I tre ladri
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I tre ladri | |
Paese: | Italia/Francia |
Anno: | 1954 |
Durata: | 95' |
Colore: | B/N |
Audio: | sonoro |
Genere: | comico |
Regia: | Lionello De Felice |
Soggetto: | Umberto Notari |
Sceneggiatura: | Lionello De Felice, Franco Brusati, Filippo Sanjust, Fèlicien Marceau |
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Fotografia: | Romolo Garroni, Giovan Battista Poletto |
Montaggio: | Mario Serandrei |
Musiche: | Roman Vlad |
Scenografia: | Virgilio Marchi |
Costumi: | Georges Annenkov Madeleine Rabusson |
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film |
I tre ladri è un film del 1954 diretto da Lionello De Felice. Il film fu censurato.
[modifica] Trama
Tapioca è un povero ladro di galline che ha scarso successo e si fa prendere spesso. Per scappare da un negoziante dopo il furto di un salame si ritrova in una casa disabitata. Qua trova Gastone che vuole estorcere dei soldi alla moglie del ricco imprenditore Ornano proprietario della casa. Gastone, in possesso delle lettere che la moglie ha inviato all'amante, si fa dare la combinazione della cassaforte da questa. Riesce così a rubare 10 milioni e a scappare indisturbato. Tapioca invece rimane ancora nella casa e si e viene scoperto e riconosciuto mentre scappa. Subito viene arrestanto in quanto creduto il ladro della cassaforte. Ornano vuole a tutti i costi riottenere il denaro rubato in quanto senza di esso finirebbe in bancarotta. Quei soldi infatti gli permettevano di reggere l'intero impero finanziario di cui era proprietario effettuando operazioni poco chiare. Per convincere Tapioca a rivelare dove ha messo i soldi decidono di fargli molti regali. La vita in carcere di Tapioca si rivela molto lussuosa, la cella è arredata e dotata di ogni confort e i secondini gli fanno da camerieri. Non mancano poi i regali che lui stesso fa agli altri detenuti. In poco tempo Tapioca diviene una persona molto popolare grazie alla sua filantropia. Al processo nessuno ha quindi il coraggio di testimoniare contro di lui. L'imputato quindi si dichiara colpevole del reato che non ha commesso. Ma proprio in quel momento interviene in aula Gastone che rivela di essere lui l'autore del furto distribuendo i soldi a tutti i presenti. Nella scena successiva vediamo Ornano, Tapioca e Gastone vestiti elegantemente che sono in società e parlano di alcune lettere.
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