See also ebooksgratis.com: no banners, no cookies, totally FREE.

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Cicogni - Wikipedia

Cicogni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Cicogni
Panorama del paese da nord
[[Image:{{{stemma}}}|125x125px|]]
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: Italia
Regione: Emilia-Romagna
Provincia:
stemma Piacenza
Comune:
Pecorara
Coordinate: 44°51′N 9°23′E / 44.8436, 9.3766
Altitudine: 700 m s.l.m.
Abitanti:
50 (circa)
Nome abitanti: cicognesi
Santo patrono: Sant'Antonio abate
Madonna delle Grazie
Giorno festivo: {{{festivo}}}
Giorno festivo: 17 gennaio - 2a domenica agosto
Pref. telefono: 0523 CAP: 29010
[ Sito istituzionale]
Frazione
Posizione della frazione sulla mappa dell'Italia
Portale:Portali Visita il Portale Italia


Cicogni (Sìguegn in dialetto piacentino, sino agli anni '50 la grafia ufficiale indicava "Cigogni") è una frazione del comune italiano di Pecorara in Val Tidone, provincia di Piacenza. Conta circa 50 residenti, che però divengono più di 600 durante le ferie estive e natalizie.

Posta in una valletta formata dal Tidoncello Merlingo che confluisce nel Tidoncello, tributario del Tidone, ad un'altezza di 700 metri sul livello del mare, è una località prevalentemente dedita al turismo escursionistico e gastronomico vista la sua collocazione in una conca immersa nel verde dei boschi. Particolarmente apprezzate l'aria salubre, la quiete e l'opportunità di escursioni a piedi su sentieri opportunamente segnalati


Indice

[modifica] Stemma

Stemma di Cicogni
Stemma di Cicogni

Rappresenta due cicogne e, sullo sfondo, il monte di Pietra Corva. Lo stemma è contornato da una fascia verde, poiché il bianco ed il verde sono i colori del paese.

Tale stemma nasce dalla diffusa credenza che il nome del paese derivi dal suo essere luogo di passaggio della rotta migratoria delle cicogne (per altre ipotesi sull'etimo, vedi "Storia"). In effetti don Carlo Ferrari, parroco del paese ai primi del '900, nelle sue Memorie narra del suo incontro con un paio di cicogne proprio sul sagrato della chiesa parrocchiale.

[modifica] Storia

[modifica] Epoca antica e medievale

L'etnografo francese Charles Walckenaer [1], nella sua opera Geographie ancienne historique et comparee des Gauls cisalpine et transalpine, identifica Cicogni con il fundus Sicconianus della Tabula Alimentaria di Velleia. Aldilà di tale attribuzione, la frazione di Cicogni viene citata a partire dall'VIII secolo nelle carte dell'abbazia di San Colombano di Bobbio. Gli studiosi di storia locale inoltre ritengono che da queste parti passasse uno dei rami della "Via Patrania", antichissimo sentiero dei Ligures che collegava Genova alla Pianura Padana. Tale diramazione si estendeva sui crinali seguendo la linea Monte Penice-Monte di Pietra Corva.

Passato quindi ai Dal Verme (infeudati della Val Tidone dai Visconti sul finire del XIV sec.), Cicogni venne da questi dato in feudo a Facino Mascaretti nel 1430, come si evince dalla bolla conservata presso l'Archivio di Stato di Verona. In questi anni la parrocchia di Cicogni fu aggregata sotto un unico parroco a quelle di Busseto e Caprile (frazioni del medesimo comune di Pecorara). Di quest'epoca è la creazione di un posto di osservazione con torre alta più di 16 metri e un piccolo castello con scopi di avamposto dello Stato vermesco.

