Rivoluzione dei garofani
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(PT)
« A 25 de Abril de 1974, o Movimento das Forças Armadas, coroando a longa resistência do povo português e interpretando os seus sentimentos profundos, derrubou o regime fascista.
Libertar Portugal da ditadura, da opressão e do colonialismo representou uma transformação revolucionária e o início de uma viragem histórica da sociedade portuguesa. A Revolução restituiu aos Portugueses os direitos e liberdades fundamentais. No exercício destes direitos e liberdades, os legítimos representantes do povo reúnem-se para elaborar uma Constituição que corresponde às aspirações do país. A Assembleia Constituinte afirma a decisão do povo português de defender a independência nacional, de garantir os direitos fundamentais dos cidadãos, de estabelecer os princípios basilares da democracia, de assegurar o primado do Estado de Direito democrático e de abrir caminho para uma sociedade socialista, no respeito da vontade do povo português, tendo em vista a construção de um país mais livre, mais justo e mais fraterno. » |
(IT)
« Il 25 aprile 1974, il Movimento delle Forze Armate, coronando la lunga resistenza del popolo portoghese e interpretando i suoi sentimenti profondi, ha rovesciato il regime fascista.
Liberare il Portogallo dalla dittatura, dall'oppressione e dal colonialismo ha rappresentato una trasformazione rivoluzionaria e l'inizio di una svolta storica della società portoghese. La Rivoluzione ha restituito ai portoghesi i diritti e le libertà essenziali. Nell'esercizio di questi diritti e libertà, i legittimi rappresentanti del popolo si riuniscono per elaborare una Costituzione che corrisponda alle aspirazioni del paese. L'Assemblea Costituente conferma la decisione del popolo portoghese di difendere l'indipendenza nazionale, di garantire i diritti fondamentali dei cittadini, di stabilire i principi fondamentali della democrazia, di assicurare il primato dello Stato di diritto democratico e di aprire il cammino verso una società socialista, nel rispetto della volontà del popolo portoghese, mirando alla costruzione di un paese più libero, più giusto e più fraterno. » |
(Preambolo della Costituzione portoghese vigente, 1976)
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La Rivoluzione dei garofani o Rivoluzione portoghese del 25 aprile 1974 fu il colpo di stato militare, attuato dal Movimento delle Forze Armate portoghesi (MFA), che pose fine al lungo regime salazarista.
Indice |
[modifica] Premesse storiche
La dittatura portoghese traeva origine dal golpe del 28 maggio 1926, che aveva decretato la fine di un breve periodo democratico. Nel 1933, con l'approvazione di una nuova Costituzione basata sul corporativismo e sugli ideali fascisti, António de Oliveira Salazar aveva instaurato apertamente il regime dell'Estado Novo. Partito unico era rimasto l'União Nacional (Unione Nazionale), di ispirazione monarchica, corporativa, antisocialista e neofascista.
Nonostante l'iniziale crescita economica degli anni '40 (in piena seconda guerra mondiale, conflitto cui il Portogallo neutrale), e la successiva fine dell'isolamento politico con l'ingresso nella NATO (1949), dagli anni '50 l'economia e la politica portoghesi erano entrate in uno stato di degrado, a causa delle cattive politiche economiche, delle lunghe e improduttive guerre coloniali in Africa e dell'oppressione esercitata dalla polizia politica PIDE.
Salazar era morto nel 1970, ma il regime era proseguito senza sostanziali evoluzioni con il successore Marcelo Caetano. All'inizio degli anni '70 il Portogallo era quindi il paese più povero dell'Europa occidentale, arretrato economicamente e fiaccato da un lungo stato di guerra. Questo portò a un malcontento generale, in particolare nelle classi sociali meno agiate e all'interno delle Forze armate.
