Glicina
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Glicina | |
Nome IUPAC | |
acido amminoetanoico | |
Abbreviazioni | |
G GLY |
|
Nomi alternativi | |
acido amminoacetico glicocolla |
|
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C2H5NO2 |
Massa molecolare (u) | 75,07 |
Aspetto | solido cristallino bianco |
Numero CAS | 56-40-6 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida a 293 K | pK1: 2,35 pK2: 9,78 |
Punto isoelettrico | 6,06 |
Solubilità in acqua | 225 g/l a 293 K |
Temperatura di fusione (K) | 505 (232°C) con decomposizione |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol-1) | -528,5 |
Indicazioni di sicurezza | |
Le sostanze chimiche vanno manipolate con cautela
Avvertenze |
|
---|---|
Progetto composti |
La glicina è un amminoacido non polare. È il più semplice dei 20 amminoacidi ordinari, il suo gruppo laterale è un atomo di idrogeno. Avendo due atomi di idrogeno legati all'atomo di carbonio α, non è chirale.
A causa del suo ridotto gruppo laterale, può inserirsi in molti spazi dove altri amminoacidi non possono. Ad esempio, solo la glicina può essere l'amminoacido interno di una elica di collagene.
L'evoluzione ha preservato la glicina per molto tempo in alcune posizioni di alcune proteine (ad esempio nel citocromo C, nella mioglobina e nell'emoglobina), dato che la sua mutazione ad un amminoacido diverso e più ingombrante potrebbe portare ad un'alterazione consistente della struttura della proteina.
La maggior parte delle proteine è costituita da piccole quantità di glicina. Una notevole eccezione è il collagene, di cui invece ne costituisce circa un terzo.
Nel 1994 un gruppo di astronomi dell'Università dell'Illinois, guidati da Lewis Snyder, annunciò di aver scoperto molecole di glicina nello spazio, ma la notizia si rivelò infondata. Otto anni dopo, nel 2002 Lewis Snyder e Yi-Jehng Kuan dell'Università Normale Nazionale di Taiwan rifecero la scoperta, questa volta vera. L'evidenza dell'esistenza di molecole di glicina nello spazio interstellare è venuta dall'identificazione di 10 linee spettrali tipiche della glicina in segnali raccolti da radiotelescopi.
Sulla base di simulazioni condotte al computer ed esperimenti di laboratorio, si ipotizza che la glicina si sia formata per esposizione alla luce ultravioletta di ghiaccio d'acqua contenente semplici molecole organiche (metano, ammoniaca).
Prima della glicina furono scoperte più di altre 130 molecole organiche nello spazio, tra esse gli zuccheri e l'etanolo, ma la scoperta degli amminoacidi, che rappresentano i mattoni fondamentali della vita, destò molto più interesse.
Questo non prova che la vita esista fuori dalla Terra, ma ne rende certamente la possibilità più probabile; è anche un indiretto appoggio all'idea della panspermia, secondo la quale la vita sulla Terra è giunta dallo spazio.
[modifica] Funzioni fisiologiche
La glicina è un neurotrasmettitore inibitorio nel sistema nervoso centrale, specialmente nel midollo spinale. Quando i recettori della glicina sono attivati, gli ioni cloruro entrano nel neurone, che subisce una iperpolarizzazione per la quale la cellula tende a rimanere in uno stato inibito. La stricnina, un farmaco convulsante, agisce bloccando i recettori della glicina. La glicina è anche un agonista dei glutammati per l'attivazione dei recettori dell'NMDA.
[modifica] Voci correlate
|
|
---|---|
Ordinari | ALA • CYS • ASP • GLU • PHE • GLY • HIS • ILE • LYS • LEU • MET • ASN • PRO • GLN • ARG • SER • THR • VAL • TRP • TYR |
Codificati da codoni di stop |
SEC • PYL |
- Portale Chimica: Il portale della scienza della composizione, delle proprietà e delle trasformazioni della materia