Web - Amazon

We provide Linux to the World

ON AMAZON:


We support WINRAR [What is this] - [Download .exe file(s) for Windows]

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
SITEMAP
Audiobooks by Valerio Di Stefano: Single Download - Complete Download [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Alphabetical Download  [TAR] [WIM] [ZIP] [RAR] - Download Instructions

Make a donation: IBAN: IT36M0708677020000000008016 - BIC/SWIFT:  ICRAITRRU60 - VALERIO DI STEFANO or
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Quinto Ghermandi - Wikipedia

Quinto Ghermandi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Quinto Ghermandi (Crevalcore28 settembre 1916 – Bologna18 gennaio 1994) è stato uno scultore italiano, esponente di spicco dell'arte informale.

Nato ai Ronchi di Crevalcore (Bologna) il 28 settembre 1916 in una famiglia del ceto agrario che aveva la propria dimora nel castello di quella frazione (oggi proprietà del Comune di Crevalcore), scopre giovanissimo la sua vocazione per la scultura. A cinque anni, il suo gioco preferito è realizzare oggetti con la creta, materiale che si procura in una fornace di laterizi situata all'interno della tenuta di famiglia. Ma la decisione di diventare artista matura in lui allorché, sempre bambino, assiste insieme al padre all'inaugurazione del monumento ai caduti della prima guerra mondiale e resta "folgorato" alla vista del complesso scultoreo.

Si forma prima al Liceo Artistico di Bologna con Cleto Tomba, poi studia alla scuola di Ercole Drei, all'Accademmia di Belle Arti del capoluogo, dove consegue il diploma in Scultura nel 1940.

Partecipa alla seconda guerra mondiale prima come bersagliere in Grecia, poi come paracadutista in Egitto, dove prende parte alla battaglia di El Alamein. Viene catturato dagli inglesi e resta prigioniero per quattro anni in un campo di concentramento nel deserto. Dopo l'8 settembre del 1943 si rifiuta di collaborare con quelli che, per fedeltà al giuramento di soldato, considera ancora suoi nemici e viene liberato soltanto nel 1946. In quegli anni avrà modo di conoscere, attraverso le riviste britanniche, l'opera di Pablo Picasso e di Henry Moore.

Tornato dalla prigionia, inizia l'attività artistica realizzando piccole sculture in terracotta, poi sperimenta la ceramica e il ferro saldato. Comincia anche ad esporre le sue opere. Nel 1952 partecipa alla XXVI Biennale di Venezia .

Il suo primo approccio con il bronzo (tecnica della fusione a cera persa), materiale che gli consentirà di esprimere appieno il suo talento, avviene nel 1958 grazie all'intuizione dell'imprenditore Giona Baldisserra, suo grande amico e mecenate, che gli commissiona una serie di sculture raffiguranti animali per il suo parco, da realizzarsi appunto in bronzo. In quello stesso anno si aggiudica il Premio Bologna.

L'anno seguente ottiene il premio per la scultura di Carrara e vince, insieme a Lynn Chadwick, il premio internazionale del Bronzetto a Padova. È ormai presente in tutte le più importanti manifestazioni d'arte nazionali e internazionali.

Prende parte alla XXX Biennale di Venezia nel 1960 e poi alla XXXIII nel 1966. Nel 1965 partecipa alla IX Quadriennale di Roma con sale personali. Per tutto il corso degli anni '60 si susseguono le mostre personali e le partecipazioni a tutte le grandi mostre di scultura organizzate in Europa, Stati Uniti, Giappone, Brasile, Nuova Zelanda, Iran ed Egitto.

Nel 19641 presenta un gruppo di opere alla rassegna documenta III di Kassel.

Nel 1967 e 1969 vince il premio di scultura al Fiorino d'Oro di Firenze.

Sue opere sono presenti in raccolte pubbliche e private in Europa, soprattutto in Scandinavia, negli Stati Uniti e in America Latina; numerosi i monumenti pubblici e le fontane realizzati in tutto il mondo.

È stato titolare della cattedra di Scultura all'Accademia di Belle Arti di Firenze e poi di Bologna, dove, dal 1981 al 1984, ha ricoperto anche la carica di direttore.

Sposato con la pittrice Romana Spinelli, Quinto Ghermandi ha avuto tre figli: Cristina (deceduta nel 1993), Francesca (famosa fumettista e illustratrice) e Martino (editore).

È deceduto a Bologna il 18 gennaio 1994.

Tra le sue opere più famose, Largo gesto per un massimo spazio; la fontana dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna; la serie di fontane celebrative dell'Acquedotto di Romagna, la cui esecuzione è stata proseguita dal figlio Martino dopo la sua morte, restando tuttavia incompiuta (l'ultima fontana, quella di Miramare di Rimini, è stata infatti realizzata dalla committenza senza l'autorizzazione del figlio e degli eredi Ghermandi, che pertanto la considerano un falso).

