Athanasius Kircher
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Athanasius Kircher (Geisa, 12 maggio 1602 – Roma, 28 novembre 1680) è stato un gesuita tedesco ed un erudito universale del XVII secolo.
Nel 1618, all'età di 17 anni, entra come novizio nel Collegio Gesuita di Fulda. A Würzburg diventa professore di filosofia, matematica e lingue orientali.
La sua carriera, però, viene arrestata nel 1631, quando gli eventi della Guerra dei trent'anni lo costringono a cercare rifugio ad Avignone.
Nel 1635 si reca a Roma, perché il Papa Urbano VIII (Maffeo Barberini) gli assegna un posto di insegnante di scienze matematiche al Collegio Romano, ma dopo otto anni si dimette dall'incarico per dedicarsi ad una sua grande passione: lo studio dell'antichità.
Nel 1651 fondò presso il Collegio Romano il Museo Kircheriano.
Kircher pubblicò un gran numero di monografie elaborate su una grande gamma di temi tra cui: Egittologia, Geologia, Medicina, Matematica e Musica.
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[modifica] La traduzione dei geroglifici egizi
Verso la fine del 1615, Petrus à Valle, cavaliere e patrizio romano, durante un viaggio in Egitto trova nella città de Il Cairo un antico vocabolario copto-arabo. Questo vocabolario, secondo le sue parole, era «nascosto tra uomini le cui menti ignoranti erano incapaci di apprezzarlo»1: così lo riporta a Roma, dove è sicuro sarà un valido aiuto per riscoprire la lingua degli antichi egizi.
A Roma, Nicolaus Fabricius, senatore reale di Aquisgrana, vuole tradurlo in latino: per farlo contatta proprio Kircher, suo buon amico. Malgrado la ritrosia iniziale, non sentendosi all'altezza dell'operazione, alla fine egli accetta. Quando poi la notizia della traduzione arriva alle orecchie del Papa, Kircher è richiamato a Roma per eseguire lì l'operazione.
Nell'arco di due anni la traduzione è pronta, ma viene rimandata la pubblicazione a causa di un viaggio intrapreso da Kircher in Sicilia e Malta. A causa anche della mancanza di attrezzatura per stampare i caratteri geroglifici, la traduzione rimarrà inedita per alcuni anni, tanto da spingere l'autore a rinunciare a pubblicarla.
La situazione si sblocca solo con l'intervento del Sacro Romano Imperatore, che stanzia personalmente i fondi per stampare i caratteri orientali e per coprire le spese totali dell'operazione. Kircher è estasiato da questo aiuto inaspettato, tanto da elogiare più volte, nell'introduzione della sua opera, «questo ferreo imperatore che non era tanto sopraffatto dalla barbarie della guerra e da ondate su ondate di invasioni da dedicarsi interamente a Marte dimenticando Pallade Atena»2.
L'opera vede la luce in tre parti: la grammatica, il vocabolario ed un elenco di parole in ordine alfabetico. Kircher si avvale dell'aiuto di Abraham Ecchell, studioso di lingue orientali.
Malgrado l'autore si auguri nell'introduzione di essersi «acquistato da una posterità riconoscente qualche ringraziamento quando a tempo debito avrà tratto tutti i frutti del nostro lavoro», la "posterità" ricorda Kircher solo come aneddoto storico. La sua traduzione dei geroglifici egizi, infatti, è universalmente riconosciuta come errata in ogni sua parte: si dovrà attendere il 1821 per una traduzione definitiva dei geroglifici ad opera di Jean-François Champollion. Kircher adottò infatti un tipo di interpretazione dei geroglifici radicalmente diversa da quella di oggi: egli pensava che ogni simbolo racchiudesse in sé una molteplicità infinita di significati, rivelati dalla divinità direttamente a chi li aveva scritti: in questo modo Kircher poté riscontrare elementi religiosi propri del cristianesimo della sua epoca anche nei segni geroglifici, ascrivendo questa presunta coincidenza di significati alla comune origine divina della rivelazione cristiana e della sapienza egizia. La natura "magica" del geroglifico rispetto all'alfabeto normale richiedeva dunque, per Kircher, un atteggiamento diverso da quello del traduttore che compila un vocabolario (questo è stato l'approccio moderno ai geroglifici), cercando un'attitudine più simile a quella dell'iniziato o del sapiente, che gli permettesse di penetrare i significati ermeticamente "sigillati" nei segni sacri. I significati ottenuti non sarebbero però stabili, rinviando continuamente ad altri sensi: geroglifico per Kircher è ogni segno che dia origine a uno slittamento continuo di senso. Questa linea interpretativa, oggi considerata di nessun rigore scientifico, era a suo tempo originale e brillante, essendo Kircher tra i primi nell'applicazione delle modalità del rinascimento neoplatonico all'interpretazione dei geroglifici. In termini moderni si può dire che Kircher lesse l'aspetto simbolico dei geroglifici invece che quello semantico; caratteristiche del geroglifico sono per il gesuita l'analogia (corrispondenza iconica tra segno e oggetto denotato), l'intuitività (comprensione tramite intuizione) e la motivatezza (ogni elemento grafico è motivato nella sua forma), che ne fanno appunto un simbolo, diversamente da una lettera dell'alfabeto latino, che è un segno.
