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Florentia - Wikipedia

Florentia

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Voce principale: Firenze.

Piazza della Repubblica, antica piazza del Campidoglio centro di Florentia, si vedono il decumano maximo (via Strozzi) e Via del Campidoglio
Piazza della Repubblica, antica piazza del Campidoglio centro di Florentia, si vedono il decumano maximo (via Strozzi) e Via del Campidoglio
La stessa area di Piazza della Repubblica al tempo romano, plastico presso il Museo di Firenze com'era
La stessa area di Piazza della Repubblica al tempo romano, plastico presso il Museo di Firenze com'era

Florentia fu una città romana della valle dell'Arno dalla quale ebbe origine Firenze. Sulla sua fondazione ci sono varie ipotesi anche se quella più tradizionale la vuole costruita dalle legioni di Gaio Giulio Cesare nel 59 a.C.

Indice

[modifica] Origini della città

Sappiamo per certo che nel punto in cui l'Arno si restringe era già stata costruita dagli Etruschi di Fiesole una passerella di legno per attraversare il fiume ma soprattutto per controllare militarmente la pianura che divide l'alta parte dell'Arno, il Valdarno aretino, dalla bassa vallata che conduce verso Pisa e il mare.

La confluenza degli affluenti dell'Arno, il Mugnone e l'Affrico, formava un cuneo entro il quale la città romana era sorta.

[modifica] Florentia etrusco-romana

Alcuni scavi hanno individuato edifici civili romani e un cerchio murario a lato delle mura rinascimentali abbattute nel XIX secolo per fare posto ai viali di circovallazione. Dall'odierna Piazza Donatello in direzione est verso il torrente Affrico sorgeva probabilmente un agglomerato urbano forse etrusco-romano che era l'espansione verso l'Arno della Fiesole romana a difesa del ponte etrusco che attraversava l'Arno all'altezza dell'odierna frazione di Rovezzano, ponte in muratura del quale ancora oggi si possono individuare i resti, già citato dagli storici medievali come Giovanni Villani

« l'antico ponte de' Fiesolani, il quale era da Girone a Candegghi [oggi da Girone a Candeli] : e quella era l'antica e diritta strada e cammino da Roma a Fiesole »
(G. Villani Nuova Cronica Lib.II Cap. XX)

Questo agglomerato era probabilmente un avamposto costruito al tempo della guerra civile tra Gaio Mario e Lucio Cornelio Silla vinta dal partito di quest'ultimo che provvide poi alla conquista della lucumonia fiesolana favorevole al partito di Mario.

La decadenza di Fiesole dopo l'80 a.C., dette un nuovo impulso alla città a valle. Dopo la disastrosa avventura di Catilina, che si concluse tragicamente nel 62 a.C. a Pistoria (Pistoia), che vide di nuovo i municipi toscani confederati contro Roma, la città etrusco-romana acquisì sempre più valore strategico data la sua posizione geografica tra il fiume e la collina.

[modifica] Antiche ipotesi sulla fondazione di Florentia

Battistero, sarcofago romano con rappresentato la Caccia di Meleagro
Battistero, sarcofago romano con rappresentato la Caccia di Meleagro

Sull'origine di Florentia anche Francesco Guicciardini nel suo trattato delle Cose Fiorentine (1441) affronta il problema dell'origine di Florentia, ma la sua ricostruzione è piuttosto contraddittoria, scrive:

« [...] tengo per certo che non da quelli Romani che Sylla o altri aveva mandato a Fiesole, ma che nel luogo medesimo dove ora è Firenze fussi mandata una colonia che edificò questa città [...] »

Ma poi nello stesso trattato scrive più avanti:

« [...] né dubiterei dire che questa colonia, mandata da Roma nel luogo proprio dove è ora Firenze, fussi più presto mandata da Sylla che da altri [...] »

Ipotesi ancora più mirabolante e mitica è quella riportata da Raffaello Gualtierotti nel suo Della descrizione del regale apparato fatto nella nobile citta di Firenze per la venuta, e per le nozze della serenissima madama Christina di Loreno moglie del serenissimo don Ferdinando Medici terzo gran duca di Toscana stampata a Firenze nel 1589:

« [...] la fondazione della prima città di Firenze, della quale si è havuto in diversi tempi molte dubitazioni & opinioni differenti: perciocché alcuni hanno voluto, che già fusse fondata, e di abitanti ripiena, dal più antico Ercole detto il libico [...] [che] per la toscana passando ci fondasse città, e rasciugasse l'acque dannose, e particolarmente aprisse il corso a l'acque stagnanti del fiume d'Arno, facendo la rottura della Gonfolina: & alla città di Firenze desse principio [...] »

Ma al di là di queste congetture è sicuro che le legioni di Cesare costruirono un accampamento militare (castrum) a difesa della passerella che traversava il fiume all'altezza di Ponte Vecchio.

