L'ultimo metrò
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L'ultimo metrò | |
Titolo originale: | Le dernier métro |
Paese: | Francia |
Anno: | 1980 |
Durata: | 128' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | drammatico |
Regia: | François Truffaut |
Soggetto: | François Truffaut e Suzanne Schiffman |
Sceneggiatura: | François Truffaut, Suzanne Schiffman e Jean-Claude Grumberg |
Produttore: | Les Films du Carrosse, Sedif, Tf1, Sfp |
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Fotografia: | Néstor Almendros |
Montaggio: | Martine Barraqué, Marie-Aimée Debril (assistente) |
Musiche: | Georges Delerue |
Scenografia: | Jean-Pierre Kohut-Svelko |
Costumi: | Lisèle Roos |
Trucco: | Didier Lavergne, Thi-Loan Nguyen e Françoise Ben Soussan |
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L'ultimo metrò è il diciannovesimo lungometraggio di François Truffaut.
Considerato il film più ricco e compiuto di Truffaut, affronta numerosi temi: l'occupazione tedesca, gli sconvolgimenti e i comportamenti a cui indusse, i rapporti fra vita reale e finzione teatrale e, come in Fahrenheit 451, i meccanismi di difesa contro l'oppressione e l'oscurantismo.
L'omosessualità maschile e femminile sono affrontate con tolleranza. Il triangolo centrale, una donna e due uomini (come in Jules e Jim), si salva grazie all'intelligenza e alla creatività.
[modifica] Trama
Durante l'occupazione tedesca a Parigi intorno al 1940 un gruppo di artisti ruota intorno ad un teatro. La figura principale è Marion Steiner che dirige la compagnia, interpretata da Catherine Deneuve, e che cerca di conciliare la sua attività teatrale riuscendo a compiacere i tedeschi e le ferree leggi dei collaborazionisti, mentre suo marito si nasconde negli scantinati. Quando riesce passa tutto il suo tempo con lui. Lui, da la sotto, si ingegna per seguire le rappresentazioni e consigliare sua moglie. Nella storia si inserisce anche il giovane e passionale Gérard Depardieu che interpreta Bernard Granger. Bernard è attratto da Marion, lei però lo tiene a distanza (utile l'algida bellezza della Deneuve) e contemporaneamente cerca di organizzare la fuga di suo marito fuori dai confini. Bernard odia i tedeschi e la sua irruenza causerà alcuni problemi anche alla compagnia. Alla fine si unirà alla resistenza.
[modifica] Produzione
Le riprese furono effettuate dal 28 gennaio al 16 aprile 1980.
La maggior parte della peliccola fu girata a Parigi, all'interno di una ex fabbrica di cioccolato situata poco distante dalla capitale francese.
Il film fu proiettato per la prima volta il 17 settembre 1980.
[modifica] Bibliografia
- Sceneggiatura pubblicata su "l'Avant-Scène du Cinéma", n. 303-304, 1983.
- Paola Malanga, Tutto il cinema di Truffaut, Baldini & Castoldi, Milano 1996, pp. 454-466
- Anne Gillain (a cura di), Tutte le interviste di François Truffaut sul cinema, Gremese Editore, Roma 1990 (prima edizione francese 1988), pp. 250-256
- Alberto Barbera - Umberto Mosca, François Truffaut, Il Castoro, Milano, pp. 141-145
I film di François Truffaut | ||
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Une visite (1955) - Les mistons (1957) - Une histoire d'eau (1958) - I quattrocento colpi (1959) - Tirate sul pianista (1960) - Jules e Jim (1962) - Antoine e Colette (1962) - La calda amante (1964) - Fahrenheit 451 (1966) - La sposa in nero (1968) - Baci rubati (1968) - La mia droga si chiama Julie (1969) - Il ragazzo selvaggio (1970) - Non drammatizziamo... è solo questione di corna (1970) - Le due inglesi (1971) - Mica scema la ragazza! (1972) - Effetto notte (1973) - Adèle H., una storia d'amore (1975) - Gli anni in tasca (1976) - L'uomo che amava le donne (1977) - La camera verde (1978) - L'amore fugge (1978) - L'ultimo metrò (1980) - La signora della porta accanto (1981) - Finalmente domenica! (1982) | ||
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