Armando Picchi
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Armando Picchi | ||
Dati biografici | ||
Nome | Armando Picchi | |
Nato | 20 giugno 1935 Livorno |
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Nazionalità | Italia | |
Morto | 26 maggio 1971 Sanremo |
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Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | Libero | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1949/1954 | Livorno | |
Club professionistici | ||
1954/59 | Livorno | 105 (5) |
1959/60 | SPAL | 27 (1) |
1960/67 | Inter | 257 (2) |
1967/69 | Varese | 46 (0) |
Nazionale | ||
1964/68 | Italia | 12 (0) |
Carriera da allenatore | ||
1968-1969 | Varese | |
1969-1970 | Livorno | |
1970-1971 | Juventus | |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Armando Picchi (Livorno, 20 giugno 1935 – Sanremo, 26 maggio 1971) è stato un calciatore italiano.
« Ha interpretato il ruolo di libero in modo sublime. È stato un caposcuola, proprio come Di Stefano e Suarez alla regia. Armando è stato la chiave di volta di molti successi. » | |
« E' stato un battitore superbo, un regista difensivo quale non esiste oggi in Europa...per misura, potenza, senso registico nella difesa. » | |
(Gianni Brera 27 maggio 1964, dopo la finale del Prater)
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Indice |
[modifica] Carriera da calciatore
[modifica] Gli inizi
Esordì nel Livorno nella stagione 1954/55 da mezzala. All'inizio la sua carriera sembrò stentare, ma decisiva fu l' intuizione dell' allenatore Mario Magnozzi, il quale decise di spostarlo in difesa, da terzino destro. Da terzino guadagnò ben presto il posto da titolare. Rimase al Livorno per cinque stagioni, giocando complessivamente 105 partite con 5 goal all'attivo. Nel 1960 fu ingaggiato dalla Spal, allora militante in Serie A .Fu una stagione magnifica per la squadra di Paolo Mazza che raggiunse il quinto posto in classifica (traguardo mai piu toccato dalla squadra ferrarese). Picchi offrì un rendimento straordinario e l'Inter decise di puntare su di lui pagandolo 24 milioni, la cessione definitiva di Massei, Matteucci e Valadè, ovvero una contropartita veramente ingente per l'epoca.
[modifica] Capitano della Grande Inter
Nella squadra nerazzurra iniziò a giocare da terzino destro, ruolo che aveva ricoperto nella Spal. Herrera lo provò come libero al termine della stagione 1961/1962, contro il Bologna. L' esperimento riuscì e Picchi soffiò il posto al suo amico Costanzo Balleri. Il timido terzino divenne in breve tempo il leader di una difesa praticamente insuperabile, e dopo l' esclusione di Bolchi, il capitano della squadra. Come libero dimostrò un buon senso dell' anticipo e uno straordinario senso tattico, che uniti alla sua nitida battuta, ne fecero uno dei migliori interpreti del ruolo. Con la Grande Inter vinse 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe intercontinentali. Venne ceduto al Varese al termine della stagione 1966/67, dopo aver giocato in nerazzurro 257 partite complessive con 2 goal segnati.
[modifica] Nazionale
Esordì in nazionale ,subito dopo essere diventato campione del mondo per club, a Genova il 4 novembre 1964 (Italia-Finlandia 6-1). Sotto la gestione Fabbri non ebbe molta fortuna, poiché ritentuto da parte della critica sportiva e dallo stesso ct simbolo di un calcio troppo difensivista. Venne cosi lasciato a casa per il Mondiale del 1966. Sotto la gestione Valcareggi, invece, venne chiamato per tutte le partite delle qualificazioni agli Europei del 1968. Ma il 6 aprile 1968, durante Italia- Bulgaria, subì la frattura del bacino e dovette dire addio al sogno di partecipare ad una grande manifestazione per nazioni. Quello fu il suo ultimo incontro con la maglia azzurra. Chiuse con 12 presenze.
[modifica] Carriera da allenatore
Cominciò da allenatore-giocatore nel Varese nella stagione 1968/69. La squadra si batté bene , ma retrocesse in serie B per un punto. L'anno dopo, appesi definitivamente gli scarpini al chiodo, subentrò a Puccinelli alla guida del Livorno. Picchi prese la squadra in piena zona retrocessione e chiuse con un onorevole nono posto. Lasciata la squadra labronica, venne chiamato a sorpresa alla guida della Juventus, voluto da Italo Allodi. A 35 anni era il più giovane allenatore della serie A. L'esperienza fu però di breve durata poiché si ammalò presto di un tumore alla colonna vertebrale. Fece comunque in tempo a porre le basi per il fortunato ciclo di Trapattoni, lanciando molti giovani fra cui Causio, Bettega, Spinosi.
[modifica] La morte
Morì il 26 maggio 1971 a neanche 36 anni. ll giorno dei funerali, che la famiglia avrebbe voluto in forma privata, ma che invece si svolsero in forma pubblica, tutta Livorno si fermò. I negozi chiusero dalle 17.30 alle 19.00 "in memoria di Armandino". Nel 1990 lo stadio dell'Ardenza venne intotolato alla memoria di Armando Picchi.
[modifica] Bibliografia
- Nando Dalla Chiesa. Capitano, mio capitano. La leggenda di Armando Picchi, livornese nerazzurro. Limina, 2005. ISBN 9788888551661.
[modifica] Collegamenti esterni
- AmicidiArmando.it Sito dedicato ad Armando Picchi
- [1] Scheda Armando Picchi sull'Archivio del sito ufficiale dell'Inter
- [2] Sito della Società che porta il nome Armando Picchi