[modifica] Il 25 aprile 1974
[modifica] Preparativi
Il 25 aprile 1974 il Movimento delle Forze Armate (Movimento das Forças Armadas), composto di ufficiali subalterni la maggior parte dei quali avevano il grado di capitano, intraprese il golpe contro l'Estado Novo, per avviare il paese sulla strada della democratizzazione, della decolonizzazione e dello sviluppo economico.
I leader dell'MFA si erano accordati con Carlos Albino, responsabile del programma musicale Límite di Rádio Renascença, perché trasmettesse la canzone operaia Grândola vila morena di José Afonso, come segnale di avvio delle operazioni. Nonostante l'ascolto della canzone fosse proibito dal regime, la vendita era consentita, e Albino ne acquistò una copia il 24 aprile.
[modifica] Cronistoria
00:20:19 – Radio Renascença trasmette Grândola vila morena. Gli alti ufficiali fedeli al regime sono arrestati, e le forze dell'MFA occupano luoghi strategici, come l'aeroporto di Lisbona e la prigione politica di Peniche.
09:30 – Le forze fedeli al governo oppongono resistenza all'MFA.
11:45 – L'MFA, attraverso un comunicato di Rádio Clube Portugal, annuncia di aver preso il controllo del paese.
12:30 – Fanti e carristi al comando del capitano Salgueiro Maia, appoggiati dalla popolazione civile scesa in strada, minacciano di aprire il fuoco contro il quartier generale della Guárdia Nacional Republicana, dove si trova il primo ministro Marcelo Caetano.
15:30 – I carri armati aprono il fuoco contro il quartier generale della GNR.
16:15 – Elementi della polizia politica DGS sparano sulla folla che circonda il loro quartier generale, provocando una vittima e alcuni feriti.
16:30 – In seguito alla minaccia di distruggere il quartier generale della GNR con un carro armato Chaimite, Caetano si decide a trattare con l'MFA, chiedendo di arrendersi a un alto ufficiale.
18:00 – Caetano viene raggiunto dal generale António de Spínola, incaricato di proseguire le trattative.
19:30 – Caetano si arrende all'MFA. Viene scortato da Maia a bordo dello Chaimite fino al comando dell'MFA.
21:00 – La DGS, rimasta l'unica forza fedele al governo, apre il fuoco sulla folla, uccidendo quattro civili.
22:00 – I paracadutisti dell'MFA costringono alla resa le ultime unità della DGS presso la prigione di Caxias a Lisbona.
23:20 – Spínola approva la L. 1 del 25 aprile 1974 (Destituzione dei Dirigenti Fascisti), che decreta la destituzione del presidente della Repubblica e del primo ministro, lo scioglimento dell'Assemblea nazionale e del Consiglio di Stato, e il passaggio dei poteri alla Giunta di Salvezza Nazionale, composta da membri dell'MFA. Approva quindi i decreti legge 170/74, 171/74 e 172/74, ordinando la destituzione dei governatori civili delle province, la dissoluzione del partito unico ANP e lo scioglimento della DGS, della Legione portoghese, della Gioventù portoghese e di altre associazioni di regime.
[modifica] Conseguenze
Il colpo di stato portoghese fu anomalo, in quanto i militari ebbero immediatamente l'appoggio della popolazione (nonostante, peraltro, che i comunicati dell'MFA chiedessero ai civili di restare in casa).
Il nome di Revolução dos Cravos deriva dal gesto di una fioraia, che in una piazza di Lisbona offrì garofani ai soldati. I fiori furono infilati nelle canne dei fucili, divenendo simbolo della rivoluzione e insieme segnale alle truppe governative perché non opponessero resistenza. Le vittime, uccise dalle forze lealiste della DGS, furono soltanto cinque.
Alla Rivoluzione dei garofani seguì un periodo di transizione, noto come Processo Rivoluzionario in Corso (PREC).
