Suio
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Suio | ||||||||
Panorama di Suio Alto | ||||||||
Stato: | Italia | |||||||
Regione: | Lazio | |||||||
Provincia: |
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Comune: |
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Coordinate: | ||||||||
Nome abitanti: | sujari | |||||||
Pref. telefono: | 0771 | CAP: | 04020 | |||||
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Suio, località termale di antica origine, è una frazione del comune di Castelforte, Provincia di Latina. Il nome degli abitanti è Sujari
Indice |
[modifica] Collocazione
Suio, frazione termale di Castelforte (LT), si colloca sulle estreme propaggini dei Monti Aurunci, presso il fiume Garigliano. L'abitato è suddiviso in due agglomerati principali: Suio Alto, sull'altura con l'antico castello, e Suio Forma, ai piedi del castello accanto al fiume, dove sgorgano acque sulfuree termali. La località Valle di Suio, a circa 200 m s.l.m., ha grandi pregi naturalistici; a Suio terme sono concentrati gli stabilimenti balneari.
[modifica] Le Terme
Le Terme di Suio sono le antiche Aquae Vescinae, citate anche da Plinio e Lucano, molto frequentate soprattutto durante il periodo dell'Impero Romano. Testimoninaza dei fasti dell'epoca è, ad esempio, la cosiddetta vasca di Nerone, piscina Duratorre in località Sant'Antonio, in cui fu rinvenuta una sedia balneare di porfido. Sembra accertato l'utilizzo di tali acque termali anche in epoca pre-romana. Alla caduta dell'Impero Romano l'uso delle acque termali si è ristretto via via alla sola popolazione locale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale è stata lanciata la località nel settore turismo grazie alla costruzione di stabilimenti balneari e strutture accessorie.
Dalle numerose ed eterogenee sorgenti, in una fascia tra il crinale aurunco ed il fiume Garigliano, sgorgano acque ipertermali (39-63°C) a varie concentrazioni sulfuree, con presenze bicarbonato-alcalino-terroso-calciche; vengono impiegate a scopo terapeutico, ma anche estetico-rilassante, per bagni, fanghi, inalazioni, irrigazioni ed insufflazioni per curare malattie respiratorie, otorinolaringoiatriche, artrosiche, cutanee e ginecologiche. Le acque, a diversi gradi di concentrazione di minerali, vengono anche commercializzate in bottiglia come acqua da pasto.
Il territorio offre strutture sportive e ricreative a carattere naturalistico e culturale; in un raggio di pochi kilometri si trovano siti archeologici (come il comprensorio di Minturnae), borghi medioevali (in particolare lo stesso castello di Suio e quello di Castelforte), l'Ippodromo del Garigliano (Comune limitrofo di Santi Cosma e Damiano) e le spiagge (Comune limitrofo di Minturno).
Altro vanto sicuramente le acque minerali che sono commercializzate
[modifica] La Storia
La zona in epoca pre-romana fa parte del territorio della Pentapoli Aurunca. I primi insediamenti sull'attuale territorio di Suio, che si fanno risalire al popolo degli Aurunci, sono legati all'uso delle acque termali che sgorgano spontaneamente. I Romani prendono il controllo del territorio a seguito della battaglia del Veseris nel 314 a.C. Alcuni storici, come Giuseppe Tommasino, ritengono che il toponimo Veseris etimologicamente derivi proprio dalle caldane locali. La particella ves, in antiche lingue italiche, indicava luoghi ove si verificavano emissioni geologiche, da cui forse anche il toponomo Vesuius da cui deriverebbe a sua volta Sujus.
Ci sono giunte notizie relative a Suio di epoca romana-imperiale: Settimio Severo, con capitali propri, fece lastricare la strada che conduceva da Minturnae ad Aquas Vescinas, coiè Suio, terme di Vescia; due servi dispensatores offrirono al Genio Aquarum Vescinarum ex voto perché fosse garantita il ritorno da vincitori di Caracalla e Geta da una spedizione militare in Britannia.
