Realpolitik
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Realpolitik (dal tedesco: real (traducibile come "realistico" o "concreto") e Politik ("politica") è un termine usato per descrivere politiche basate su di una concreta pragmaticità, rifuggendo da ogni illusione romantica. Traducibile anche come pragmatismo politico nel contesto internazionale identifica, ad esempio, scelte basate più su questioni pratiche che su principi universali o etici.
[modifica] Origine del termine
Le origini possono essere ricercate in Machiavelli che ne Il Principe del 1513 osservò come il solo scopo di un principe fosse la ricerca e il mantenimento del potere, indipendentemente da questioni religiose o morali. Il cardinale Richelieu applicò le sue teorie quando durante la Guerra dei trent'anni inventò l'espressione Ragion di stato. Andando a ritroso, si troverà Tucidide, storico greco autore della Storia della Guerra del Peloponneso che può essere considerato come un precursore. Anche il conte Cavour s'ispirò a queste teorie.
Il termine fu coniato da Ludwig Von Rochau, uno scrittore tedesco del XIX secolo, seguendo l'attività di Otto von Bismarck, continuatore ideale della politica di Klemens Metternich tesa alla ricerca diplomatica di un equilibrio fra gli Imperi Europei. Questo bilanciamento era necessario per preservare la pentarchia europea e mantenere la pace, escludendo la minaccia di una corsa agli armamenti. Successivamente comunque, nel XX secolo la corsa agli armamenti e le alleanze sono culminate nella Seconda Guerra Mondiale. Durante la guerra del 1866 Otto von Bismarck trattò l'alleanza con l'Italia per attacare l'Impero Austriaco e gli stati del sud della Germania. Dopo la battaglia di Sadowa, si astiene dal domandare delle riparazioni per permettere la nascita di un Impero tedesco con a capo il Re di Prussia. Si giustificò con Guglielmo I: "Non dobbiamo scegliere un tribunale, dobbiamo costruire una politica tedesca". Così infatti l'aiuto dell'Austria sarà ottenibile più facilmente in occasione della Guerra_franco-prussiana contro la Francia. La strategia fu abbandonata in Europa alla fine del XIX secolo per lasciare spazio alla weltpolitik, basata sulla ricerca della superiorità militare ed una corsa agli armamenti che troverà la sua terribile espressione nella Prima Guerra Mondiale.
[modifica] Principi
La Realpolitik è per principio una gestione estremamente diplomatica della pace e s'interdice di ricorrere alla corsa agli armamenti. È basata su una rapida presa di decisione con il massimo di dati a disposizione, ed ha per scopo una larga accettazione da parte dell'opinione pubblica.
Più scuole di pensiero utilizzano il termine realpolitik, in particolare i realisti ed i marxisti. Presso la scuola realista (maggioritarmente nei paesi anglosassoni della fine del XX secolo), il termine è utilizzato nel senso della ricerca del potere e dell'espansione senza scrupoli. Per esempio il governo Nixon utilizzò i consigli di Henry Kissinger nella ricerca di legami con la Cina maoista malgrado divergenze politiche enormi e la volontà manifestata fino ad allora del contenimento.
[modifica] La Realpolitik oggi
In tutti i partiti e governi c'è generalmente un'opposizione tra realisti e massimalisti (o idealisti), a seconda della minore o maggiore attitudine personale a realizzare compromessi sulle proprie idee. In Germania il termine ha il senso molto più semplice di realista per distinguere le politiche semplici e concrete dalle utopie. In Francia al termine appartengono due sensi: positivamente è impiegato nel senso di accantonare momentaneamente i propri ideali per sporcarsi le mani con la realtà. In senso negativo, è utilizzato per indicare una visione politica di corto raggio o scarsa lungimiranza, attraverso soluzioni temporanee e parziali ai problemi.
Una politica estera basata sulla realpolitik può essere descritta anche come realismo in politica estera. La Realpolitik è collegata al realismo e può essere considerata uno dei concetti fondamentali per tutte quelle politiche dove il realismo è un paradigma che include una varietà di teorie, fra cui l'equilibrio del potere fra stati nazione, e la considerazione che queste politiche siano basate sul perseguimento, il controllo e l'applicazione del potere.