Nel 1644 Kircher inizia la collaborazione con Gianlorenzo Bernini per la progettazione della Fontana dei Quattro Fiumi a piazza Navona in Roma, in qualità di esperto di geroglifici. Kircher ha dedicato un'intera opera alla decifrazione delle iscrizioni geroglifiche presenti sull'obelisco intorno al quale sarebbe sorta la fontana (Obeliscus Pamphilius, 1650).
Nel 1665 Kircher ebbe modo di dimostrare la propria intelligenza e preparazione nel campo della scrittura egizia; alla notizia del ritrovamento, durante i lavori nel cortile della chiesa di S. Maria sopra Minerva, di un obelisco di epoca egizia disteso su un fianco, il gesuita, che si trovava a Tivoli, si fece inviare una copia carbone dei tre lati esposti. Con l'immagine dei tre lati noti ricostruì il disegno della quarta faccia, quella inivsibile perché volta verso il terreno, che spedì ai padri Domenicani i quali, una volta sollevata la stele, ne constatarono con stupore l'esattezza.
- 1 - Citazione tratta dalla dedica apposta da Petrus à Valle sul vocabolario stesso. Raccolta in I detective dell'archeologia (1965), a cura di C.W. Ceram (traduzione di Luciana Bonaca).
- 2 - Citazione tratta dalla introduzione alla sua traduzione. Raccolta in I detective dell'archeologia (1965), a cura di C.W. Ceram (traduzione di Luciana Bonaca).
[modifica] Bibliografia
Le sue opere in ordine cronologico:
- 1631 - Ars Magnesia
- 1635 - Primitiae gnomoniciae catroptricae
- 1636 - Prodromus Coptus sive Ægyptiacus
- 1638 - Specula Melitensis encyclica, hoc est syntagma novum instrumentorum physico- mathematicorum
- 1641 - Magnes sive de arte magnetica
- 1643 - Lingua Ægyptiaca restituta
- 1645–1646 - Ars Magna Lucis et umbrae in mundo
- 1650 - Obeliscus Pamphilius
- 1650 - Musurgia universalis, sive ars magna consoni et dissoni
- 1652–1655 - Œdipus Ægyptiacus
- 1656 - Itinerarium extaticum s. opificium coeleste
- 1657 - Iter extaticum secundum, mundi subterranei prodromus
- 1658 - Scrutinium Physico-Medicum Contagiosae Luis, quae dicitur Pestis
- 1660 - Pantometrum Kircherianum ... explicatum a G. Schotto
- 1661 - Diatribe de prodigiosis crucibus
- 1663 - Polygraphia, seu artificium linguarium quo cum omnibus mundi populis poterit quis respondere
- 1664–1678 - Mundus subterraneus, quo universae denique naturae divitiae
- 1665 - Historia Eustachio-Mariana
- 1665 - Arithmologia sive de abditis Numerorum mysteriis
- 1666 - Obelisci Aegyptiaci ... interpretatio hieroglyphica
- 1667 - China Monumentis, qua sacris qua profanis
- 1667 - Magneticum naturae regnum sive disceptatio physiologica
- 1668 - Organum mathematicum
- 1669 - Principis Cristiani archetypon politicum
- 1669 - Latium
- 1669 - Ars magna sciendi sive combinatorica
- 1670 - La Chine [...] illustrée de plusieurs monuments tant sacrés que profanes [...]
- 1671 - Ars magna lucis et umbrae
- 1673 - Phonurgia nova, sive conjugium mechanico-physicum artis & natvrae paranympha phonosophia concinnatum
- 1675 - Arca Noë
- 1676 - Sphinx mystagoga
- 1676 - Obelisci Aegyptiaci
- 1679 - Musaeum Collegii Romani Societatis Jesu
- 1679 - Turris Babel sive Archontologia
- 1679 - Tariffa Kircheriana sive mensa Pathagorica expansa
- 1680 - Physiologia Kicheriana experimentalis
[modifica] Musica
Nel 1995 il gruppo francese Lightwave ispirato al suo Mundus Subterraneus pubblica l'omonimo album.
[modifica] Arte
Nel 2007 l’artista Cybèle Varela crea il progetto Ad Sidera per Athanasius Kircher ispirato alla sua vita e al Museo Kircheriano del Collegio Romano.
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] In italiano
- La corrispondenza di Athanasius Kircher. Il mondo di un gesuita del diciassettesimo Progetto di ricerca internazionale di Michael John Gorman e Nick Wilding
- Biografia: Athanasius Kircher Dal catalogo multimediale dell'Istituto e Museo di Storia della Scienza, con link ad oggetti correlati
[modifica] In inglese
- Athanasius Kircher, Dude of Wonders - Articolo dal The Cronicle 28.05.2002
- Il progetto "Athanasius Kircher" del'Università di Stanford
- L'orologio magnetico di Athanasius Kircher
- New Advent - Enciclopedia cattolica Articolo di Kircher
- Enciclopedia Infoplease Articolo di Kircher
- Il primo uso del microscopio nella medicina Articolo di Annals of Clinical and Laboratory Science
- The Galileo Project Articolo di Kircher
- The World is Bound With Secret Knots La vita ed il lavoro di Athanasius Kircher
- Il manoscritto Voynich fra altro la biografia di Kircher
[modifica] Versione online dei suoi libri
- "Musurgia Universalis" (1650) Glasgow University Library
- "China Monumentis" (1667) University of Brighton - Faculty of Arts and Architecture