Ferrovia Castelvetrano-San Carlo-Burgio
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Linea ferroviaria in Italia Ferrovia Castelvetrano-San Carlo-Burgio |
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Inizio | Stazione di Burgio |
Fine | Stazione di Castelvetrano |
Inaugurazione | 1910 |
Chiusura | 1972 |
Attuale gestore | Ferrovie dello Stato |
Lunghezza | 81 km |
Regioni | Sicilia |
Scartamento | 950 |
Elettrificazione | no |
Diramazioni | a San Carlo (per Palermo) a Santa Ninfa (per Salemi) |
Ferrovie italiane |
La ferrovia Castelvetrano-San Carlo-Burgio era una ferrovia a scartamento ridotto della Sicilia, delle Ferrovie dello Stato, che collegava la Stazione di Castelvetrano alla linea a scartamento ridotto proveniente da Palermo nella di Stazione di San Carlo e da questa arrivava fino a Burgio.
Indice |
[modifica] Storia
La linea, progettata per collegare i comuni della Valle del Belice, fu realizzata fra il 1910 ed il 1931 con estrema lentezza. Il tratto Salaparuta-San Carlo fu soppresso l'1 febbraio 1959, mentre il tratto Castelvetrano-Salaparuta è rimasto in esercizio fino alla data del 15 gennaio 1968, giorno in cui il disastroso terremoto del Belice distrusse anche molti manufatti della linea ferrata. Da tale data la linea che pur presentava ancora un discreto traffico viaggiatori rimase sospesa; non vennero fatte ne ricostruzioni ne semplici riparazioni. Venne chiusa in seguito definitivamente all'esercizio il 15 gennaio1972.
Sulla linea prestò servizio a partire dal 1928, e per alcuni anni, una automotrice sperimentale, da 45 posti a sedere, costruita dalle Officine FS di Firenze con motore MAN da 150 CV che ricevette la classificazione RNE 8501 a partire dal 1929.
Nel 1950 avvenne l'immissione in servizio delle nuove automotrici RALn60 che consentirono una consistente diminuzione della percorrenza; ciò aveva provocato un immediato aumento dei viaggiatori, sia per il maggiore comfort che per la maggiore velocità al punto che il raffronto con l'anno successivo mostrava un sostanziale aumento dei viaggiatori, ma a questo non fece seguito purtroppo alcun ammodernamento del percorso .
[modifica] Caratteristiche
La ferrovia aveva origine dalla Stazione di Castelvetrano della linea ferroviaria Castelvetrano-Porto Empedocle. Lasciato l'abitato di Castelvetrano la linea iniziava presto ad arrampicarsi con curve e controcurve sulle propaggini collinari verso Partanna, posta sul crinale che separa la valle del Modione da quella del Belice, e scendeva a valle per poi risalire verso Santa Ninfa fra rigogliose coltivazioni di viti ed ulivi. Da questa località, verso il 1930, venne costruito un breve tratto di 10 km per Salemi che nelle intenzioni di progetto doveva arrivare direttamente fino a Trapani ma che non fu più realizzato e rimase come collegamento tra le due cittadine fino al 1954. Da Santa Ninfa il tracciato continuava con alterne pendenze fino a Gibellina e Salaparuta e superato il fiume Belice, si accostava alla S.S. 624 Palermo-Sciacca, nel tratto fra Poggioreale alla stazione di Santa Margherita di Belice. Da qui, allontanandosi dalla statale, giungeva a Sambuca di Sicilia e San Giacomo di Sicilia, poi si dirigeva verso San Carlo, stazione di diramazione per Palermo, terminando la sua corsa a Burgio
La linea era armata con rotaie da 27 kg/m montate su traversine di legno distanti 0,82 m l'una dall'altra. Tale tipo di costruzione, molto in economia, permetteva solo basse velocità di linea non superiori a 30 km/h per i treni a vapore e, in seguito, di 50 km/h per le automotrici. L'ascesa massima non superava il 30 per mille in alcuni tratti. Non venne mai fatto alcun ammodernamento degli impianti fino alla chiusura.
La circolazione dei treni sulla linea veniva regolata mediante l'impiego della Dirigenza unica. Le stazioni erano affidate a degli incaricati, detti assuntori, che però non avevano competenze di circolazione. A queste provvedeva il personale dei treni, Capotreno e Macchinista, collegandosi telefonicamente con il Dirigente unico. Il segnalamento era del tutto assente nelle stazioni.
[modifica] Percorso
0,00 | Burgio | xxx m s.l.m. | |
Viadotto a 13 arcate | |||
Galleria,lunghezza 487 m | |||
7,00 | San Carlo | 246 m s.l.m. | |
Diramazione (per Palermo Stazione Sant'Erasmo) | |||
16,00 | San Giacomo | 406 m s.l.m. | |
26,00 | Sambuca di Sicilia | 295 m s.l.m. | |
32,00 | Santa Margherita di Belice | 287 m s.l.m. | |
40,00 | Belice | 136 m s.l.m. | |
Viadotto a 6 arcate Fiume Belice | |||
52,00 | Salaparuta | 359 m s.l.m. | |
55,00 | Gibellina | 350 m s.l.m. | |
64,00 | Santa Ninfa | 336 m s.l.m. | |
Diramazione (Ferrovia Santa Ninfa-Salemi) | |||
70,00 | Partanna | 358 m s.l.m. | |
Viadotto a 7 arcate Fiume Modione | |||
81,00 | Castelvetrano | 177 m s.l.m. | |
per Porto Empedocle (a scartamento ridotto) | |||
per Trapani (a scartamento ordinario) |
[modifica] Rotabili
Il parco mezzi di trazione faceva capo ai Deposito Locomotive di Castelvetrano e Palermo Sant'Erasmo. Vi svolsero servizio le locomotive R301 ed R302 ed in seguito le automotrici RALn60.
[modifica] Voci correlate
- Ferrovie siciliane
- Automotrice RALn60
- Ferrovia Palermo-Corleone-San Carlo
- Ferrovia Castelvetrano-Porto Empedocle
[modifica] Bibliografia
- Nico Molino. La rete FS a scartamento ridotto della Sicilia. Torino, Edizioni elledi, 1985. ISBN 88-7649-037-X
- Antonio Federici. Lo scartamento ridotto in Italia. Albignasego, Duegi Editrice, 1999.
Esaminare i vari tipi di treni, le locomotive e le vetture. |