Giorgio Barberio Corsetti
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Giorgio Barberio Corsetti (Roma, 1951) è un attore teatrale, regista teatrale e drammaturgo italiano.
È tra i rappresentati principali del teatro di ricerca in Italia.
[modifica] Biografia
Nel 1976 fonda La Gaia Scienza, compagnia che prende il nome dal saggio su Nietzsche e Laforgue con cui nel 1975 si è diplomato all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica “Silvio D'Amico”. Dopo diversi allestimenti di successo, e un ultimo spettacolo nel 1994, Cuori strappati, la compagnia si scioglie. Nello stesso anno nasce il gruppo con il nome del regista che presenta alla Biennale di Venezia Il ladro di anime.
Barberio Corsetti sperimenta un nuovo linguaggio teatrale caratterizzato dalla proiezione di video (realizzati insieme con Studio Azzurro di Milano) che segnano la “punteggiatura” drammaturgia dei suoi spettacoli. Una ricerca che appassiona e incuriosisce il pubblico e convince la critica.
[modifica] Il premio Idi
Su questi canoni si sviluppa una trilogia: Prologo a Diario segreto contraffatto (1985), Correva come un lungo segno bianco (1986) e La camera astratta (1987 – pièce che vince il Premio UBU per il videoteatro) allestita in prima assoluta a documenta 8 di Kassel prima di una acclamata tournée internazionale.
Nel 1992 vince il premio Idi per la regia de Il legno dei violini, di cui è anche autore.
[modifica] Interprete kafkiano
Nel 1988 intraprende uno dei suoi percorsi più significativi sulle orme di Franz Kafka. Dopo la rilettura teatrale di tre racconti dello scrittore praghese (Descrizione di una battaglia e Di notte, entrambi nel 1988), e Durante la costruzione della muraglia cinese, 1989), Barberio Corsetti, scoprendosi in piena sintonia con le ambientazioni claustrofobiche di Kafka, mette in scena nel 1992 l’incompiuto America (coinvolgendo il pubblico a seguire gli attori in un tragitto sempre diverso attraverso luoghi delle città italiane), Il Castello (al Théâtre National de Bretagne, 1995), e Il processo, che debutta a Palermo nel 1998.
Del 1993 è la collaborazione con il regista francese Stephane Braunschweig, insieme con il quale realizza Doctor Faustus o il Mantello del Diavolo da Thomas Mann (Digione, 1993), prima capitolo di un ampio progetto sul Faust di Goethe, che si completa nel 1995 con due allestimenti: Mefistofele, studi, schizzi e disegni per un Faust privato e e Faust, spettacolo nel quale la video-scenografia raggiunge la massima maturità estetica.
Nel 1994 riceve il Premio Europa Nuove Realtà Teatrali.
Nel 1996 Barberio Corsetti torna a rendere partecipi gli spettatori in un viaggio attraverso le metropoli: ne La nascita della tragedia - Un notturno (1996), il protagonista Franco Citti (il “padre cieco”) guida il pubblico in un pellegrinaggio alla ricerca dell’essenza del teatro. A questo esperimento, che fa parte del “Progetto acquario teatro laboratorio” commissionato al regista dal Comune di Roma, segue Notte (1998), uno “studio” sui Vega, i testi sapienziali indiani.
La ricerca tra i sentieri desueti di questa drammaturgia itinerante raggiunge il suo apice nella nella costruzione di una macchina scenica, con la quale partecipa insieme alle invenzioni di altri artisti, per Peregrinacão, evento dell’Esposizione Universale di Lisbona sul tema del viaggio e delle peregrinazioni. Sempre in Portogallo, nel 1997, realizza I giganti della montagna (suo primo incontro con Luigi Pirandello), e nel 1999 Barcas di Jill Vicente.
Il suo incontro con l’Opera è del 1999 quando cura la regia di Maria di Rohan di Donizetti al Teatro La Fenice. Nel 2000 dirige un dittico per il Teatro Massimo di Palermo, La voix humaine di Poulenc/Cocteau e Erwartung di Schönberg e per il Teatro Vittorio Emanuele di Messina La Bohème (2001). Sempre nel 2001 allestisce per il Festival Pergolesi-Spontini di Jesi le due operette Julie e Milton di Gaspare Spontini. La serie di regie operistiche prosegue con Medea di Adriano Guarnirei per il Gran Teatro La Fenice (2002), Il letto della storia di Fabio Vacchi al Maggio Musicale Fiorentino (2003), e quattro lavori nel 2004: Estaba la madre di Luis Enrique Bacalov al Teatro dell'Opera di Roma, Gesualdo considered as a murdered di Luca Francesconi all’Holland Festival di Amsterdam, Le Luthier de Venise di Gualtiero Dazzi al Théâtre du Chatelet di Parigi, Falstaff all’Opéra du Rhin di Straburgo. Nell’aprile 2005 ha diretto Tosca per l’inaugurazione del Maggio Musicale Fiorentino e nel 2005 l’Orfeo di Monteverdi all’Opéra de Lille.
Direttore artistico della Biennale di Teatro di Venezia dal 1999 al 2002, mette in scena un adattamento delle Metamorfosi di Ovidio in collaborazione con la compagnia francese Les Colporteurs.
Durante i tre anni di mandato, Giorgio Barberio Corsetti apre la programmazione della Biennale alle differenti forme della creazione contemporanea, compreso il circo. Le arti del circo rientrano in questo momento nella ricerca artistica di Barberio Corsetti, il quale inizia una bellissima collaborazione con i circensi francesi della compagnia Les Colporteur. Questa collaborazione porta alla creazione di due spettacoli tratti da Le Metamorfosi di Ovidio: Le Metamorfosi nel 2002 presentato alla Biennale di Venezia e Di animali, uomini e dei, nel 2003 creato all’interno dell’area archeologica dell’orecchio di Dioniso di Siracusa in occasione dell’Ortigia Festival. Nel 2002 si realizza il progetto ideato della compagnia Fattore k: Metamorfosi – Festival di confine fra teatro e circo, un festival di circo contemporaneo sostenuto dal Comune di Roma. La prima edizione venne aperta con lo spettacolo Le Metamorfosi. Durante la seconda edizione, organizzata nella cornice di Villa Borghese, venne presentato lo spettacolo Di animali, uomini e dei.
Nel maggio del 2002 debutta con la regia del Don Giovanni di Molière al Thèatre National di Strasburgo.
Parallelamente all’attività teatrale, dedica la sua ricerca all’ opera e alla rapporto tra musica e teatro. Il suo primo incontro con l’opera è del 1999 quando dirige al Teatro La Fenice di Venezia Maria di Rohan di Donizetti. L’anno seguente presenta La voix humaine di Poulenc/Cocteau e Erwartung di Schonberg al Teatro Massimo di Palermo. Nel maggio del 2001 realizza per il Teatro Vittorio Emanuele di Messina La Bohème e nell’estate dello stesso anno realizza per il Festival Pergolesi-Spontini di Jesi le due operà-comique Julie e Milton di G. Spontini. Nell’ottobre 2002 mette in scena per il Gran Teatro La Fenice di Venezia Medea di A. Guarnieri. Debutta al Maggio Musicale Fiorentino a febbraio 2003 con Il letto della storia di Fabio Vacchi. Nell’aprile 2004 realizza per il Teatro dell’Opera Estaba la madre con le musiche di Louis Bacalov e le coreografie di Enzo Cosimi. Nel giugno dello stesso mette in scena il Gesualdo per l’Holland festival. In ottobre 2004 ha debuttato Le Luther de Venice di G. Dazi al Théatre du Chatelet a Parigi. Barberio Corsetti ha diretto, inoltre, il Falstaff al Théatre de l’Opera di Strasburgo debuttato il 10 dicembre 2004. Nel 2005 è a lui affidata l’inaugurazione del festival Maggio Musicale Fiorentino a Firenze con la messa in scena dell’opera lirica Tosca.
Ad ottobre debutta al Romaeuropafestival 2003 con Iniziali BCGLF: una creazione condivisa con Giovanni Lindo Ferretti. A febbraio del 2004 debutta al teatro Palladium di Roma con Metafisico Cabaret, uno spettacolo scritto insieme ad alcuni dei suoi attori. Dall’inizio dell’anno 2004, Giorgio Barberio Corsetti è consulente per il teatro e la danza presso l’Auditorium – Parco della Musica di Roma. Nel 2004 debutta al Teatro India di Roma con lo spettacolo Paradiso, ispirato all’opera di Milton, e l’anno dopo alla cavea dell’Auditorium di Roma con Argonauti tratto dalle Argonautiche di Apollonio Rodio. Nel Novembre del 2005 si dedica alla messa in scena de L’Orfeo di Claudio Monteverdi per l’Opera di Lille e cura la regia del monologo di e con Filippo Timi La vita bestia che ha debuttato in prima assoluta al Teatro India di Roma. Ha debuttato in febbraio 2006 con Il colore bianco tratto dai racconti sui miti nordici, commissionatogli dalla Fondazione Teatro Regio di Torino per le Olimpiadi della Cultura che si sono svolte nell’ambito dei giochi olimpici di Torino 2006.
Nell’estate 2006 Barberio Corsetti ha messo in scena con la compagnia Fattore K. Dioniso nato tre volte nell’ambito Dell’Ortigia Festival a Siracusa, in Sicilia. Lo spettacolo è un ritorno all’universo dei miti greci ispirato all’opera di Nonno di Panopoli. Nel Dicembre 2006 cura la regia del progetto Porto Palo. Nomi su tombe senza corpi ispirato alla tragedia del naufragio del 1985 e che viene presentato presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma. Contemporaneamente lavora alla regia dell’opera di Rossini La Pietra del Paragone che debutta al Teatro Regio di Parma e a gennaio 2007 al Teatro Chatelet di Parigi.
A Giugno 2007 nell’ambito della prima edizione del “FestiVAl”, di cui ha curato anche la direzione artistica, ha debuttato nella splendida cornice delle Grandi Terme di Villa Adriana a Tivoli con Dionisiache ispirato al poema epico Le Dionisiache di Nonno di Panopoli. Sempre in agosto 2007 debutta al “Festival Benevento Città Aperta” lo spettacolo La storia di Ronaldo il Pagliaccio del Mc Donald’s, un testo di provocatoria intelligenza dell’autore argentino Rodrigo Garcia, interpretato dall’attore genovese Andrea Di Casa. Da Novembre 2007 Giorgio Barberio Corsetti fa parte dell’International Committee of Theatre Olimpics. Ne mese di Gennaio 2008 ha debutta con lo spettacolo La Bottega del caffé di Carlo Goldoni presso il Teatro Nacional São João di Porto, in Portogallo.
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