Subito dopo il 25 aprile, con la formazione della Giunta di Salvezza Nazionale, vennero sciolte la polizia politica DGS e le commissioni di censura dei mezzi di comunicazione. Il 26 aprile furono anche liberati i primi prigionieri politici dalle carceri di Peniche e di Caixas. I leader politici in esilio tornarono nel paese nei giorni seguenti. La festa del lavoro venne celebrata per la prima volta legalmente il 1° maggio, con la riunione a Lisbona di circa un milione di persone.
La Rivoluzione aprì un periodo di grande instabilità e fermento politico, in cui si contendevano il potere i partiti della sinistra progressista e rivoluzionaria e i partiti moderati e liberali, nonché i rispettivi settori dell'MFA, guidati rispettivamente da Francisco da Costa Gomes e da Spínola.
Nel corso del 1974 venne meno il sistema economico e politico corporativo, di pari passo con il progresso in senso democratico del paese.
Il 28 settembre il presidente Spínola, che aveva posizioni conservatrici e sosteneva la soluzione federalista al problema coloniale, preoccupato dal carattere socialista che la Rivoluzione andava assumendo, organizzò una manifestazione per sostenere l'aumento dei poteri del capo dello Stato e il mantenimento delle colonie. Tale abbozzo di nuova deriva autoritaria non ebbe successo. I sostenitori di Spínola non riuscirono infatti ad assumere il controllo di Lisbona, a causa del blocco degli accessi alla città organizzato da militanti socialisti e comunisti. Spínola fu costretto a dimettersi e a fuggire all'estero. Il nuovo presidente divenne Gomes, che nominò primo pinistro il colonnello Vasco Gonçalves, noto per le sue simpatie comuniste.
L'11 marzo 1975, in risposta a un tentativo di colpo di stato reazionario dei militari spinolisti, l'ala rivoluzionaria dell'MFA diventò maggioranza del movimento. Ciò segnò l'inizio di un periodo di transizione verso il socialismo.
Il 25 aprile 1975, primo anniversario della Rivoluzione, si tennero le elezioni per l'Assemblea Costituente. Essa risultò composta principalmente dal Partito Socialista, dal Partito Socialdemocratico e dal Partito Comunista, con una minoranza moderata e centrista. Nel corso dell'anno maturò un lungo dibattito sulla scelta del nuovo sistema politico, dibattito che investì anche la possibilità di stabilire un regime di tipo sovietico governato da un'alleanza PS-PSD-PCP-MFA. Alla fine la Costituzione optò però per un sistema misto, caratterizzato da una democrazia di tipo occidentale e da un "socialismo pluripartitico", fortemente sostenuto dal settore progressista delle Forze armate.
Nel suo comunicato del 19 aprile 1975, l'assemblea dell'MFA difese un sistema pluripartitico per il socialismo, che prevedeva la costruzione di una società socialista, la collettivizzazione dei mezzi di produzione e la fine dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo mediante la collaborazione di tutti i partiti politici del paese all'interno di un contesto democratico. Veniva ripudiata qualsiasi forma violenta di costruzione del socialismo.
Angola, Mozambico, Guinea-Bissau e Capo Verde ottennero l'indipendenza in un breve lasso di tempo, in seguito ad accordi tra i movimenti di liberazione nazionale e il governo portoghese. La colonia di Timor dichiarò l'indipendenza, ma venne invasa cinque giorni dopo dall'Indonesia. Macao, invece, restò territorio portoghese, in vista di un futuro accordo con la Cina per il passaggio di sovranità, stipulato nel 1984 e attuato nel 1999.
Molte personalità legate al regime dell'Estado Novo, tra cui lo stesso Marcelo Caetano, furono costrette all'esilio.
Nell'estate calda del 1975 il governo Gonçalves nazionalizzò le banche, le compagnie di assicurazione e le principali industrie (trasporti e comunicazioni), e attuò una riforma agraria per abolire il latifondo e ridistribuire la terra ai contadini, mentre in tutto il paese si svolgevano manifestazioni e avvenivano scontri armati tra militanti di destra e di sinistra.
