Steve Harris
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Steve Harris | ||
Steve Harris in concerto |
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Nazionalità | Inghilterra | |
Genere | Heavy Metal | |
Periodo attività | 1974 - in attività | |
Band attuale | Iron Maiden | |
Band precedenti | Influence Smiler Gypsy's Kiss |
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Album pubblicati | 23 | |
Studio | 14 | |
Live | 5 | |
Raccolte | 4 | |
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Stephen Percy Harris, meglio conosciuto come Steve Harris (Londra, 12 marzo 1957), è un bassista inglese.
É il fondatore, principale compositore e bassista della band Heavy Metal Iron Maiden, da lui stesso fondata nel 1975. Steve e Dave Murray sono gli unici componenti presenti in tutte le produzioni della band.
Indice |
[modifica] Biografia
Durante la sua giovinezza, Harris voleva in origine diventare calciatore professionista (è un tifoso del West Ham), ma la passione per la musica lo portò a voler suonare la batteria. Non avendo, però, spazio per poterla tenere in casa, Harris decise, infine, di dedicarsi al basso. Grazie a questa decisione, si lasciò alle spalle il calcio e cominciò a suonare prima nei "Gypsy's Kiss", poi negli "Smiler".
Sviluppa con il tempo anche una grande passione per la musica, arrivando anche a comprare a 17 anni il suo primo basso, una copia di un Fender Precision Bass per 40 sterline (sostituito poi dal suo famosissimo blue bass che usa tutt'ora). I suoi miti sono i Jethro Tull (basta pensare al loro pezzo Sweet Dreams, tra i primi esempi di cavalcata rock), i Black Sabbath, i Wishbone Ash e gli UFO. Nel 1971 comincia a suonare con la sua prima band, gli Influence, passando poi l'anno successivo nei Gypsy's Kiss, dove comincia a scrivere canzoni, come "Innocent exile" e "Drifter" che in seguito verranno ereditate dai Maiden.
Tra le sue maggiori influenze bassistiche spiccano Pete Way (UFO), Geezer Butler (Black Sabbath), John Deacon (Queen), Roger Glover (Deep Purple), Martin Turner (Wishbone Ash), Mike Rutherford (Genesis), John Entwistle (The Who).
Nel 1974 entra a far parte degli "Smiler", nei quali incontra Dennis Wilcox (alla voce) e Doug Sampson (alla batteria) che poi entreranno a far parte della prima formazione degli Iron Maiden. Steve non condivide la passione che i suoi compagni di band hanno per le droghe, e decide così di abbandonare il gruppo, intraprendendo il progetto da lui tanto agognato.
Nel 1975 nascono gli Iron Maiden. Steve prende il nome dal film La maschera di ferro in cui appare una Vergine di Norimberga e disegnò anche il primo logo della band che usa il corrente Font dei Maiden, visto in tutti gli altri album rilasciati. Due anni più tardi una casa produttrice propone un contratto alla band, ma Steve rifiuta perché prevedeva sonorità punk e perché il produttore gli chiese di "tagliarsi i capelli" (per la cronaca, Steve rispose: "Per tagliarsi i capelli bastano 2 minuti, per farli ricrescere così non bastano 2 anni").
Nel 1979 viene registrata la demo autoprodotta The Soundhouse Tapes, che porta ad un reale contratto senza vincoli con la EMI. Nel 1980 esce Iron Maiden.
Le "cavalcate" (o gallop) di Harris sono immediatamente riconoscibili e sono la chiave di lettura fondamentale del songwriting degli Iron Maiden. È ritenuto un grande musicista non tanto per la tecnica ma per i suoi originali giri di basso che escono dallo schema delle chitarre e che, ritmicamente, danno un tocco di qualità ai brani. Questo suo stile sarà di riferimento per altri bassisti rinomati, come John Myung e Steve DiGiorgio.
Attualmente, è in atto una petizione, esclusivamente in Inghilterra, per insignire a Steve Harris l'onorificenza britannica di Sir che lo farà entrare a far parte dell'Ordine dell'Impero Britannico.
Steve ha una figlia, Lauren Harris, anche lei musicista, che in alcune occasioni fece da spalla agli Iron Maiden suonando canzoni proprie, ma anche cover, ad esempio degli UFO, gruppo che influenzò molto Harris.
[modifica] Discografia
[modifica] Iron Maiden
- 1980 - Iron Maiden
- 1981 - Killers
- 1981 - Maiden Japan
- 1982 - The Number of the Beast
- 1983 - Piece of Mind
- 1984 - Powerslave
- 1985 - Live After Death
- 1986 - Somewhere in Time
- 1988 - Seventh Son of a Seventh Son
- 1990 - No Prayer for the Dying
- 1992 - Fear Of The Dark
- 1993 - A Real Live One
- 1993 - A Real Dead One
- 1993 - Live at Donington
- 1995 - The X Factor
- 1998 - Virtual XI
- 2000 - Brave New World
- 2002 - Rock in Rio
- 2003 - Dance of Death
- 2005 - Death on the Road
- 2006 - A Matter of Life and Death
[modifica] Altri progetti
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