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Sansepolcrismo - Wikipedia

Sansepolcrismo

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Sansepolcrismo è la parola che alcuni storici utilizzano per riferirsi al Fascismo cosiddetto "delle origini",, ossia ispirato ai principi del "manifesto" originario del Movimento dei Fasci di Combattimento, il "programma di San Sepolcro". Esso fu un programma che, nella effettiva concretizzazione storica, sarà realizzato solo in misura minima, ma consentirà la nascita, stando alle idee espresse da Mussolini ne il “Popolo d'Italia” del 9 marzo 1919, dell'"antipartito", cioè di quei "Fasci di Combattimento" che nei fumosi intenti del futuro duce avrebbero dovuto far "fronte contro due pericoli: quello misoneista di destra e quello distruttivo di sinistra". Nelle sue intenzioni il fascismo avrebbe dovuto rappresentare la "terza via". Essi si svilupparono nell' ambito delle teorie moderniste sull' "Uomo nuovo". Riferendosi al "fascismo delle origini", Renzo De Felice, storico e autore di una monumentale biografia del duce, ha ritenuto di poter distinguere tra la politica di Mussolini ("ciò che il Fascismo effettivamente fu"), determinata in larga misura, a suo modo di vedere, dalle necessità contingenti di adattamento alle situazioni del momento - e per questo spesso incoerente - e le aspirazioni di buona parte dei fascisti, che sarebbero invece rimasti legati al "sansepolcrismo" ("ciò che il Fascismo si era proposto di essere").

Indice

[modifica] La riunione

Il 23 marzo 1919, nella sala riunioni Circolo dell'Alleanza Industriale in piazza San Sepolcro a Milano, vide la luce il fascismo, come annunciò il giorno seguente Mussolini con un comunicato pubblicato su "Il Popolo d'Italia" il 24 marzo 1919.

Questi alcuni estratti dal testo del comunicato:

"I. L'adunata del 23 marzo rivolge il suo primo saluto e il suo memore e reverente pensiero ai figli d'Italia che sono caduti per la grandezza della Patria e per la libertà del Mondo, ai mutilati e invalidi, a tutti i combattenti, agli ex prigionieri che compirono il loro dovere, e si dichiara pronta a sostenere energicamente le rivendicazioni d'ordine materiale e morale che saran propugnate dalle associazioni dei combattenti.

II. L'adunata del 23 marzo dichiara di opporsi all'imperialismo degli altri popoli a danno dell'Italia e all'eventuale imperialismo italiano a danno di altri popoli; accetta il postulato supremo della Società delle Nazioni e presuppone l'integrazione di ognuna di esse, integrazione che per quanto riguarda l'Italia deve realizzarsi sulle Alpi e sull'Adriatico colla rivendicazione e annessione di Fiume e della Dalmazia.

III. L'adunata del 23 marzo impegna i fascisti a sabotare con tutti i mezzi le candidature dei neutralisti di tutti i partiti". (Brani tratti dal "Popolo d'Italia" del 24 marzo 1919).

Dal comunicato emergono, alcuni elementi destinati a caratterizzare il fascismo e le sue contraddizioni. Primo fra tutti la volontà mussoliniana di presentare la nascente organizzazione come un movimento d'ordine "normalizzatore", da cui derivano sia l'esplicita accettazione della neonata Società delle Nazioni, che l'originario rifiuto di una politica imperialista, presto sconfessato da una politica estera tesa a modificare il "nuovo ordine mondiale"; non meno significativi e caratterizzanti l'annuncio di una politica irredentista e revisionista che si propone di ovviare alla cosiddetta "Vittoria mutilata" con l'annessione di Fiume e della Dalmazia, territori in cui si registra una consistente presenza di Italiani, il carattere aggressivo e violento che si manifesta nell'articolo terzo del comunicato, e il legame del movimento con frange insoddisfatte dei soldati smobilitati alla fine della Grande Guerra (ai quali viene però rivolta solo una generica promessa di sostegno).


