Kamikaze rock'n'roll suicide
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Kamikaze rock'n'roll suicide | ||
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Artista | Donatella Rettore | |
Tipo album | Studio | |
Pubblicazione | 1982 | |
Durata | 31:37 | |
Dischi | 1 | |
Tracce | 9 | |
Genere | Pop / Rock / Ballad | |
Etichetta | Ariston | |
Produttore | Roberto Dané | |
Registrazione | a Milano, presso: Studio Bach (musiche); Studi Ariston (voce e cori); Studi Idea Recording (missaggio). |
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Note | 1 singolo estratto: Lamette (lato B: Canta sempre);
ultimo album per l'etichetta Ariston, la quale, però, poco dopo, nello stesso 1982, fa uscire la prima raccolta di Rettore, "Super-rock Rettore - Le sue più belle canzoni", con i due inediti This time e M'è scoppiata la testa (lato A e lato B di un altro 45 giri), che portano a 11 i nuovi brani pubblicati in quell'anno dall'artista (di cui 4 distribuiti sui due singoli). |
Donatella Rettore - cronologia | ||
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Album precedente Estasi Clamorosa 1981 |
Album successivo Super-rock Rettore - Le sue più belle canzoni 1982 |
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Kamikaze rock'n'roll suicide è il sesto album di inediti di studio della cantante pop rock veneta Donatella Rettore, l'ultimo da lei pubblicato, nel 1982, per la piccola etichetta Ariston, la quale, poco dopo, pubblicherà anche la sua prima raccolta di successi, prima del definitivo passaggio dell'artista, nel 1983, al colosso CGD.
Uscito nello stesso anno della raccolta "Super-rock Rettore - Le sue più belle canzoni", antologia che racchiude tutti i suoi più grandi successi del periodo-Ariston, il lavoro, interamente scritto dalla coppia Rettore/Rego, è un concept album, i cui temi prendono spunto dalla filosofia giapponese, di cui viene rielaborata l'idea del suicidio, in particolare per onore (tipico quello dei famosi kamikaze nipponici che, nella seconda guerra mondiale, si lanciavano con i propri aerei contro il nemico, con l'unico obiettivo di uccidere, noncuranti di perdere, nell'impatto, anche la propria vita).
Il singolo estratto è uno dei pezzi di Rettore più famosi in assoluto, l'ironica Lamette, a cui fa da lato B, Canta sempre, il penultimo brano del long playing. Tra le canzoni più note del disco, oltre alla title-track e pezzo d'apertura, l'omonima Kamikaze rock'n'roll suicide, bisogna ricordare soprattutto Karakiri, di cui non uscì mai il singolo, ma che, all'epoca, fu praticamente promosso in quanto tale.
Forse meno conosciute, almeno dal grande pubblico, ma indubbiamente ancor di più apprezzate da critici e fans, la terza e l'ultima traccia: rispettivamente, Oblio e Giulietta.
Giulietta, che dei 9 brani rappresenta l'unica vera ballad, chiude il 33 giri in modo memorabile: brevissimo flash, ispirato alla ben nota storia di Giulietta e Romeo, del drammaturgo britannico William Shakespeare, ne riprende liberamente il tragico epilogo, in una composizione suggestiva, soltanto per pianoforte e voce.
Quanto ad Oblio, si tratta di un pezzo di moderno progressive, costituito da due parti ben distinte, una lenta e l'altra più movimentata, che si alternano per tutta la durata della traccia (C'è ancora un'avventura, di Anna Oxa, del 1988, può essere, almeno in parte, ricondotta alla canzone di Rettore del 1982), la più lunga del disco, di cui è celebre la chiusa del testo:
« Giocavo con le maschere e mi han chiamato burattino » | |
(Oblio, 1982)
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Ristampato in formato CD dalla BMG/Ariola, nel 2002, questo album è stato uno dei primi LP/MC di Rettore ad uscire in digitale: già nel 1989, infatti, una prima ristampa in compact disc circolava in Francia, dove il lavoro ebbe una notevole risonanza, tanto che, all'epoca della sua prima uscita, fu realizzato un videoclip della title-track, ad esclusivo uso del mercato d'oltralpe.
