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Codice della strada - Wikipedia

Codice della strada

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Il codice della strada è un complesso di norme emanate per regolare la circolazione stradale dei pedoni, dei veicoli e degli animali.

Ogni Stato definisce il contenuto e le modalità di esecuzione e attuazione di tali norme, in base al proprio ordinamento interno e agli accordi internazionali.

In Italia, per esempio, il codice della strada attualmente in vigore è costituito dal Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e dal Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495. Quest'ultimo decreto è noto anche come Regolamento d'Esecuzione. Considerevoli modifiche al codice della strada sono state introdotte con la legge 1 agosto 2003 n. 214 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 186 del 12 agosto 2003 - S.O. n. 133).

Indice

[modifica] Un po' di storia

Le strade degli antichi romani non furono le sole a solcare la nostra penisola, eppure costituirono una delle prime reti più organizzate. All'inizio si presentavano come sentieri polverosi e irregolari, ma in seguito furono trattate con maggior cura, diventando sempre più preziose per le necessità militari, commerciali e di comunicazione fra le varie province. Ai loro lati spuntarono pietre miliari, locande per mangiare e dormire, fontane per bere e stazioni per il cambio dei cavalli.

Si sa che Giulio Cesare, un anno prima della sua morte, promulgò la Lex Iulia Municipalis. Questa legge comprendeva un insieme di regole riguardanti l'accesso e la conduzione dei carri all'interno della città. Ai mezzi pesanti, per esempio, era vietato il transito dall'alba sino al pomeriggio inoltrato. Tale divieto, però, non toccava i veicoli della nettezza urbana, quelli utilizzati per i materiali da costruzione di edifici pubblici o di culto e i carri che trasportavano sacerdoti e sacerdotesse durante le cerimonie.

Sicuramente altri simili regolamenti sono stati dettati anche nei secoli successivi, in varie parti del mondo, per quanto non sia sempre facile documentarli.

Si arriva così al marzo del 1865, sempre in Italia, quando fu emanata una legge che stabiliva alcune regole sulla velocità e il corretto comportamento per i conducenti dei veicoli a trazione animale.

Nel 1923, con un regio decreto vennero dettate le norme per disciplinare il traffico di quel tempo. Cinque anni dopo venne creata la Milizia della Strada, il cui compito era quello di far rispettare le regole fissate con il regio decreto. Tale milizia fu destinata a evolversi negli anni seguenti, sino a quando si costituì il primo vero organo di Polizia Stradale, gestito dal Ministero dell'Interno: siamo nel 1947.

Nell'estate del 1959 entrò in vigore il famoso "Testo Unico" sulla circolazione stradale: il D.P.R. che porta la data appunto del 15 giugno 1959, n. 393. Era composto da 147 articoli, più i 607 dell'annesso Regolamento. Questa legge ha accompagnato gli italiani per un terzo di secolo, cioè sino al cosiddetto "Nuovo Codice della Strada" del 1992.

[modifica] Le categorie internazionali dei veicoli

Il codice della strada e le direttive dell'Unione europea classificano i veicoli in quattro grandi categorie:

  • L (motoveicoli , tricicli, quadricicli etc., sempre a motore)
  • M (veicoli a motore destinati al trasporto di persone, aventi almeno quattro ruote)
  • N (veicoli a motore destinati al trasporto di merce, con almeno quattro ruote)
  • O (rimorchi e semirimorchi).

Ciascuna di queste categorie è stata suddivisa in altri sottogruppi, in cui i veicoli vengono ordinati in base alle proprie caratteristiche tecniche (massa complessiva, numero dei posti a sedere, cilindrata etc.). Altri tipi di veicoli, diversi da quelli appena considerati, sono:

  • veicoli a trazione animale (destinati al trasporto di persone, cose o all'impiego esclusivo da parte di aziende agricole)
  • velocipedi (normalmente funzionanti a propulsione muscolare, possono anche avere un motore elettrico per la cosiddetta pedalata assistita).
Il termine velocipede è utilizzato nel codice della strada per classificare una famiglia di veicoli, a cui appartiene anche la bicicletta. Soprattutto nell'ambito di norme e atti sulla circolazione stradale, però, esso viene utilizzato proprio per indicare la bicicletta, di cui pertanto può essere a tutti gli effetti un sinonimo. Più comunemente, con velocipede s'intende un modello di bicicletta del XIX secolo, costituito da una ruota anteriore molto grande.