Dalle foto aeree, ancora oggi, si possono distinguere il cardo massimo (da Via Roma all'Arno) e il decumano massimo (l'attuale percorso di Via del Corso) che si incrociavano all'altezza dell'attuale Piazza della Repubblica sede del Foro della città e del Campidoglio, circondati dai principali edifici pubblici e templi.

Nel Medioevo furono quasi tutti questi edifici sommersi dall'edilizia selvaggia poi la piazza è entrata a far parte del ghetto di Firenze ed era diventata la piazza del Mercato Vecchio.

Con la sistemazione sabauda della piazza del Mercato Vecchio, al tempo di Firenze capitale d'Italia, il ghetto fu abbattuto e con questo anche le più importanti vestigia del Campidoglio e del foro sono scomparse, anche se nella memoria della città rimane il nome di Via del Campidoglio alla strada che univa il foro alle prime mura in Via de' Vecchietti.

[modifica] Gli edifici romani

Rappresentazione di naumachia su un rilievo romano reimpiegato nel Battistero
Rappresentazione di naumachia su un rilievo romano reimpiegato nel Battistero

La nascita di Florentia come accampamento militare la pone obbligatoriamente sotto la tutela del dio Marte, suo primo patrono. Sempre secondo Guicciardini i romani che costruirono Florentia erano:

« [...] non gente inutile e seditiosa ma uomini militari [...] che con la virtù delle arme e felicità delle vittorie meritorono questi premii [...] »

Al dio Marte fu dedicato naturalmente il tempio principale della città da sempre identificato con il Battistero, il cambio del patrono è stato sottolineato anche da Dante nell'Inferno:

« I' fui de la città che nel Battista mutò il primo padrone »
(Dante Inf. XIII, 143)

La città, nel frattempo si stava allargando in tutte le direzioni; verso nord nell'area religiosa del Tempio di Marte e poi l'antica chiesa di Santa Reparata, verso sud fino al fiume e anche oltre l'Arno dove si stanziò una colonia di commercianti siriani all'interno della quale si svilupparono i primi nuclei di cristiani della città.

Ma più che altro la città si estese verso est come testimoniano le fondamenta di edifici civili e resti di terme del periodo imperiale, scoperti in recenti scavi in Piazza della Signoria, ma soprattutto nella discesa che porta alla sottostante Piazza San Firenze. Su questo declivio naturale i romani avevano costruito il Teatro della città, che oggi affiora da sotto Palazzo Vecchio e Palazzo Gondi.

Bassorilievo ritrovato sotto l'ingresso del cinema Gambrinus rappresentante una Divinità fluviale; tale icona, che probabilmente rappresenta l'Arno, era situata in una scalinata che si ritiene appartenere al pozzo coevo alla fondazione della città.
Bassorilievo ritrovato sotto l'ingresso del cinema Gambrinus rappresentante una Divinità fluviale; tale icona, che probabilmente rappresenta l'Arno, era situata in una scalinata che si ritiene appartenere al pozzo coevo alla fondazione della città.

Dove oggi è il Tribunale verosimilmente si trovava la skené e lungo Via de' Castellani le gradinate per il pubblico.

Le fondamenta delle mura, con due torri difensive, sono state rinvenute sotto Via del Proconsolo e secondo gli scavi più recenti risalirebbero al periodo tra il 15 e il 30 a.C.. Erano spesse in media due metri e circondavano un'area di circa 20 ettari. Altri resti romani sono stati trovati sotto il vicino Palazzo dell'Arte dei Giudici e Notai.