[modifica] Le basi ideologiche

Una più precisa comprensione viene da un aspetto dell' origine del sansepolcrismo, che è riassunta nel famoso discorso di Benito Mussolini nella frase

« Noi ci permettiamo di essere aristocratici e democratici, conservatori e progressisti, reazionari e rivoluzionari, reazionari e rivoluzionari, legalisti e illegalisti, a seconda delle circostanze di tempo, di luogo e di ambiente »

che viene spesso stravolto nel significato, per l' autore il significato era il superamento del sistema partitocratico seguendo una sua ipotesi per cui in relazione ai problemi di una nazione non esistono soluzioni valide una quanto l' altra a seconda dei punti di vista (o meglio del punto di vista del partito a cui si appartiene) ma una soltanto migliore su tutte. Ed il fascismo secondo il suo fondatore avrebbe dovuto rappresentare una forma di governo al di sopra delle divergenti opinioni dei partiti. Questo certamente contrasta con l' esistenza stessa del Partito nazionale fascista, il quale se era necessario per andare al potere, non lo sarebbe stato più una volta stabilizzato. Alla luce di queste constatazioni il sansepolcrismo auspicava la realizzazione di un sistema politico per alcuni aspetti più progressista di quello esistente esistente, con punti di contatto con Carta_del_Carnaro, ma le aspettative vennero tradite.

[modifica] I partecipanti

Viste le scarse adesioni, la riunione, destinata a svolgersi al Teatro Dal Verme, si tiene in una saletta messa a disposizione dal presidente del Circolo Interessi Industriale, l’interventista Cesare Goldmann, che aveva già finanziato il “Popolo d’Italia” e che, ebreo e inconsapevole di quel che ne sarebbe nato, prende parte anch’egli al convegno. Assieme a Mussolini si trovano riunite circa trecento persone, tra cui Italo Balbo, Emilio De Bono, Michele Bianchi e Cesare Maria De Vecchi, futuri protagonisti della Marcia su Roma e personaggi di diversa formazione ed esperienza culturale e politica: nazionalisti, reduci della guerra, arditi, futuristi, sindacalisti, anarchici e repubblicani. Va detto che alcuni tra coloro che parteciparono alla riunione aderirono in seguito all'antifascismo militante[1].

[modifica] Il programma di San Sepolcro

Nel Programma dei fasci di combattimento [1] vengono avanzate numerose proposte di riforma politica e sociale in senso progressista, le quali non troveranno mai effettiva realizzazione durante il ventennio fascista, ma verranno comunque riprese, anche se in larga misura a livello puramente propagandistico, dal Partito Fascista Repubblicano della RSI. È possibile prendere in considerazione un estratto del testo del programma di San Sepolcro per esemplificare alcune delle originarie proposte progressiste:

  • Per il problema politico: NOI VOGLIAMO:
    • 1. Suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne.
    • 2. Il minimo di età per gli elettori abbassato ai 18 anni; quello per i deputati abbassato ai 25 anni.
    • 3. L'abolizione del Senato.
    • 4. La convocazione di una Assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato.
    • [...]
  • Per il problema sociale: NOI VOGLIAMO:
    • 1. La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che sancisca per tutti i lavori la giornata legale di otto ore di lavoro.
    • 2. I minimi di paga.
    • 3. La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell'industria.
    • [...]
    • 6. Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazione sulla invalidità e sulla vecchiaia abbassando il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.
  • Per il problema militare: NOI VOGLIAMO:
    • 1. L'istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi di istruzione e compito esclusivamente difensivo.
    • [...]
  • Per il problema finanziario: NOI VOGLIAMO:
    • 1. Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera espropriazione parziale di tutte le ricchezze.
    • 2. II sequestro di tutti i beni delle congregazioni religiose e l'abolizione di tutte le mense Vescovili che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi.
    • [...]