[modifica] Hanno scritto di lui alla sua morte:

«La morte dello scultore Quinto Ghermandi lascia interrotto un percorso creativo che è stato fino in fondo ricco di energie. Sul tavolo dei progetti restano opere non compiute, ancora grandi forme, come le sue celebri "Fontane", pensate per far librare il colpi d'aria la materia, strutture modernissime nello stile dove elementi naturali giungono ad una stupefacente perfezione astratta e insieme rinnovano un senso focale, scenografico che le rende imprevedibilmente antiche. Una tra tutte, la grande fontana del Policlinico Sant'Orsola. La vita degli artisti, si sa, intesse dialoghi di grande profondità; per Quinto Ghermandi non furono solo i "dialoghi" silenziosi, quelli affidati alle opere, feconde per le non rare occasioni di collocazione pubblica, ma fu anche fertile magistero svolto per lunghi anni alla cattedra di scultura dell'Accademia di belle arti di Bologna. Era nato a Crevalcore, il 28 settembre 1916; l'Accademia accompagnò gran parte delle sue vicende, dapprima come studente, poi come insegnante. A interrompere gli anni della formazione e le prime scelte artistiche d'ambito naturalistico, la guerra, che Ghermandi combatté come paracadutista e lo vide per quattro anni in un campo di concentramento in Egitto. Dopo, la sua arte fu diversa: fu grande espressione potente che dalla tragedia trasse drammaticità, ma che seppe anche risvegliare vitalistici guizzi d'ironia, riscoprire aspetti ancora sorprendenti nelle cose, e in ciò fu uno dei maggiori interpreti della scultura del secondo Novecento» (Daniela Bellotti, critico d'arte).


«È stato un uomo di grande vivacità intellettuale, creatore di gag comiche straordinarie. Questa intelligenza entrò nel suo fare plastico, con una grande capacità di aggiornamento quando, dal Naturalismo, seppe andare verso la grande scultura inglese, penso ad Armitage, a Chadwik» (Andrea Emiliani, storico dell'arte).


«In Quinto, l'uomo, l'artista e l'insegnante furono aspetti interagenti, pur nella loro contraddittorietà. Mi piace ricordare il suo spirito che fu popolare, ma al livello più alto possibile; e le radici, non solo quelle accademiche, penso soprattutto ad Ercole Drei, ma più indietro fino ai modellatori bolognesi del Sei e Settecento, tradizione autoctona, che gli giunse anche attraverso Cleto Tomba. E poi le sue sculture verticali, sospese sopra un punto infinitesimale. La scultura, era solito dire ai suoi allievi, con colorita espressione dialettale, non deve dormire in cavezza, cioè deve liberarsi del suo peso, essere lieve. Spero che l'équipe che lavorava con lui potrà portare a termine le imprese da lui iniziate, come la serie delle Fontane del Consorzio Acque di Forlì» (Adriano Baccilieri, storico dell'arte).


«È stato un inventore di forme notevoli, di sculture d'ambiente e urbane, senz'altro uno degli scultori più importanti d'Italia, a Bologna poi, è lo scultore, il maestro» (Mario Nanni, pittore).


«Mi ha insegnato a vedere il senso delle cose, attraverso flash di immagini. Aveva un senso di scultura epica, legata ad una misura antica» (Bruno Raspanti, scultore).


«Il suo carattere franco, aperto, gli ha forse impedito di avere maggiori riconoscimenti, che avrebbe certamente meritato. Mi auguro che la Galleria d'arte moderna di Bologna possa dedicargli quella mostra che da vivo non ha potuto avere» (Bruno Nanni, gallerista).


«... Ghermandi era fra i pochissimi ad aver capito l’essenziale: il passato vive nel presente, ma il presente è così, volatile, un gesto, un attimo, che solo l’arte può rendere magico, durevole e profondo: tanto profondo da protrarre nel tempo la sua consapevole caducità» (Flavio Caroli, storico dell'arte).

[modifica] Collegamenti esterni

Static Wikipedia 2008 (March - no images)

aa - ab - als - am - an - ang - ar - arc - as - bar - bat_smg - bi - bug - bxr - cho - co - cr - csb - cv - cy - eo - es - et - eu - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - frp - fur - fy - ga - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - jbo - jv - ka - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - ms - mt - mus - my - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nn - -

Static Wikipedia 2007 (no images)

aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -
https://www.classicistranieri.it - https://www.ebooksgratis.com - https://www.gutenbergaustralia.com - https://www.englishwikipedia.com - https://www.wikipediazim.com - https://www.wikisourcezim.com - https://www.projectgutenberg.net - https://www.projectgutenberg.es - https://www.radioascolto.com - https://www.debitoformativo.it - https://www.wikipediaforschools.org - https://www.projectgutenbergzim.com