Via della Chiesa illuminata. Sullo sfondo, la Chiesa parrocchiale
Via della Chiesa illuminata. Sullo sfondo, la Chiesa parrocchiale

[modifica] Epoca moderna e contemporanea

Una relazione di Visita episcopale del 1596 ci informa circa la situazione del paese e della chiesa parrocchiale: costruita in pietra, con una piccola torre campanaria, essa veniva ritenuta idonea al culto: meno idoneo il sagrato, che ospitava il locale cimitero ed era delimitato da un muretto di canne. La primitiva funzione del sagrato è peraltro attestata dal dialetto locale: il sagrato infatti viene chiamato "simitèri" (dal francese "cimetière"). Con la Pace di Aquisgrana (1748), Cicogni divenne dogana del Ducato di Parma e Piacenza: ospitava una guarnigione con un Capitano, una prigione per i contrabbandieri nonché un Ricevitore (funzionario amministrativo delle dogane ducali); viene espressamente nominata quale punto di confine nelRegolamento dè confini tra le Corti di Torino e Parma. La Torre e l'Ufficio della Dogana sono purtroppo stati abbattuti negli anni '40 perché pericolanti.

Nel 1812, in pieno periodo napoleonico, l'applicazione dell'Editto di Saint Cloud rese necessaria la sistemazione del sagrato: il Vescovo di Piacenza, mons. Scribani-Rossi, invitò la popolazione ad approfittarne per riedificare la chiesa parrocchiale, in pessime condizioni ed ormai troppo piccola per accogliere i fedeli. Il suo voto venne esaudito.

Nel 1836 il paese (come gran parte d'Europa) venne colpito da una epidemia di colera: i Cicognesi, come si legge negli Archivi parrocchiali, fecero voto alla Madonna delle Grazie

Statua della Vergine delle Grazie di Cicogni
Statua della Vergine delle Grazie di Cicogni
Facciata della Chiesa parrocchiale
Facciata della Chiesa parrocchiale

di dedicarle - quale giorno festivo - anche il lunedì seguente la festa patronale (che cade la 2° Domenica d'agosto). Miracolosamente, l'epidemia cessò. Da allora, è usanza considerare il "Lunedì della Festa" un giorno del tutto festivo, sia nei riti religiosi sia nell'abbondanza e nell'importanza delle portate consumate a pranzo. Quale segno di rispetto per i morti del contagio, comunque, è usanza non danzare durante l'intero giorno(teniamo presente che le danze erano il segno distintivo della festa, una volta). Cicogni viene inoltre citata da due delle più importanti opere di geografia locale dell'800: il "Viaggio intorno ai monti di Parma e Piacenza" di Antonio Boccia (1805), e il "Vocabolario topografico dei Ducati di Parma e Piacenza" di Lorenzo Molossi (1834). Con il 1860 venne riunita all'Italia proseguendo la sua vita quale borgo agricolo.

Nel 1896 il beato Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza, ri-eresse dopo 500 anni la parrocchia quale Parrocchia autonoma della Diocesi. Durante la sua prima visita episcopale al paese, la relazione del parroco del tempo dice che, commosso dalla festosa accoglienza dei Cicognesi, il beato vescovo abbia esclamato: "Mi sembra di entrare nella santa Gerusalemme!". In seguito, dando l'incarico di parroco a don Carlo Ferrari, gli disse (come quest'ultimo afferma nelle sue Memorie): "La mando tra brava gente". L'affetto per il beato Scalabrini è testimoniato dalla lapide in suo onore apposta nella chiesa parrocchiale.

Negli anni '50 risentì dello spopolamento dell'Appennino, e molti emigrarono nelle grandi città (in particolare Milano e Piacenza). Sono quegli stessi che ora, dopo anni di lavoro, tornano a godere il riposo e la quiete dell'alta Val Tidone nel loro paese natìo, risistemando le tipiche case in pietra.

[modifica] Cultura

[modifica] Quattro Province

Questo paese fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste, in particolare la questua del calendimaggio, qui chiamato la galina grisa. Questo rito, particolarmente amato dai cicognesi, vede, fin dal mattino, un allegro corteo visitare le case portando l'augurio del maggio, tra cori, musica e balletti.