Una delle poche strutture effettivamente ancora riconoscibile in laterizio romano è quella dell'Anfiteatro, che si trovava fuori dal castrum cesariano, nell'attuale quartiere medievale di Santa Croce.

Circondato da una strada che, opportunamente, era chiamata sin dal Medioevo Via Tórta, l'anfiteatro di Florentia era di medie proporzioni (circa 20.000 posti contro gli 87.000 del Colosseo), forse a testimoniare l'esiguità della popolazione di Florentia, ma perfettamente riconoscibile nelle sue strutture portanti, anche se qui, come in altri casi (es. l'anfiteatro di Lucca), la sovrapposizione di case medievali ha chiuso gli antichi archi (i fornices) e sfruttato tutti gli spazi del piccolo anfiteatro.

Nell'Ottocento alcuni nomi delle vie attorno a Piazza della Repubblica furono scelti in base ai ritrovamenti romani nel sottosuolo: via delle Terme, via del Campidoglio, via del Capaccio (cioè del Caput Aquae) come è testimoniato dalla Nuova Cronica di Giovanni Villani che assegna a Macrino, generale di Cesare, la costruzione dell'acquedotto di Florentia.

« Macrino fece fare il condotto dell'acqua in docce e in arcora, faccendola venire di lungi a la città per VII miglia, acciò che·lla città avesse abondanza di buona acqua da bere, e per lavare la cittade; e questo condotto si mosse infino dal fiume detto la Marina a piè di monte Morello, ricogliendo in se tutte quelle fontane sopra Sesto, e Quinto, e Colonnata. E in Firenze faceano capo le dette fontane a uno grande palagio che si chiamava termine, capud aque, ma poi in nostro volgare si chiamò Capaccia, e ancora oggi in Terma si vede dell'anticaglia. »
(G. Villani Nuova Cronica Lib. II Cap. I)

[modifica] I dintorni di Florentia

Plastico con ricostruzione del teatro e l'anfiteatro di Florentia
Plastico con ricostruzione del teatro e l'anfiteatro di Florentia

Verso sud Florentia confinava con una zona di ville e bagni termali, zona che ancora oggi porta il nome di Bagno a Ripoli, comune del Chianti, contiguo alla città odierna, ma in epoca romana luogo di divertimento e riposo come si vede dai ritrovamenti di ville imperiali e complessi termali. Ma la testimonianza più interessante dell'Etruria romana è la bellissima zona archeologica di Fiesole, con il teatro quasi integro e le terme, già di epoca repubblicana, che furono abbellite sotto gli imperatori Claudio e Settimio Severo.

Come in molti altri casi nelle città di origine romana, alcune frazioni hanno preso il nome dalla distanza, in miglia romane, dalla città, nel caso di Florentia, in direzione nord-ovest si trovano, dal terzo miglio in poi Terzolle (ed anche Le Tre Pietre), Quartuccio, Quinto, Sesto Fiorentino e Settimello.

La città medievale non si sovrappose subito all'antica Florentia, ancora nel '400 Guicciardini testimonia le ancora visibili vestigia di Florentia

« [...] che ancora appariscono dagli edifici fatti da loro [i romani] fanno certo inditio che è principii de la città fussino assai magnifici, maxime el Tempio di Marte [...] e gli aqueducti fatti più per pompa e imitatione di Roma che per necessità [...] »

Quindi una città sempre più importante Florentia con Adriano fu raggiunta dalla Via Cassia e la unì alla rete viaria dell'Impero. Sotto Diocleziano fu innalzata a Corrector Italiae cioè capitale dell'Etruria settentrionale e dell'Umbria e fu preferita a città ben più antiche come le etrusche Fiesole, Arezzo e Perugia.

Statua di Ercole trovata a Via del Capaccio
Statua di Ercole trovata a Via del Capaccio

[modifica] Florentia cristiana

Scavi della chiesa paleocristiana di Santa Reparata (abside romanica)
Scavi della chiesa paleocristiana di Santa Reparata (abside romanica)

Al tempo della decadenza dell'Impero romano, Florentia era una città florida grazie al commercio, l'Arno, come testimonia Strabone, era un fiume ancora navigabile e all'altezza dell'odierna Piazza de' Giudici (altri situano il porto nella successiva Piazza Mentana) c'erano delle banchine, più o meno dove oggi c'è la Canottieri Firenze, per il carico e lo scarico delle merci nella zona che ancora oggi si chiama la Dogana.