Gli Stati Uniti, che avevano una base militare nelle Azzorre, temevano fortemente l'ascesa al potere di un partito marxista-leninista come il PCP in un paese della NATO, e sostennero con ingenti fondi i partiti considerati fedeli alla democrazia.
All'interno dell'MFA si erano intanto formate diverse correnti. Gli spinolisti avevano perso completamente il proprio potere da vari mesi, e le divergenze si ponevano all'interno della sinistra. Il Gruppo dei Nove era costituito dagli ufficiali che sostenevano una forma di socialismo non allineato. Oltre a piccole minoranze liberali, vi era poi una seconda componente, formata dal COpCon (Comando Operazioni del Continente), guidato dal maggiore Otelo Saraiva de Carvalho (principale organizzatore del colpo di stato del 25 aprile) e formato da 5.000 truppe d'élite sotto il controllo di ufficiali di estrema sinistra che sostenevano forme di potere popolare di tipo marxista.
Il 25 novembre 1975, settori della sinistra radicale dell'MFA (prevalentemente paracadutisti del COpCon) tentarono un nuovo colpo di stato. L'immediata risposta del Gruppo dei Nove, guidato da António Ramalho Eanes (che diventerà presidente della repubblica nel giugno 1976), con l'appoggio del PCP, condusse alla normalizzazione del processo rivoluzionario e all'abolizione del COpCon.
Il 2 aprile 1976 venne approvata la nuova Costituzione che, nonostante stabilisse una democrazia pluripartitica, era comunque ideologicamente carica di riferimenti alla "transizione verso il socialismo", alla creazione di "una società libera, giusta e solidale" e di un'"economia socialista", dando ampio spazio ai diritti dei lavoratori e ai doveri di solidarietà economica e sociale.
Il sistema apparve molto avanzato per l'epoca, in quanto creava una forma di governo presidenziale-parlamentare, in cui sia l'assemblea sia il presidente detenevano forti poteri, che si bilanciavano reciprocamente, scongiurando al contempo la debolezza parlamentare e le eccessive concentrazioni di potere.
Il 25 aprile 1976, due anni dopo la Rivoluzione, si tennero le prime elezioni per l'Assemblea della Repubblica. Esse furono vinte dal Partito Socialista e il potere passò dai militari ai rappresentanti democraticamente eletti.
Con il passare degli anni, la carica ideologica della Rivoluzione si perse. Nelle riforme costituzionali del 1982 e del 1989, furono eliminati quasi tutti i riferimenti ideologici originari (con alcune eccezioni), furono cancellati i principi socialisti dell'economia (come la riforma agraria, l'irreversibilità delle nazionalizzazioni e l'esistenza della proprietà sociale, costituita dai "mezzi di produzione sfruttati collettivamente e direttamente dai lavoratori"), e venne eliminato il ruolo dell'MFA come garante del mantenimento delle istituzioni democratiche e della sovranità popolare. Ciò consentì l'ingresso del Portogallo nella CEE (poi Unione Europea) e la ripresa definitiva dell'economia, ma con rinuncia all'idea di mutamento sociale insita nella Rivoluzione.
Oggi il 25 aprile è festa nazionale portoghese.
Alla Rivoluzione dei garofani è stato dedicato il film Capitani d'aprile (Capitães de Abril) della regista Maria de Medeiros (2000), una cooproduzione franco-italo-ispano-portoghese con protagonista Stefano Accorsi.
Secondo rivelazioni del ex "gladiatore" G-71 , contenute nel libro The Real history of Gladio, nel rovesciamento di Caetano avrebbe avuto un ruolo la Gladio italiana, poiché il dittatore portoghese era ostile alla nuova politica della NATO e all'indipendenza delle colonie africane contese dai due blocchi. Ciò non può tuttavia trovare conferma né smentita, anche perché l'inchiesta della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non ha fatto luce sui compiti effettivi della struttura e sulla veridicità delle rivelazioni.
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