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Teorema di Hahn-Banach - Wikipedia

Teorema di Hahn-Banach

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

In matematica, il teorema di Hahn–Banach è uno strumento centrale nell'analisi funzionale. Esso permette di estendere operatori lineari limitati definiti su un sottospazio di qualche spazio vettoriale a tutto lo spazio, e mostra inoltre che ci sono "abbastanza" funzionali lineari continui definiti su ogni spazio normato da rendere lo studio dello spazio duale interessante. È così chiamato grazie a Hans Hahn e Stefan Banach che provarono questo teorema indipendentemente l'uno dall'altro negli anni '20.

La formulazione più generale del teorema necessita di un po' di preparazione. Se V è uno spazio vettoriale sul campo di scalari K (che può essere quello reale R o quello complesso C), chiamiamo una funzione N : VR sublineare se

N(ax + by) ≤ |a| N(x) + |b| N(y)

per tutti gli x e y in V e tutti gli scalari a e b in K. Ogni norma su V è sublineare, ma ci sono altri esempi.

Il teorema di Hahn–Banach afferma che:

Sia N : VR sublineare, sia U un sottospazio vettoriale di V e sia φ : UK un funzionale lineare tale che |φ(x)| ≤ N(x) per tutti gli x in U. Allora esiste un'applicazione lineare ψ : VK che estende φ (nel senso che ψ(x) = φ(x) per tutti gli x in U) e che è dominata da N su tutto V (nel senso che |ψ(x)| ≤ N(x) per tutti gli x in V).

L'estensione ψ non è in generale unicamente determinata da φ e la dimostrazione non fornisce un metodo per trovare ψ: nel caso di uno spazio a dimensione infinita V, ma si appoggia al lemma di Zorn.

In effetti, la condizione di sublinearità su N può essere leggermente indebolita: basta assumere che:

N(ax + by) ≤ |a| N(x) + |b| N(y)

per tutti gli a and b in K con |a| + |b| = 1 (Reed e Simon, 1980).

Svariate importanti conseguenze del teorema vengono anch'esse chiamate talvolta "teorema di Hahn–Banach":

  • Se V è uno spazio normato con sottospazio U (non necessariamente chiuso) e se φ : UK è lineare e continua, allora esiste un'estensione ψ : VK di φ che è anch'essa lineare e continua e che ha la stessa norma di φ (vedi spazio di Banach per una discussione sulla norma di un'applicazione lineare).
  • Se V è uno spazio normato con sottospazio U (non necessariamente chiuso) e se z è un'elemento di V non contenuto nella chiusura di U, allora esiste un'applicazione lineare e continua ψ : VK con ψ(x) = 0 per ogni x in U, ψ(z) = 1, e ||ψ|| = ||z||−1.

Il Mizar project ha completamente formalizzato e controllato automaticamente la dimostrazione del teorema di Hahn–Banach nel file HAHNBAN.

[modifica] Dimostrazione

Dimostriamo il teorema nella seguente forma.

Sia X uno spazio vettoriale su \R e sia p:X\to \R una funzione tale che

p(tx+(1-t)y)\le tp(x)+(1-t)p(y)\quad \forall \ x,y\in X,\quad \forall \ t\in [0,1].

Sia Y un sottospazio di X e sia f:Y\to \R una funzione lineare tale che

f(x)\le p(x)\quad \forall \ x\in Y.

Allora esiste una funzione lineare F:X\to \R tale che

F(x)=f(x)\quad \forall \ x\in Y;
F(x)\le p(x)\quad \forall\ x\in X.


Dimostrazione

Passo 1. Sia z\in X\setminus Y, consideriamo il sottospazio di X così definito:

Y_z\doteq\left\{y+az, \ y\in Y,\ a\in \R\right\}.

Estendiamo f su tutto Yz ponendo:

\tilde f(y+az)\doteq f(y)+a \tilde f(z),

dove \tilde f(z) è un numero reale che determiniamo nel seguito.

Osserviamo innanzitutto che \tilde f è una estensione lineare di f.

Siano ora y_1, y_2\in Y e a,b > 0. Si ha

f(ay_1+by_2)=af(y_1)+bf(y_2)=(a+b)f\left(\frac{a}{a+b}y_1 + \frac{b}{a+b}y_2\right)\le
(a+b)p  \left(\frac{a}{a+b}y_1 + \frac{b}{a+b}y_2\right) =
(a+b)p  \left(\frac{a}{a+b}(y_1-bz) + \frac{b}{a+b}(y_2+az)\right) \le
ap(y1bz) + bp(y2 + az).

Pertanto risulta

a \left(f(y_1) - p(y_1-bz)\right) \le -b\left(f(y_2)+p(y_2+az)\right)

e quindi

\frac{1}{b}\left(-p(y_1-bz)+f(y_1)\right) \le 
\frac{1}{a}\left(p(y_2+az)-f(y_2)\right)\quad \forall \ y_1,y_2\in Y, \quad \forall a,b>0.