Ma il benessere economico attirò inevitabilmente anche le scorrerie dei re barbari che imperversavano in Italia, nel 405, dopo un lungo assedio, Florentia fu saccheggiata dagli Ostrogoti di Radagaiso, e di nuovo nel 552 dagli stessi Ostrogoti stavolta comandati dal re Totila.

Totila fa distruggere Florentia nel 552
Totila fa distruggere Florentia nel 552

Con Costantino il Cristianesimo era diventata religione di stato, ma l'affermazione della religione cristiana a Florentia non fu facile né indolore.
Le borgate dell'Oltrarno, dove viveva una nutrita comunità di commercianti orientali, soprattutto siriani, furono la culla delle nuove religioni, sia Mitra sia il culto egiziano della dea Iside (un tempio a lei dedicato si trovava in Piazza San Firenze), sia il cristianesimo. Queste borgate erano comunque un sobborgo della città, come scrive il nobile Guicciardini abitato da gente vile, il centro della città, invece, era in mano alle famiglie patrizie legate alla vecchia religione.

Pavimento della Chiesa di Santa Reparata
Pavimento della Chiesa di Santa Reparata

Le religioni orientali di stampo misteriosofico per via della presa che facevano sulla "gente vile" preoccuparono il patriziato di Florentia, ma il pericolo maggiore era costituito dall'ascendente che i capi religiosi del cristianesimo avevano sulle folle.

Florentia annoverò così i primi martiri della città, il vescovo d'origine siriana Miniato fu uno dei più celebri le cui ossa sono sepolte nella chiesa d'oltrarno di San Miniato al Monte a lui dedicata nel luogo del suo martirio. Già nel IV secolo esiste una prova documentata di un vescovo Felice, anche se una vero organizzazione diocesana a Firenze fu possibile solo pochi decenni dopo con San Zanobi.

Con il protrarsi delle invasioni straniere, dai Bizantini ai Longobardi, la Florentia romana decadde. In seguito, nel periodo carolingio, la città fu rifondata da Carlo Magno e Sant'Ambrogio curò la struttura clericale della città e nominò i nuovi vescovi.

Florentia cominciò ad assumere un'importanza che non aveva mai avuto in precedenza, ma era nata un'altra città: Firenze.

[modifica] Bibliografia

  • D. M. Manni, Notizie istoriche intorno al Parlagio ovvero Anfiteatro di Firenze, Firenze 1746
  • G. F. Gamurrini, Rapporto del Regio Commissario, commendator Gamurrini (materiali dal tempio di Iside), in Notizie degli Scavi 1886, p.177
  • L. A. Milani, Pozzo praticabile presso le Terme e il Campidoglio nel foro Fiorentino, in Notizie degli Scavi 1893, pp.493-496
  • D. Fraschetti, Il Tempio di Marte e la Chiesa di S. Giovanni Battista, in Arte e Storia 27, 1908, p. 182 sgg.
  • A. Guerri, Cenni topografici su Firenze romana, in Illustratore Fiorentino n.s. VI.1-5, 1909, pp. 94-99
  • Corinti C., Degli avanzi del teatro di Firenze romana, in Atti della Società Colombaria, Firenze. 1924
  • Maetzke G., Florentia (Firenze). Regio VII - Etruria, Italia romana: Municipi e Colonie, I, 5, Roma. 1941
  • Hardie C., The Origin and Plain of Roman Florence, Journal of Roman Studies 1965, LV, pp. 122-140
  • F. Chiostri, L’acquedotto romano di Firenze, Firenze 1973
  • E. Mensi, La fortezza di Firenze e il suo territorio in epoca romana, Firenze 1991
  • P. Degl'Iinnocenti, Le origini del Bel San Giovanni. Da tempio di Marte a battistero di Firenze, Firenze 1994
  • G. Capecchi (a cura di), Alle origini di Firenze. Dalla Preistoria alla città romana, Firenze 1996.
  • Martini F., Poggesi G., Sarti L. (a cura di), Lunga memoria della piana, L'area fiorentina dalla preistoria alla romanizzazione, Guida alla mostra, Firenze. 1999

[modifica] Collegamenti esterni


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