Squadre di azione patriottica

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Le Squadre di azione patriottica (SAP) erano gruppi di combattimento partigiano nella guerra di liberazione.

Formate nell'estate 1944 come formazioni di circa 15-20 uomini ciascuna, nascono per espandere la partecipazione popolare alla lotta, lo dimostra la composizione numerica maggiore, relativamente ai combattenti in riferimento alle GAP (Gruppi Azione Patriottica). Il numero di componenti del gruppo SAP non poteva portare ad una struttura così coesa come quella della GAP, rendendo più carenti le ferree regole di clandestinità ed esponendo, quindi, maggiormente il fianco a delazioni. All'inizio svolgono inizialmente azioni di sabotaggio, fiancheggiando Gap e Brigate partigiane, divengono formazioni di alto profilo militare fino alla quasi indistinguibilità con le GAP (questo è in relazione anche all'evolversi sotto il profilo strettamente militare ed organizzativo della Lotta Partigiana).

[modifica] GAP: Gruppi d'Azione Patriottica

Formati dal Comando generale delle Brigate Garibaldi alla fine del Settembre 1943 i GAP, Gruppi d'Azione Patriottica, nacquero su iniziativa del Partito Comunista Italiano, sulla base dell'esperienza della Resistenza francese. Erano piccoli nuclei di partigiani, 4 o 5 uomini, un caposquadra, un vicecaposquadra e 2/3 gappisti. Tre squadre di 4 uomini costituivano un distaccamento, con alla testa un comandante e un commissario politico. Solo i componenti di una stessa squadra dovevano essere a contatto fra loro. Bene addestrati, vivevano isolati in una clandestinità assoluta. La loro azione, fondata sulla convinzione della necessità di incalzare il nemico “senza tregua”, aveva compiti di sabotaggio e di azioni armate e giustiziavano i nazifascisti nel cuore della città, soprattutto delatori e/o torturatori nazifascisti ben noti. Spesso, tuttavia, le loro vittime erano avversari politici. Nelle azioni più importanti doveva sempre essere presente il comandante o il commissario del distaccamento. I Comandanti GAP di solito avevano esperienza militare, reduci dalla guerra civile Spagnola, o avevano operato antecedentemente in Francia oppure ancora erano ex militari dell'esercito Italiano. Ilio Barontini, ad esempio fu in Francia organizzatore di formazioni maquis, col nome di battaglia di Giobbe, così come tornato in Italia fu organizzatore di squadre GAP in diverse città d'Italia col nome di battaglia di comandante Dario.

A Roma i GAP furono noti soprattutto per l'attacco di via Rasella, costato la vita a 33 soldati tedeschi altoatesini a seguito del quale 335 ostaggi italiani furono trucidati per rappresaglia.

A Genova, forse il GAP più noto e ricordato è Giacomo Buranello, studente di ingegneria, a cui è stata intitolata una strada e l'aula magna della facoltà di ingegneria, dove fra l'altro la casa dello studente di Genova, luogo tristemente noto come casa di tortura al tempo dell'occupazione nazifascista stessa, è stato trasformato, grazie all'azione di gruppi di studenti di ingegneria, negli anni '70, con la copertura di capi partigiani in museo della Resistenza, molto visitato da scolaresche all'approssimarsi del 25 Aprile. È da rimarcare come un gran numero di strade a Genova sono intitolate a Gappisti e Sappisti Storia del movimento partigiano a Genova, (paragrafo strade e monumenti a ricordo della Resistenza e dell'Antifascismo).