Pogrom
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Pogrom è un termine storico di derivazione russa (Погром) con cui vengono indicate le sommosse popolari antisemite e le successive devastazioni avvenute soprattutto al tempo degli Zar di Russia con il consenso - se non con l'appoggio - delle autorità. In questo senso, il primo pogrom contro il popolo ebraico è quello compiuto nel 38 d.C. ad Alessandria d'Egitto. Più in generale, con pogrom si intendono le azioni violente contro la proprietà e la vita di appartenenti a minoranze politiche, etniche o religiose.
Dopo numerosi episodi avvenuti nel corso del Medioevo, i primi veri e propri pogrom dell'età contemporanea furono attuati nel 1881 in seguito all'assassinio dello zar Alessandro II. Un paio di decenni dopo, con il fallimento della rivoluzione russa (1905), circa seicento fra villaggi e città furono al centro di pogrom; un massacro ai danni della popolazione ebraica si era già avuto nel 1903 a Kišinev (oggi Chişinău, Moldavia). Sebbene tali «spedizioni punitive» fossero accreditate come reazioni spontanee della popolazione verso gli usi religiosi ebraici, sembra certo che esse furono volutamente organizzate dal governo zarista per convogliare verso l'intolleranza religiosa e l'odio etnico la protesta di contadini e lavoratori salariati sottoposti a dure condizioni di vita. Anche nella guerra civile susseguente alla rivoluzione bolscevica del 1917 furono attuati in Ucraina dai capi delle Armate bianche numerosi pogrom che causarono centinaia di migliaia di vittime.
Un pogrom accompagnò anche - nella Notte dei cristalli - l'inizio della campagna antiebraica nazista che portò alla Shoah.
Numerosi furono anche i pogrom successivi alla seconda guerra mondiale ai danni dei sopravvissuti della Shoah, o di minoranze cristiane in terra islamica (pogrom di Istanbul); l'episodio più noto è il pogrom di Kielce del 1946, legato all'accusa del sangue della propaganda antisemita.
L'ultimo pogrom avvenuto in terra italiana, è quello avvenuto a Ponticelli, popoloso quartiere della periferia napoletana nel maggio del 2008, durante il quale gli abitanti hanno dato alle fiamme degli insediamenti rom, come atto di rappresaglia in seguito ad un presunto tentativo di rapimento di una bimba di pochi mesi da parte, appunto, di una giovane rom.