[modifica] Principali autoveicoli

Bozzetto di un'auto "decapottabile"
Bozzetto di un'auto "decapottabile"

Nell'articolo 54 del codice della strada sono elencati i principali tipi di autoveicoli riconosciuti dal nostro Paese e cioè:

  • Autovetture. La carrozzeria di questi autoveicoli può essere coupé, familiare (o giardinetta), berlina, a due volumi o monovolume. Le autovetture sono state progettate e costruite per trasportare delle persone, fino a un massimo di 8 passeggeri (escludendo il conducente), e hanno una massa complessiva non superiore a 3.500 kg. In base alle direttive comunitarie in vigore, le autovetture possono essere classificate anche come fuoristrada, purché abbiano le previste caratteristiche tecniche.
  • Autobus. Anche gli autobus sono destinati al trasporto di persone, ma possono ospitare più di 8 passeggeri e possono avere una massa complessiva di 19.000 kg ( valore massimo per autobus o filobus con 2 assi, sia urbani che suburbani).
  • Autoveicoli per trasporto promiscuo. Sono quei veicoli che, come dice il nome, permettono di trasportare insieme cose e persone. Hanno massa non superiore a 3,5t (4,5t se a trazione elettrica o a batteria) e numero di posti non superiore a 9, compreso il conducente. Attualmente il Codice non prevede più l'immatricolazione di tali veicoli.
  • Autocarri. A differenza delle autovetture, questi autoveicoli sono stati progettati e costruiti principalmente per trasportare delle cose. Di solito, essi sono caratterizzati da un ampio vano di carico e da un'elevata portata (o capacità). La carrozzeria può essere costituita da un cassone (fisso, ribaltabile o intercambiabile), da un furgone (fisso o intercambiabile) e può comprendere particolari apparecchiature da lavoro come gru o sponde montacarichi. I posti a sedere (normalmente 1 o 2, di fianco al conducente) sono destinati al trasporto delle persone addette all'uso o al trasporto delle cose stesse. Negli ultimi anni, per l'esistenza di agevolazioni fiscali nell'acquisto e gestione dei mezzi commerciali, si è affermata la tendenza da parte delle case costruttrici ad omologare come autocarro dei mezzi leggeri derivati dalle autovetture di serie (vengono asportati i sedili posteriori, inserita una paratia di separazione tra la zona di guida e il vano di carico e oscurati i finestrini posteriori) e dai fuoristrada, purché abbiano le previste caratteristiche tecniche.
  • Autoveicoli per trasporto specifico. In genere hanno delle carrozzerie molto particolari, create per un determinato tipo di trasporto e solo per quello. Rientrano in questo gruppo, fra gli altri: gli autoveicoli per i rifiuti urbani, le autocisterne, gli autoveicoli attrezzati per il trasporto di persone disabili, le autobetoniere.
  • Autoveicoli per uso speciale. Tutti questi autoveicoli sono provvisti di speciali attrezzature, concepite e installate permanentemente per un tipo di impiego ben determinato. L'autoambulanza, per esempio, è un autoveicolo per uso speciale e così pure l'autocaravan, l'autogru, l'autofunebre, l'autoveicolo per soccorso stradale o quello attrezzato come ambulatorio mobile.
  • Autotreni. Sono composti da una motrice (autoveicolo con gancio di traino) e da un rimorchio.
  • Autoarticolati. Ciascuno di essi è formato da un trattore (autoveicolo con ralla) e da un semirimorchio.
  • Autosnodati. Sono particolari tipi di autobus, costituiti da due tronconi rigidi e da una sezione snodata di collegamento. Essi possono avere una massa complessiva di 30.000 kg (autosnodati con 3 assi), di 40.000 kg (con 4 assi) oppure di 44.000 kg (con più di 4 assi).
  • Autocaravan. Più noto come camper, l'autocaravan è un autoveicolo per uso speciale attrezzato per il trasporto e l'alloggio di non oltre sette persone (conducente incluso). L'arredamento interno che lo caratterizza, di solito, è costituito da un certo numero di letti (compatibili con i posti totali attribuiti al veicolo), una zona per cucinare e pranzare, un vano per i servizi igienici. Il termine autocaravan può essere utilizzato sia al femminile che al maschile, anche se sul piano tecnico e normativo è più frequente il primo genere.
  • Mezzi d'opera. Sono veicoli (o complessi di veicoli) dotati di particolari attrezzature per il carico e il trasporto di materiali collegati all'attività edilizia, mineraria, stradale. Possono raggiungere masse complessive molto elevate rispetto a quelle previste per gli impieghi ordinari.

