Concetto
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Secondo il suo significato nella scienza cognitiva e nella filosofia della mente, un concetto è un'idea astratta o un simbolo mentale tipicamente associata con una corrispondente rappresentazione in una ligua o nella simbologia.
Il termine, infatti, deriva dall'espressione latina "cum capio" (= raccolgo, prendo assieme) da cui derivano anche i termini comprensione, comprendere, significanti tutti la facoltà innata che hanno gli esseri umani di raccogliere e sintetizzare gli innumerevoli stimoli provenienti dalla percezione della realtà esterna e quindi dall'esperienza ed utilizzarli per crearsi una propria rappresentazione astratta della realtà stessa.
Ci sono molte supposizioni sulla natura del concetto. Secondo la credenza classica, un concetto indica tutte le entità, i fenomeni, e/o le relazioni esistenti in una categoria attraverso l'uso di definizioni. I concetti sono astratti se omettono tutte le particolarità fisiche nelle loro estensioni, trattando i membri dell'estensione (in senso semantico del termine) come se fossero equivalenti. I concetti classici sono universali nel caso in cui siano validi per tutte gli elementi presenti nella loro estensione.
I concetti sono anche gli elementi-base delle proposizioni, così come una parola è l'elemento-base di una frase. A differenza delle percezioni, che sono immagini particolari di un singolo oggetto, i concetti non possono essere visualizzati. Dato che non sono percezioni individuali a sé, i concetti sono deduttivi e derivano dal ragionamento.
[modifica] I nomi come etichette
Per facilitare l'utilizzo delle categorie mentali prodotte da questa attività di sintesi ed utilizzarle nella comunicazione interpersonale mediante il linguaggio, si attribuiscono loro delle etichette cioè dei nomi.
Nel processo di formazione dei concetti è fondamentale la percezione che si ha della regolarità degli eventi e degli oggetti esterni, regolarità che potrebbe essere anche definita come massimo comun divisore di un dato insieme di oggetti od eventi. Ad esempio: osservando tutti gli oggetti appartenenti al mondo vegetale ci si accorge che molti di essi sono dotati di rami, radici, foglie, si crea di conseguenza il concetto di albero e si attribuisce a tutti gli oggetti di questo sottassieme l'etichetta di albero.
I concetti sono unità di pensiero che servono all'uomo per organizzare percezioni, pensieri, sensazioni. In mancanza di concetti si considera la realtà percepita tramite stimoli istintivi (esenti quindi da un percorso mentale, caratterizzato dalla presenza di informazioni). Il fatto di poter mettere ordine in modo subitaneo tra il flusso di percezioni di pensieri e sensazioni che ci pervengono dal mondo esterno e dalla realtà circostante, ci consente di percepire il mondo come organizzato e dotato di senso. Tutti noi, in modo automatico e quasi inconsapevole, passiamo gran parte della nostra attività cognitiva ad organizzare concetti e a precisare i referenti.
Ogni concetto, infatti, individua referenti; Il concetto di "orologio", ad esempio, individua come referenti tutti gli orologi che ho in casa, oppure tutti gli orologi da polso, quelli da tavolo, elettronici, a moto perpetuo, gli orologi di plastica oppure d'oro, quelli antichi e quelli moderni e così via. Il concetto di cui sopra ha in sé molti referenti, cioè esempi che appartengono alla classe che noi chiamiamo orologio. I concetti possono essere concreti (orologio, animale, cane ecc..) oppure astratti (amore, libertà, patriottismo ecc..) e possono essere più o meno ampi. Sono considerati ampi quei concetti che richiamano una serie estesa di referenti.
[modifica] Voci correlate
- Portale Filosofia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di filosofia