La copertina, come sempre degna di nota, raffigura Rettore seduta su alcuni pneumatici, davanti a un aereo, con le tipiche eliche in primo piano, mentre, sullo sfondo, in un cielo dai colori inquietanti, tra giallognolo e verdastro, è chiaramente visibile l'esplosione di un kamikaze, tra fumo e rottami, accanto a cui, sopra uno squarcio di luce, altri aerei continuano a volare indifferenti. L'elaborazione grafica è, in generale, particolarmente ricca: oltre ai testi, come sempre riprodotti nella busta interna, il titolo di ogni brano è affiancato dalla corrispondente traduzione in giapponese, riportata in verticale, invece che in orizzontale, secondo i tipici usi nipponici - gli ideogrammi vengono utilizzati anche per il nome dell'artista.
Sul retro del disco, invece, tra simboli ed immagini varie, compare una sezione intitolata «Le mie annotazioni sul mio disco», in cui Donatella, appena tornata da un illuminante viaggio nel paese del Sol Levante, illustra concetti e parole chiave, utilizzati nella composizione letteraria dei brani, facilitando così l'interpretazione di un lavoro semplice solo in apparenza, ma la cui innegabile oscurità ha invece finito con il condizionarne, almeno parzialmente, le vendite, leggermente in calo rispetto al precedente capolavoro "Estasi Clamorosa", con cui si era chiusa, l'anno precedente, la trilogia del periodo 1979-1981.
Il tema conduttore nipponico, comunque, non sembra essere l'unico motivo che ha un po' frenato l'accoglienza dell'album: parlare di suicidio al ritmo scatenato di un pezzo rock, in apertura di un lavoro il cui titolo è già tutto un programma, e l'allusione all'omosessualità femminile, in Garage, non hanno di certo aiutato, senza menzionare, poi, il celebre incipit del singolo (che sul long playing apre il secondo lato):
« Dammi una lametta che mi taglio le vene » | |
(Lamette, 1982)
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Ma, soprattutto, non bisogna dimenticare che tutto questo avveniva lo stesso anno in cui Riccardo Fogli (all'epoca ancora felicemente sposato con Viola Valentino, anche lei cantante) aveva vinto il Festival di Sanremo (lo stesso in cui Viola aveva presentato Romantici), con un brano intitolato Storie di tutti i giorni, mentre secondi erano arrivati gli allora innamorati d'Italia, Albano e Romina Power, con una canzone-tormentone intitolata Felicità, mentre i pezzi del contemporaneo album di Rettore - contenente non una, ma addirittura 2 parolacce, «culo» e «deficiente», che oggi, a patto che qualcuno se ne accorga, strappano un sorriso appena - non erano di certo «storie di tutti i giorni» e, soprattutto, non cantavano affatto di «felicità»...
[modifica] Tracce
Tutti i brani di Rettore/Rego
Lato A
- Kamikaze rock'n'roll suicide - 3:48
- Karakiri - 4:02
- Oblio - 5:17
- Sayonara - 3:16
Lato B
- Lamette - 2:48
- Garage - 2:53
- Sangue del mio sangue - 4:22
- Canta sempre - 3:23
- Giulietta - 1:48
[modifica] Credits
- Donatella Rettore: voce, testi, direttore artistico, look
- Claudio Rego: musiche, collaborazione alla realizzazione, missaggio, batteria, percussioni, cori
- Roberto Dané: produzione e realizzazione, missaggio
- Pinuccio Pirazzoli: arrangiamenti, missaggio, chitarre, cori
- Paolo Steffan: arrangiamenti; missaggio, basso elettrico, chitarre, cori
- Gigi Cappellotto, Paolo Steffan: basso elettrico
- Gaetano Leandro, Pinuccio Pirazzoli: pianoforte, tastiere, programmazione Oberheim, Prophet, Arp 2006
- Lele Melotti: batteria
- Maurizio Preti: percussioni
- Kim e Trutz dei Kim & The Cadillacs: cori
- Nino Iorio: tecnico del suono per la registrazione delle musiche, missaggio
- Roberto Villicich: tecnico del suono per la registrazione della voce e dei cori
- Gianfranco Longo: fonico per il missaggio
- Flora Sala: copertina
- Roberto Rocchi: foto
- Alberto Tarallo: look
- Taguchi Michiko: lettering
- Ariston e Senso Unico: edizioni musicali