[modifica] Lista di sansepolcristi

  • Francesco Angiolini. Durante la riunione è nominato membro del Comitato Centrale dei Fasci Italiani di Combattimento:
  • Italo Balbo;
  • Ettore Bartolazzi, ex redattore del "La Rivolta", che si stampava a Lugano nel 1913;
  • Umbero Besana. Durante la riunione è nominato membro del Comitato Centrale dei Fasci Italiani di Combattimento e di lì a poco entra anche nella Commissione amministrativa;
  • Michele Bianchi;
  • Giovanni Capodivacca, redattore del "Popolo d'Italia", e, ai primi del 1920, protagonista di una clamorosa vertenza sindacale e politica con Mussolini e il suo giornale;
  • Mario Carli
  • Ernesto De Angelis, napoletano, ex mazziniano e corrispondente del “Popolo d’Italia”;
  • Emilio De Bono;
  • Guido del Latte. Durante la riunione è nominato membro del Comitato Centrale dei Fasci Italiani di Combattimento;
  • Cesare Maria De Vecchi;
  • Ferruccio Ferradini. Durante la riunione è nominato membro del Comitato Centrale dei Fasci Italiani di Combattimento;
  • Enzo Ferrari, avvocato, ex socialista, componente della giunta esecutiva del Fascio di Milano. Durante la riunione è nominato membro del Comitato Centrale dei Fasci Italiani di Combattimento. Il 6 maggio 1919 diventa membro della prima segreteria nazionale con la responsabilità della propaganda;
  • Franco Fiacchi;
  • Aldo Finzi, nel seguito,uscito dalla politica attiva, molti anni dopo prenderà contatti con la Resistenza Laziale e verrà trucidato alle Fosse Ardeatine.
  • Nicola Galassi;
  • Decio Canio Garibaldi;
  • Domenico Ghetti;
  • Mario Giampaoli. Durante la riunione è nominato membro del Comitato Centrale dei Fasci Italiani di Combattimento;
  • Attilio Longoni. Durante la riunione è nominato membro del Comitato Centrale dei Fasci Italiani di Combattimento dei quali, il 6 maggio 1919 diventa il primo segretario nazionale;
  • Giovanni Marinelli;
  • Filippo Tommaso Marinetti;
  • Celso Morisi. Durante la riunione è nominato membro del Comitato Centrale dei Fasci Italiani di Combattimento. Il 6 maggio 1919 diventa membro della prima segreteria nazionale come segretario amministrativo;
  • Giacinto Carlo Monzini. Pochi giorni dopo la riunione entrò a far parte della Commissione per la propaganda e la stampa;
  • Luigi Razza;

° Cesare Rossi. Durante la riunione è nominato membro del Comitato Centrale dei Fasci Italiani di Combattimento;

  • Regina Teruzzi;
  • Ferruccio Vecchi, ardito, componente della giunta esecutiva del Fascio di Milano. Durante la riunione è nominato membro del Comitato Centrale dei Fasci Italiani di Combattimento;

[modifica] Bibliografia

  • Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario, Einaudi, Torino, 1965, cap. 12 e passim;
  • Eros Francescangeli, Arditi del popolo, Odradek, Roma, 2000
  • Giorgio Rumi, ‘Mussolini e il “programma” di San Sepolcro’, Il movimento di liberazione in Italia, aprile-giugno 1963, pp. 3-26;
  • Paul O'Brien, Mussolini in the First World War, Berg, Oxford e New York, 2005, cap. 1.
  • Benito Mussolini, Opera Omnia, E. & D. Susmel (a cura di), Vol. XII, La Fenice, Firenze, 1953, pp. 321-323.
  • Silvano Fasulo, Storia vissuta del socialismo napoletano (1896-1951), con prefazione ed a cura di Giuseppe Aragno, Bulzoni, Roma, 1991.

[modifica] Note

  1. ^ estratto sintetico da riferimenti su Arditi del Popolo di Eros Francescangeli

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