Giulio Germanico (incrociatore)
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Giulio Germanico | |
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Il Giulio Germanico in allestimento |
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Descrizione generale | |
Tipo | incrociatore leggero |
Classe | Capitani Romani |
Cantiere | Castellammare di Stabia |
Impostazione | 3 aprile 1939 |
Varo | 26 luglio 1941 |
Destino finale | Ricostruito come cacciatorpediniere per la MMI a partire dal 1950 e rinominato San Marco, venne definitivamente radiato nel 1971 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | a pieno carico:5.420 t |
Lunghezza | 142,2 m |
Larghezza | 14,4 m |
Pescaggio | 4,9 m |
Propulsione | 4 caldaie Thornycroft 4 turbine ad ingranaggi Belluzzo 2 eliche Potenza: 110.000 hp |
Velocità | 40 nodi |
Equipaggio | 418 |
Equipaggiamento | |
Armamento | artiglieria alla costruzione:
siluri:8 tubi lanciasiluri da 533 mm. |
Corazzatura | solo qualche corazzetta |
Il Giulio Germanico fu un incrociatore leggero della Regia Marina classe Capitani Romani. Era prevista fosse composta da 12 unità, ma solo 3 entrarono in servizio, prendendo parte alla seconda guerra mondiale: Attilio Regolo, Scipione Africano e Pompeo Magno.
Le altre navi non vennero mai completate ed alcune di esse neanche furono varate. Le unità che non erano state completate o varate, vennero abbandonate; solo il Giulio Germanico che era stato autoaffondato dai tedeschi in seguito alle vicende armistiziali, venne recuperato dai cantieri di Castellammare di Stabia e a partire dal 1950, venne ricostruito come cacciatorpediniere.
Al termine della ricostruzione venne ribattezzato San Marco, entrando in servizio nella Marina Militare Italiana nel 1956. Nel 1971, venne messo in disarmo.
[modifica] L'afffondamento
Per approfondire, vedi la voce Domenico Baffigo. |
Tra le vicende che seguirono l'armistizio quella del Giulio Germanico è tragica e gloriosa allo stesso tempo. La nave, l'8 settembre 1943 era praticamente pronta a Castellammare di Stabia, con l'equipaggio già a bordo e il capitano di corvetta Domenico Baffigo al comando. Domenico Baffigo ne aveva assunto il comando nell'aprile del 1941, assistendone al varo, avvenuto il 26 luglio dello stesso anno e curandone tutte le fasi dell'allestimento.
All'arrivo delle forze tedesche che tentavano di occupare il porto ed il cantiere, dove c'erano altre unità in avanzato stato di costruzione che costituivano un prezioso bottini per i tedeschi, Domenico Baffigo assunse la difesa del cantiere ed i marinai e i carabinieri accorsi in difesa delle strutture portuali respinsero tutti gli attacchi. Dopo tre giorni di furiosi combattimenti, il comandante del Germanico fu invitato per una trattativa, ma venne invece catturato e fucilato dagli occupanti a Napoli l'11 settembre. L'unità cadde in mano ai tedeschi che l'autoaffondarono all'interno del porto di Castellammare di Stabia, il 28 settembre 1943 quando furono costretti ad abbandonare la città, mentre il comandante Domenico Baffigo sarebbe stato successivamente decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria[1]
[modifica] Note
[modifica] Collegamenti esterni
Scheda sul sito della Marina Militare