Cemmo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Cemmo | ||||||||
Stato: | Italia | |||||||
Regione: | Lombardia | |||||||
Provincia: |
|
|||||||
Comune: |
|
|||||||
Coordinate: | ||||||||
Santo patrono: | Santo Stefano | |||||||
Pref. telefono: | 0364 | CAP: | 25044 | |||||
Visita il Portale Italia |
---|
Cemmo, (Hèm in dialetto camuno[1]) frazione di Capo di Ponte, è situata a destra del Fiume Oglio, ai piedi del Monte Concarena.
Fu uno dei primi centri abitati della Valle Camonica, come dimostrano le numerose incisioni rupestri presenti sul territorio; attualmente è popolato da circa 600 abitanti. È sede della Pieve di San Siro, parrocchiale fino al secolo XVI.
La Chiesa Parrocchiale, dedicata a Santo Stefano e posta nel centro dell’abitato, fu eretta nel secolo XVI.
Buona parte del nucleo centrale di Cemmo è occupato dal Convento e dagli spazi scolastici delle Suore Dorotee da Cemmo, che qui hanno la loro Casa-Madre. L’originario nucleo monastico ebbe origine nel XVII secolo e nei tempi successivi si è ingrandito fino a inglobare quasi completamente la parte alta del Paese.
Anticamente a Cemmo esistevano ben tre castelli tra cui uno denominato Castello del Dosso di Cemmo, appartenente secondo la tradizione alla nobile famiglia Capriola. Sito in una località strategica detta Dosso del Castello, con bella vista sulla valle ed in posizione dominante ma comoda con un ampia strada di accesso, con una ripida cinta rupestre ad anfiteatro a difesa alle spalle, inattaccabile. Oggi di questo importante castello si scorgono solamente le vestiga.[citazione necessaria]
Indice |
[modifica] Geografia fisica
-
Questa sezione è ancora vuota; aiutaci a scriverla!
[modifica] Storia
Il 6 marzo 1206 la famiglia Avogadro riceve dal vescovo di Brescia l'investituta della corte di Cemmo, Mù, Pisogne e Gratacasolo.[2]
Il 14 ottobre 1336 il vescovo di Brescia investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Incudine, Cortenedolo, Mù, Cemmo, Zero, Viviano e Capo di Ponte a Maffeo e Giroldo Botelli di Nadro.[2]
Il 17 settembre 1423 il vescovo di Brescia investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Monno, Cevo, Andrista, Grumello, Saviore, Cemmo, Ono, Sonico, Astrio, Malegno, Cortenedolo, Vione, Incudine e Berzo Demo a Bertolino della Torre di Cemmo .[2]
Cemmo nel XIV secolo era chiuso dalle porte Nosedema, Azema e Nosmola sul Clegna.[3]
Qui di seguito viene riportato il testo della donazione dogale:[4]
« Francesco Foscari, per grazia di Dio doge dei veneziani (...) il predetto spettabile e generoso uomo signor Bartolomeo di Cemmo e i suoi discendenti maschi procreati da legittimo matrimonio, per la linea maschile, li fece e li crò conte e conti di Cemmo e Cimbergo e insignì lo stesso luogo di Cemmo e Cimbergo nella dignità di contea cosicché i predetti discendenti e qualsivoglia di loro, per sempre possono usare detto titolo e tenerlo. La contea e tutti i luoghi ad essa pertinenti il doge esime e separa dalla giurisdizione e dalla soggezione di qualunque città, terra o luogo che fosse soggetto a diritti feudali » | |
[modifica] Feudatari locali
[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica] Chiese
Le chiese di Cemmo sono:[5]
- Parrocchiale di Santo Stefano, di originaria struttura romanico-lombarda, rimaneggita a partire dalla visita di San Carlo nel XVI secolo.
- Chiesetta di Santa Maria ed Elisabetta, posta su un dirupo sul torrente Clegna, è del XII-XIII secolo. Vi sono tele attribuite al Bate e numerosi ex-voto.
- Chiesa degli umiliati, del secolo XIII, riportata in un documento del 1344. Venne alienata con la soppressione dell'ordine nel 1570.
- Pieve di San Siro, di età romanica, a strapiombo sul fiume Oglio
[modifica] Siti UNESCO
[modifica] Cultura
[modifica] Folklore
Gli scotöm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Cemmo è Túrte (torte).[6]
[modifica] Personalità legate a Cemmo
- Giovanni Pietro da Cemmo (nato nel XV secolo, morto nel XVI secolo): pittore e affrescatore
[modifica] Note
- ^ Tratto da: Lino Ertani. Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica. Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980. 162
- ^ a b c Tratto da: Roberto Celli. Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica. Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984. 28 ISBN 88-343-0333-4
- ^ Tratto da: Marcello Ricardi; Giacomo Pedersoli. Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve. Cividate Camuno, Toroselle, 1992. 289
- ^ Tratto da: Franco Bontempi. Cimbergo - storia , economia, società. Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica, 2004. 114
- ^ Tratto da: Eugenio Fontana. Terra di Valle Camonica. Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984. 102
- ^ Tratto da: Lino Ertani. Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica. Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980. 163
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Cemmo
- Portale Val Camonica: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di Val Camonica