IMAM Ro.63
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IMAM Ro.63 | ||
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Descrizione | ||
Ruolo | aereo da collegamento aereo da ricognizione |
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Equipaggio | 3-4 | |
Primo volo | giugno 1940 | |
Costruttore | IMAM | |
Progettista | Giovanni Galasso | |
Esemplari costruiti | 6 | |
Dimensioni | ||
Lunghezza | 8,7 m | |
Apertura alare | 13,5 m | |
Altezza | 3,1 m | |
Superficie alare | 26,5 m² | |
Peso | ||
A vuoto | 1.060 kg | |
Massimo al decollo | 1.485 kg | |
Propulsione | ||
Motore | Hirth HM 508D | |
Potenza | 280 CV (209 kW) | |
Prestazioni | ||
Velocità massima | 220 km/h | |
Autonomia | 360 km | |
Lista di aerei militari |
L'IMAM Ro.63 era un monomotore ad ala alta controventata a struttura mista con caratteristiche STOL, progettato per il ruolo di ricognizione e collegamento, prodotto dalla IMAM (Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali) ed impiegato dalla Regia Aeronautica durante il periodo della seconda guerra mondiale
Indice |
[modifica] Storia
Dopo aver acquistato dalla Germania un Fieseler Fi 156 Storch e averne valutato le qualità, la Regia Aeronautica nel novembre del 1938 indisse un bando in cui invitava le aziende aeronautiche italiane a progettare un velivolo di costruzione semplice, che potesse trasportare 3 persone e che avesse la possibilità di trasportare una barella. Nel giro di pochi mesi vennero presentati due progetti. la AV.I.S. (AVio Industrie Stabiensi), una consociata Caproni presentò il C.4, un monomotore ad ala bassa, mentre la IMAM presentò il suo Ro.63, progettato da Giovanni Galasso, il quale sarebbe risultato vincitore del concorso.
Il Ro.63 era a costruzione mista. La fusoliera realizzata in tubi saldati era rivestita anteriormente in lamiera e posteriormente in tela. L'ala era incernierata su una struttura bilongerone in duralluminio, con centine in legno ricoperte da pannelli in legno telato, ed era dotata di un sistema di ipersostentazione con alette Handley-Page sul bordo d'attacco. La cabina aveva anteriormente due posti affiancati, con un unico volantino di guida posizionabile a destra o a sinistra, mentre dietro un posto era riservato al marconista ed un altro ad un passeggero. Per l'accesso alla barella si apriva un portello incernierato sulla parte superiore della fusoliera. Per il propulsore si era scelto il tedesco Hirth HM 508 abbinato ad un'elica bipala a passo variabile. Al contrario dello Storch, che della versione C era dotata di una mitragliatrice MG 15 rivolta verso la parte posteriore, per il Ro.63 non era previsto alcun armamento difensivo.
Le caratteristiche del Ro.63 si rivelarono più che soddisfacenti tanto che nel dicembre del 1941 lo stesso Generale Rino Corso Fougier, l'allora Capo di Stato Maggiore dell'Arma Aerea, ne commissionò 100 esemplari imponendo però l’utilizzo del motore di produzione nazionale Isotta Fraschini Beta. Questo, che aveva già dei risaputi problemi di affidabilità legati all'alimentazione, confermò tutti i problemi anche installato su uno dei 6 esemplari di preserie del Ro.63, considerati tanto insormontabili da annullarne la precedente commessa per cambiarla in 150 esemplari dotati questa volta dell'originario motore tedesco. Purtroppo la disponibilità dell'Hirth ormai era scarsa e la produzione dei successivi 150 velivoli non venne nemmeno mai iniziata.
Per una serie di inconvenienti e di scontri a fuoco, alla data del 31 luglio 1943, solo dopo due anni dalla realizzazione del primo, dei 6 costruiti ne risultava efficiente solo un esemplare.
Alla fine del conflitto il capitano Manfredi della risorta aeronautica militare date le ottime qualità del progetto propose di rimettere in produzione il Ro.63 come aereo leggero, ma alla IMAM non si trovava più alcuna traccia né dei disegni costruttivi né della documentazione originale dell’aereo.
[modifica] Velivoli comparabili
- AVIS C.4 (prototipo)
- Caproni GDL (prototipo mai completato)
[modifica] Bibliografia
- Lembo, Daniele: Officine Meccaniche Meridionali, Aerei nella storia, edizioni Delta, Parma, (2003)
[modifica] Collegamenti esterni
- UN articolo dedicato al Ro.63 sul sito del Gruppo Modellistico Sestese
- http://www.enricopezzi.it/aerei_r.htm
- (RU) http://www.airwar.ru/enc/other2/ro63.html
- (EN) http://www.geocities.com/Lucktam/italian.htm
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