Quindi esiste c\in \R tale che

\sup_{a>0,y\in Y}\left\{ \frac{1}{a} \left[ -p(y-az)+f(y)\right]\right\} \le c \le
\inf_{a>0,y\in Y}\left\{ \frac{1}{a} \left[ p(y+az)-f(y)\right]\right\}.


Da tale disuguaglianza si trae che

ac \le p(y+az) -f(y) \quad \forall \ y\in Y, \quad \forall \ a\in \R.

Poniamo quindi

\tilde f(z)=c.

Per ogni y\in Y e per ogni a\in \R, risulta:

\tilde f(y+az)=f(y)+ac \le p(y+az),

cioè

\tilde f(x)\le p(x)\quad \forall\ x\in Y_z.


Passo 2. Chiamiamo ora E l'insieme delle estensioni lineari e di f tali che e(x)\le p(x) per ogni x appartenente al dominio di definizione di e. Per il punto precedente E è un insieme non banale.

Definiamo in E una relazione d'ordine dicendo che e_1\le e_2 se il dominio di definizione di e1 è contenuto nel dominio di definizione di e2 e e1 ed e2 coincidono sul dominio di definizione di e1.

Consideriamo un arbitrario sottoinsieme totalmente ordinato di E, che denotiamo con U=\left\{e_a, a\in A\right\}, dove A è un arbitrario insieme di indici, ed indichiamo con Xa il dominio di definizione di e_a\in U. Poniamo Y=\cup_{a\in A} X_a e, dato y\in Y, definiamo e(y) = eb(y), dove b\in A è un qualsiasi indice di A tale che y\in X_b. È chiaro che la definizione di e è ben posta, che e è una estensione lineare di ogni e_a\in U e che risulta e(x)\le p(x) \ \forall x\in Y. Si deduce che e è un limite superiore per U; essendo U un arbitrario sottoinsieme totalmente ordinato di E il lemma di Zorn implica che esiste un elemento massimale di E che chiamiamo F. Denotiamo con \tilde Y il dominio di definizione di F; se mostriamo che \tilde Y=X il teorema è provato.

Chiaramente \tilde Y è un sottospazio di X; supponiamo, per assurdo, che esista z\in X\setminus \tilde Y. Applicando il punto 1 al sottospazio

\tilde{Y}_z\doteq \left\{y+az, \ y\in \tilde Y, \ a\in \R\right\}

possiamo costruire una estensione non banale di F che, per le proprietà dimostrate nel punto 1, contraddice la massimalità di F su E. Di qui l'assurdo che conclude la dimostrazione.

[modifica] Forme geometriche

Il teorema di Hahn-Banach ha due importanti corollari, noti anche come prima e seconda forma geometrica, la cui formulazione richiede alcune nozioni preliminari.

Sia X uno spazio vettoriale normato su \R e sia f:X\to \R un funzionale lineare continuo non nullo. Dato a\in \R, l'insieme

H\doteq\left\{x\in x: f(x)=a\right\}

si dice iperpiano in X di equazione f = a.

Dati due sottoinsiemi A,B di X non vuoti e disgiunti, diciamo che l'iperpiano H separa A e B se risulta

f(x)\le a\quad \forall\ x\in A

e

f(x)\ge a\quad \forall\ x\in B.

Diciamo che l'iperpiano H separa A e B in senso stretto se esiste un numero ε > 0 tale che

f(x)\le a-\epsilon \quad \forall\ x\in A

e

f(x)\ge a + \epsilon \quad \forall\ x\in B.

Valgono quindi i seguenti corollari del teorema di Hahn-Banach.


Prima forma geometrica del teorema di Hahn-Banach.

Siano X uno spazio vettoriale normato su \R, A,B due sottoinsiemi non vuoti, convessi e disgiunti di X e supponiamo che almeno uno di essi sia aperto. Allora esiste un iperpiano di equazione f = a che separa A e B.


Seconda forma geometrica del teorema di Hahn-Banach.

Siano X uno spazio vettoriale normato su \R, A,B due sottoinsiemi chiusi non vuoti, convessi e disgiunti di X e supponiamo che almeno uno di essi sia compatto. Allora esiste un iperpiano di equazione f = a che separa A e B in senso stretto.

[modifica] Bibliografia

Lawrence Narici e Edward Beckenstein, 'The Hahn–Banach Theorem: The Life and Times', Topology and its Applications, Volume 77, 2° edizione (3 giugno 1997) Pagine 193-211. È disponibile un preprint in linea qui

Michael Reed e Barry Simon, Functional Analysis, Sezione III.3. Academic Press, San Diego, 1980. ISBN 0-12-585050-5.



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