita reale che era però raro ritrovare in televisione.
[modifica] La storia
Ken Reeves è un’ala dei Chicago Bulls con esperienza decennale nell’NBA che fatica a riprendersi da un brutto infortunio al ginocchio. Il suo vecchio compagno di università Al Willis gli offre il posto da allenatore della squadra di basket della Carver High School di Los Angeles, di cui lui è Preside. Conscio che la sua carriera di giocatore è ormai alla fine, Reeves accetta immediatamente l’incarico ma si rende subito conto che i ragazzi non hanno solo bisogno di qualcuno che insegni loro a giocare, ma di qualcuno che insegni loro a vivere.
Per Reeves non è un compito facile, essendo alla prima esperienza da allenatore e non avendo mai avuto a che fare con ragazzi cresciuti praticamente per strada. Sua sorella Katie, che vive col marito proprio a Los Angeles, vorrebbe vederlo fare l’analista televisivo – una professione che gli permetterebbe di guadagnare molto di più - e soprattutto vorrebbe vederlo sistemato, ma Reeves capisce presto che allenare quei ragazzi indisciplinati ma pieni di talento può essere fonte di grandi soddisfazioni. Sapendo di non poterli perdere di vista, Reeves avvisa i suoi ragazzi che sarà sempre un passo dietro a loro, in ogni momento. "Già - gli risponde uno dei giocatori - come un'ombra bianca!".
[modifica] I temi
Nonostante il motore dietro la serie fosse il basket, Time Out non trattava solo di sport. In effetti, si può dire che il tema principale fosse la difficoltà di crescere in un ghetto. Nel corso delle tre stagioni, i membri della squadra affrontarono problemi di droga e alcolismo, ebbero a che fare con bande giovanili e scommettitori clandestini, relazioni compromettenti e gravidanze inaspettate, omosessualità e handicap fisici e mentali. E, ovviamente, tutti i problemi legati al razzismo.
Nonostante questo approccio fece guadagnare alla serie numerose lodi, il pubblico televisivo non ne fece un successo, tanto che il settimo episodio della seconda stagione, in cui appaiono gli Harlem Globetrotters, fu l'unico ad entrare nella classifica dei dieci programmi più seguiti della settimana. A causa dei brutti risultati della terza stagione, la CBS decise di interrompere la serie con il 15° episodio, il 54° in totale.
[modifica] Curiosità
Thomas Carter, Kevin Hooks e Timothy Van Patten diventarono dopo la fine della serie registi di buon successo al cinema e in televisione.
Carter, l'unico dei tre che esordì dietro la macchina da presa dirigendo un episodio di Time Out, diresse episodi di serie televisive come A cuore aperto, Hill Street giorno e notte, Alfred Hitchcock presenta, Miami Vice, Saranno famosi e Mai dire sì prima di passare sul grande schermo con Swing Kids - Giovani ribelli. In seguito, diresse Eddie Murphy in Uno sbirro tuttofare, Julia Stiles in Save the last dance e Samuel L. Jackson in Coach Carter.
Kevin Hooks, che avrebbe dovuto dirigere il diciottesimo episodio della terza stagione ma si vide questa possibilità negata dalla cancellazione della serie, diresse alcuni episodi di New York Police Department, Lost, Alias, 24 e Prison Break. Nel 2003 diresse inoltre la riduzione televisa del romanzo Sounder di William H. Armstrong, romanzo che aveva già avuto una trasposizione cinematografica nominata all'Oscar ad opera di Martin Ritt nel 1972, in cui lo stesso Hooks interpretava il ruolo del protagonista. Per il cinema fu il regista tra gli altri di Inseguiti e Passenger 57 - Terrore ad alta quota.
Arrivato alla regia solo negli anni '90, Timothy Van Patten fu attivo esclusivamente sul piccolo schermo, dirigendo episodi di serie di successo come Il tocco di un angelo, Homicide, Sex and the City, The Wire, Roma e I Soprano.