[modifica] Segnaletica stradale

Segnale di stop
Segnale di stop
Diritto di precedenza
Diritto di precedenza
Limite di velocità
Limite di velocità
Esempio di segnaletica orizzontale
Esempio di segnaletica orizzontale
Semaforo veicolare
Semaforo veicolare

All'art. 38 e successivi viene definita la segnaletica stradale e le sue applicazioni/regolamentazioni. Il complesso della segnaletica stradale viene suddiviso in cinque tipologie generali, come descritto di seguito:

  • Segnali verticali - a loro volta sono suddivisi in:
    • segnali di pericolo - preavvisano l'esistenza di pericoli;
    • segnali di prescrizione - notificano obblighi, divieti e limitazioni e vengono indicati come:
      • segnali di precedenza;
      • segnali di divieto;
      • segnali di obbligo;
    • segnali di indicazione - forniscono informazioni utili o necessarie per la guida, suddivisi a loro volta in:
      • segnali di preavviso;
      • segnali di direzione;
      • segnali di conferma;
      • segnali di identificazione strade;
      • segnali di itinerario;
      • segnali di località e centro abitato;
      • segnali di nome strada;
      • segnali turistici e di territorio;
      • altri segnali che danno informazioni necessarie per la guida dei veicoli;
      • altri segnali che indicano installazioni o servizi.
  • Segnali orizzontali - sono quelli tracciati sulla strada, e si suddividono in:
    • strisce longitudinali;
    • strisce trasversali;
    • attraversamenti pedonali o ciclabili;
    • frecce direzionali;
    • iscrizioni e simboli;
    • strisce di delimitazione degli stalli di sosta o per la sosta riservata;
    • isole di traffico o di presegnalamento di ostacoli entro la carreggiata;
    • strisce di delimitazione della fermata di veicoli in servizio di trasporto pubblico di linea;
    • altri segnali stabiliti dal regolamento.
  • Segnali luminosi - caratterizzati dalla possibilità di fornire maggiore impatto visivo e/o informazioni dinamiche, vengono suddivisi in:
    • segnali di pericolo e di prescrizione;
    • segnali di indicazione;
    • lanterne semaforiche veicolari normali;
    • lanterne semaforiche veicolari di corsia;
    • lanterne semaforiche veicolari per corsie reversibili;
    • lanterne semaforiche per i veicoli di trasporto pubblico;
    • lanterne semaforiche pedonali;
    • lanterne semaforiche per velocipedi;
    • lanterna semaforica gialla lampeggiante;
    • lanterne semaforiche speciali;
    • segnali luminosi particolari.
  • Segnali ed attrezzature complementari - destinati ad evidenziare particolari situazioni, vengono utilizzati sul tracciato stradale, nelle immediate vicinanze di particolari curve o punti critici, per segnalare ostacoli sposti sulla carreggiata e per impedire la sosta o rallentare la velocità (es. dossi artificiali).

[modifica] Il codice della strada e la religione

Di codice della strada e sicurezza stradale si è occupata anche la Chiesa cattolica con la pubblicazione dei Dieci comandamenti per chi guida.

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


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