Giovanni De Prà
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Giovanni De Prà | ||
Dati biografici | ||
Nome | Giovanni De Prà | |
Nato | 28 giugno 1900 Genova |
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Nazionalità | Italia | |
Morto | 15 giugno 1979 Genova |
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Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | Portiere | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
Spes Genova | ||
Club professionistici | ||
1919-1933 | Genoa | 304 (-) |
Nazionale | ||
1924-1928 | Italia | 19 (-29) |
Palmarès | ||
Olimpiadi | ||
Bronzo | Amsterdam 1928 | |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Giovanni De Prà (Genova, 28 giugno 1900 – Genova, 15 giugno 1979) è stato un calciatore e uomo di sport italiano.
Figura fra le più importanti del calcio italiano, campione del calcio degli albori così come nella vita - che dedicò quasi esclusivamente allo sviluppo dello sport - iniziò a calcare i campi da gioco in età giovanile nelle file della Spes. Fu subito notato dall'allenatore William Garbutt, uno degli storici mister del Genoa C.F.C., che lo fece approdare alla corte della società rossoblù.
De Prà difenderà per molti anni la porta della più vecchia società di calcio italiana vincendo due scudetti e legando ad essa il suo nome.
[modifica] Biografia
Nelle stagioni 1922/23 e 1923/24 De Prà vinse con il Genoa due scudetti. Il primo dei due titoli giunse al termine di una serie di 33 partite consecutive senza sconfitte: un record eguagliato soltanto dal Milan in oltre settant'anni. La Juventus tentò di acquistarlo pagandolo a peso d'oro,ma senza successo perché una volta presentatosi nella sede della squadra bianconera Giovanni De Prà ringraziò e disse di essere genoano e quindi non poter giocare in altre squadre al di fuori del Genoa.
Nel 1924 partecipò ai Giochi Olimpici di Parigi. Nel 1928 conquistò con la maglia azzurra la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928. Collezionò in carriera diciannove presenze in nazionale distribuite in circa un decennio di attività.
Memorabile fu una sua prestazione nell'incontro disputato a Milano contro la nazionale della Spagna; al ventesimo minuto di gioco del primo tempo in uno scontro di gioco si fratturò un braccio e proseguì con una fasciatura per i restanti settanta minuti, contribuendo alla difesa della squadra contro gli attacchi degli iberici e consegnando alla storia un pareggio per 0 a 0 diventato, in virtù di questo episodio, assolutamente leggendario.
Grazie ad una sottoscrizione popolare promossa dal Guerin Sportivo gli fu consegnata una medaglia d’oro a perenne ricordo di quelle gesta. Il grande senso di lealtà che segnò tutta la sua vita gli permise di chiudere una straordinaria carriera senza che gli fosse mai stata comminata un'ammonizione né, tanto meno, un'espulsione.
Ricoprì la carica di dirigente del Genoa per molti anni nel dopoguerra e, fino alla sua scomparsa, nel Panathlon Club (ex Azzurri d'Italia).
Il 25 luglio 1972 ricevette la Fronda d'oro riconoscimento destinato a chi in patria e nel mondo onora la terra ligure e la sua gente con la seguente motivazione:
- Sportivo di schietta tempra ligure tenne sempre vivi l'onesto agonismo e l'alto valore morale dello sport, esaltandoli, nel gioco del calcio, in vittorie prestigiose, affermazione ed esempio, non solo in Italia, di una nobile passione sportiva vissuta in purezza e con sacrificio.
Il 9 dicembre 1979, anno della sua morte, gli fu intitolata la strada che corre tra il torrente Bisagno e lo stadio di Genova, intitolato ad un altro grande dello sport legato a Genova e al Genoa - Luigi Ferraris - come tributo fortemente voluto dai suoi concittadini. Sul terreno di gioco fu interrata dal sindaco di Genova, con una cerimonia ufficiale, la medaglia conquistata ad Amsterdam nel 1928 affinché i valori di De Prà potessero simbolicamente essere trasmessi alle generazioni calcistiche future.
[modifica] Bibliografia
- Il Destino nelle mani. Vita e carriera di Giovanni De Prà, un portiere diventato leggenda - Biagio Angrisani e Luca De Prà - De Ferrari Editore, 2008