IMAM Ro.58

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IMAM Ro.58

Descrizione
Ruolo		caccia pesante
Equipaggio		2 (pilota e mitragliere)
Primo volo		maggio 1942
Entrata in servizio		mai
Costruttore		IMAM
Progettista		Giovanni Galasso
Esemplari costruiti		1
Dimensioni
Lunghezza		9,89 m
Apertura alare		13,4 m
Angolo di freccia alare
Altezza		3,39 m
Superficie alare		26,2 m²
Carico alare		250 kg/m²
Superficie degli alettoni
Freccia dello stabilizzatore
Area dello stabilizzatore
Freccia della deriva
Area della deriva
Carreggiata del carrello
Passo del carrello
Peso
A vuoto		4 350 kg
Normale
Massimo al decollo		6 100 kg
Capacità combustibile		{{{capacità_carburante}}}
Capacità combustibile
Capacità di carico
Propulsione
Motore		2 Daimler-Benz DB 601 A-1
Potenza		1 100 PS (809 kW) cadauno
Spinta
Prestazioni
Velocità massima		605 km/h a 5 120 m
Velocità di stallo
Fattore di carico
Velocità variometrica
Tempo di salita
Corsa di decollo
Ingombro di pista
Autonomia		1 500 km
Raggio d'azione
Tangenza		oltre 10 000 m
Vita operativa
Armamento
Mitragliatrici		1 Breda-SAFAT da 12,7 mm dorsale posteriore
Cannoni		5 MG 151/20 da 20 mm
Bombe
Missili
Piloni
Altro
Note

Lista di aerei militari

L'IMAM Ro.58 era un prototipo di caccia pesante bimotore ad ala bassa prodotto dall'azienda italiana IMAM (Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali) nel 1942.

[modifica] Storia

Il progetto del Ro.58 nasce da una richiesta del Ministero dell'Aria del 1939, anno in cui indisse un bando in cui invitava le aziende aeronautiche italiane a progettare un caccia pesante da integrare nella Regia Aeronautica. L'IMAM presentò un disegno realizzato dal gruppo di progettazione capeggiato dall'ingegner Giovanni Galasso e basato sul suo precedente bombardiere a tuffo IMAM Ro.57bis, nato anch'esso come caccia ma diventato velocemente obsoleto in favore di altri velivoli di pari periodo. Del precedente modello conservava la tecnica costruttiva ovvero una fusoliera in lega leggera con rivestimento in duralluminio, ala bassa a sbalzo e carrello d'atterraggio anteriore completamente retrattile nelle gondole motore completato da un ruotino d'appoggio posteriore. Le differenze erano nella parte superiore della fusoliera, allungata per far posto alla postazione del mitragliere dotata di una Breda-SAFAT da 12,7 mm rivolta verso la parte posteriore, nell'adozione di una coda ad impennaggio bideriva in luogo all'originale monoderiva e dall'adozione di motori V12 invertiti in luogo dei precedenti radiali Fiat A.74 RC.38.

Per motorizzare il prototipo si ricorse ad una coppia di tedeschi Daimler-Benz DB 601 A-1 capaci di 1 100 PS (809 kW) cadauno.

Il Ministero dell'Aria autorizzò la costruzione di due esemplari a cui vennero assegnate le matricole MM.431 ed MM.432 ma inizialmente l'azienda si concentrò su un unico esemplare la cui costruzione venne conclusa con notevole ritardo all'inizio del 1942.

Nel maggio successivo venne effettuato il primo volo di prova ai comandi del pilota collaudatore Adriano Mantelli nel quale si evidenziarono, pur nella constatazione delle ottime caratteristiche generali, alcuni problemi legati alla motorizzazione aggravati da un successivo volo dalla necessità di modificare la parte posteriore per ovviare alle interferenze aerodinamiche causate dall'interazione tra i flap e gli organi di coda.

Risolti i problemi di gioventù il Ro.58 venne trasferito al Centro Sperimentale di Guidonia dove risultò all'altezza nelle prove di comparazione effettuate con il pari ruolo di produzione tedesca Messerschmitt Me 410 Hornisse pur esigendo una particolare attenzione nel pilotaggio necessaria per gestire gli elevati valori di carico alare. Purtroppo questa difficoltà limitava l'uso di questo velivolo a piloti esperti e questo ne determinò l'accantonamento del progetto, anche in relazione alla lentezza dello sviluppo che, giunto oramai al 1943, doveva scontrarsi con le nuove esigenze dovute alle avverse sorti belliche italiane nella seconda guerra mondiale.

Dell'unico esemplare realizzato, dato che il secondo prototipo non fu mai costruito, se ne perse traccia dopo l'Armistizio di Cassibile del settembre 1943.