Cicogni, rogo della "vecchia" a San Silvestro
Cicogni, rogo della "vecchia" a San Silvestro

[modifica] Tradizioni

  • Tutti gli anni, nel periodo natalizio, sul sagrato viene approntato il tradizionale presepe con antiche statue di gesso dipinte a mano. È tradizione non smontare il presepe all'Epifania, ma lasciarlo in mostra sino alla festa di Sant'Antonio abate (17 gennaio).
  • La notte di Capodanno (31 dicembre), a mezzanotte, è usanza bruciare la "vecchia", simbolo dell'anno vecchio. Il rogo avviene nella piazza principale, e dà il via ai festeggiamenti per l'anno nuovo.
  • La festa della Gallina grigia (vedi sopra), detta in dialetto Galina Grisa: assimilabile al calendimaggio, ha luogo nei primi giorni di Maggio e ha lo scopo di festeggiare l'arrivo della primavera, momento fondamentale per una comunità agricola. Tale ricorrenza affonda le radici nella notte dei tempi, così come le sue modalità, rimaste tuttora invariate: tutto il paese di pone in corteo (con in testa i suonatori). Questo corteo passa di casa in casa, e ciascuno - al passare della laica processione - offre da mangiare e da bere, ma soprattutto un pò di uova, con cui verrà cucinata una frittata poi condivisa da tutti. Ad ogni fermata, i cantori intonano la filastrocca beneaugurale: E l'è arrivà il primo di Maggio/con l'erba e con la foglia/E con l'erba e con la foglia/la fresca rugiada seguita da altre strofe beneagurali sugli ospiti. Il canto termina con l'augurio dialettale Campa la ciössa con tütt i so ciussein/crapa la vulp, con tütt i so vulpein, ovvero Campi la gallina, con tutti i suoi pulcini/crepi la volpe con tutti i suoi piccoli, ad augurare quindi prosperità all'economia domestica dei padroni di casa.

[modifica] Manifestazioni

È attiva in paese la locale Pro-Loco che anima la vita della comunità organizzando diverse manifestazioni:

  • La "Galêna grisa", forma locale del tradizionale Calendimaggio;
  • Marcia Alta val Tidone (dal 1971): Marcia non competitiva, si tiene la 3° domenica di luglio
  • Serate danzanti durante il periodo estivo, particolarmente nella Festa della Madonna delle Grazie (2° domenica di agosto)
  • Tornei sportivi

[modifica] Luoghi e monumenti di interesse

Altare in scagliola del XVIII sec. dedicato ai Santi Cosma e Damiano
Altare in scagliola del XVIII sec. dedicato ai Santi Cosma e Damiano
L'Assunta. Affresco di A. Capelli nella navata della chiesa parrocchiale
L'Assunta. Affresco di A. Capelli nella navata della chiesa parrocchiale
  • La chiesa parrocchiale, del 1812. La facciata in pietra a vista nasconde un interno decorato secondo il gusto del "barocco veneto" da Angelino Capelli. Particolarmente pregevole l'altare, il cui paliotto in scagliola di marmo è un fine esempio di arte del XVIII secolo.
  • Il giardino botanico di Pietra Corva, a cavallo delle province di Pavia e Piacenza. Iniziato dal dott. Ridella, ospita in un ambiente incontaminato moltissime varietà di flora e fauna.

[modifica] Bibliografia

  • Boccia, Antonio - Viaggio intorno ai monti di Parma e Piacenza – Stamperia Ducale, Parma - 1805
  • Cipolla, Carlo - Codex diplomaticus Sancti Columbani Bobii - Tipografia del Senato, Roma – 1918
  • Molossi, Lorenzo - Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla – Stamperia Ducale, Parma - 1834
  • Regolamento dè confinii tra le Corti di Torino, e Parma – Stamperia Reale, Torino - 1766
  • Relazioni di Visite pastorali – Archivio Diocesano – Diocesi di Piacenza-Bobbio
  • Walckenaer, Charles Athanase - Geographie ancienne historique et comparee des Gauls cisalpine et transalpine – Libreria P. Dufart, Paris – 1839

[modifica] Voci correlate

Altre lingue


aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -