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Gavino Angius - Wikipedia

Gavino Angius

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Stemma del Senato della Repubblica Italiana Parlamento Italiano
Senato della Repubblica
Sen. Gavino Angius
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Data nascita {{{data_nascita}}}
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Partito {{{partito}}}
Legislatura XIII, XIV, XV
Gruppo Misto (Partito Socialista); in precedenza Partito Democratico della Sinistra (XIII leg.), Democratici di Sinistra (XIII e XIV leg.), L'Ulivo e Sinistra Democratica (XV leg.)
Coalizione L'Unione
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Senatore a vita
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Incarichi parlamentari
  • Vice Presidente del Senato (XV leg.)
  • Membro della 3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione) (XV leg.)
  • Capogruppo DS (XIV leg.)
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Stemma della Camera dei deputati Parlamento Italiano
Camera dei deputati
On. Gavino Angius
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Luogo nascita Sassari
Data nascita 18 novembre 1946
Luogo morte
Data morte
Titolo di studio Laurea in scienze politiche
Professione Dirigente politico
Partito Partito Comunista Italiano, Partito Democratico della Sinistra
Legislatura X, XI, XII
Gruppo
Coalizione
Circoscrizione {{{circoscrizione}}}
Regione {{{regione}}}
Collegio {{{collegio}}}
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Elezione {{{elezione}}}
Senatore a vita
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Data nomina {{{data_nomina_senatore_a_vita}}}
Incarichi parlamentari
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Gavino Angius (Sassari18 novembre 1946) è un politico italiano.

Dopo la laurea in scienze politiche si iscrisse al Partito Comunista Italiano, di cui fu segretario comunale nella sua città. Per un breve periodo a metà degli anni ottanta fu segretario regionale del PCI della Sardegna. Con il PCI fu eletto per la prima volta deputato nel 1987.

Quando nel 1991 si tenne l'ultimo congresso del PCI, che sancì la Svolta della Bolognina e la trasformazione in Partito Democratico della Sinistra, inizialmente Angius aderì al "Fronte del no", cioè l'area del partito che rifiutò di rinunciare all'ideologia comunista per adottare i valori socialisti. Successivamente però decise di rimanere nel PDS, di cui fu dirigente nazionale e presidente durante la segreteria di Massimo D'Alema.

Angius confermò il suo seggio anche nel 1992 e nel 1994, sempre per il PDS. Nel 1996 divenne invece senatore, ed al termine delle elezioni del 2001 (nelle quali il suo seggio di Orvieto fu confermato nel Senato della Repubblica) divenne capogruppo dei senatori dei Democratici di Sinistra.

Dal 4 luglio 2002 al 12 maggio 2003 fece parte della Commissione d'inchiesta sul dossier Mitrokhin, ma si dimise dall'incarico quando annunciò che essa era uno strumento che la destra intendeva scagliare contro la sinistra. Nel 2004, insieme a molti altri esponenti del'Unione, si fece promotore e firmatario di un referendum sulla fecondazione assistita, che però nelle consultazioni del 12 e 13 giugno non riuscì a raggiungere il quorum.

Dal 4 maggio 2006 è uno dei vicepresidenti del Senato della Repubblica. È anche componente della XII Commissione Igiene e Sanità.

Insieme ad Alberto Nigra, Franco Grillini e Mauro Zani fu tra i promotori della terza mozione "Per un partito nuovo, democratico e socialista", che al quarto congresso dei DS portò avanti una linea federativa, contro le ipotesi di scioglimento nel Partito Democratico assieme alla Margherita (scelta sostenuta dalla maggioranza del segretario Piero Fassino), e contro quelle di nuove formazioni politiche sostenute dalla corrente di Fabio Mussi. Inoltre, la mozione Angius-Zani chiedeva l'adesione del futuro PD al Partito Socialista Europeo e un rafforzamento delle posizioni laiche all'interno del nuovo partito.

La sua mozione ottenne il 9% contro il 15% di Mussi e il 76% di Fassino. Mussi, come già annunciato, lasciò i DS durante il congresso e si avviò alla formazione di un nuovo movimento politico collocato a sinistra del PD. Ma il 24 aprile 2007, con una lettera inviata alla dirigenza dei DS e pubblicata sul sito della corrente Socialisti Europei, anche Gavino Angius lasciò i Democratici di Sinistra, seguito da alcuni esponenti della sua mozione. La critica principale che Angius rivolgeva a Fassino era di aver risposto positivamente solo a parole alle proposte della mozione n° 3, senza chiarire quale sarebbe stata la collocazione del PD nel Parlamento europeo, e l'orientamento su temi giudicati fondamentali come la laicità dello Stato.

Il 5 maggio 2007 Angius fondò, assieme a Fabio Mussi e Cesare Salvi, il movimento Sinistra Democratica per il Socialismo europeo, ma alcuni mesi più tardi, il 4 settembre, Angius annunciò di voler lasciare il progetto di Sinistra Democratica in disaccordo con il progetto di Mussi di federarsi con i partiti della sinistra radicale (PRC, PDCI, Verdi) all'interno della cosiddetta "Cosa Rossa" (poi denominata La Sinistra-l'Arcobaleno. Angius aderì piuttosto, insieme a Valdo Spini e Franco Grillini, alla Costituente Socialista promossa dallo SDI di Enrico Boselli, alla quale hanno aderito alcuni soggetti della diaspora socialista, con l'obiettivo di collocarsi nell'area del socialismo europeo, in posizione in qualche modo intermedia tra il Partito Democratico e la Cosa Rossa. L'adesione formale alla Costituente Socialista è avvenuta il 2 ottobre 2007 quando Angius ha lasciato il gruppo parlamentare di SD.

Alle elezioni politiche della primavera 2008 Angius non viene rieletto in Parlamento a causa del cattivo risultato elettorale ottenuto dalla lista del Partito Socialista. Esce quindi dall'attività parlamentare con una liquidazione di 196.602 euro e con un vitalizio mensile di 8641 euro.[1]

[modifica] Note

  1. ^ Francesca Schianchi, L'espresso n. 17 del 1 maggio 2008, pag. 65

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