Ritrovamenti archelogici, e lo studio di documenti storici, indicano che presso la Forma vi fosse la villa di Zethos. Costui lasciò in eredità la villa a Plotino, suo maestro, che traeva sollievo dalle acque termali; qui il filosofo vi morì nel 270.
Il nome Suio è legato al castello, Castrum Suji, sorto per il controllo della foce del Garigliano nel decimo secolo dopo Cristo. La fortificazione infatti sorge su di una altura a ridosso della sponda Nord del fiume da cui si ha una visuale da Monte Orlando (Gaeta) al Monte Massico. Il ruolo del Castello, realizzato prima del 1040 (data del primo documento che fa riferimento a Castrum Suji), era importante per il controllo delle incursioni dei corsari saraceni e dei loro insediamenti nella valle. Dopo la battaglia del Garigliano (915) entra a far parte del Ducato di Gaeta, governato dai Dogibile.
Nel 1023 viene fondata la Contea di Suio di prorpietà del conte Ugo. A questa data si fanno risalire anche le prime fortificazioni del castello. Nel 1078, a seguito di successive parziali donazioni, la contea viene acquisita dall'Abbazia di Monte Cassino. A Suio v'era un porto fluviale per il trasporto merci verso il cenobio cassinate ed una scafa per l'attraversamento del fiume. In quanto nuova terra acquisita dalla Signoria dell'Abbazia di Montecassino, nell’ottobre del 1079 l’abate Desiderio concesse agli abitanti di Suio le Chartae libertatis, delle Carte di franchigia, come aveva già fatto nel 1061 per Traietto, che includevano una serie di diritti e privilegi molto moderni. Desiderio ampliò anche le fortificazioni, e lo stesso fece l'abate Gerardo (1115 - 1125). Suio entra nell'orbita normanna nel 1140 insieme a Gaeta.
Del XIII secolo è la chiesa romanica dedicata a "Santa Maria in Pensulis", probabilmente costruita sui resti della villa di Zethos. La chiesa aveva annesso un locale per gli infermi che venivano qui a curarsi. La chiesa appartenva alla commenda dei Cavalieri Ospitalieri di Gaeta. Si scorge ancora la croce ottagona impressa sul primo gradino. L'attuale chiesa di San Michele arcangelo in Suio Alto risale al XV secolo.
A Suio si svolse una importante fase della Battaglia del Garigliano del 1503.
Nel 1807 Suio fu aggregato al Comune di Castelforte per mancanza di popolazione. Durante la Seconda Guerra Mondiale, trovandosi sulla Linea Gustav, il Castello è rimasto in parte danneggiato. Storicamente Suio è legato al comune di Castelforte, Provincia di Latina; oggi infatti è la maggiore frazione di Castelforte e, grazie proprio a Suio, Castelforte fa parte dell' Associazione Nazionale Comuni Termali (ANCOT).
[modifica] Voci correlate
[modifica] Fonti
- Giuseppe Tommasino, Aurunci Patres, tipografia “Eugubina” 1942
- Angelo Nicosia, Il Lazio meridionale tra antichità e medioevo, Caramanica 1995
- Aldo Di Biasio, Il passo del Garigliano nella storia d’Italia, Caramanica
- Cosmo Damiano Pontecorvo, I Casali di Ss. Cosmo e Damiano e la Terra di Castelforte, “Il Golfo” 1985
- Renzo Di Bella, Suio, borgo medioevale, Grafiche Emmegi 2004
- Duilio Ruggiero, La Pasqua castelfortese del 1799, Caramanica 1999
- A cura di Gioacchino Giammaria, Castelli del Lazio meridionale, Laterza 1998
- Paolo Capobianco, Studi e ricerche sul territorio di Gaeta, “Il Golfo” 1991
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