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Riserva naturale statale Torre Guaceto - Wikipedia

Riserva naturale statale Torre Guaceto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Aree naturali protette in Italia
Area Marina Protetta e Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto

Tipo di area: Riserva Statale
Codifica EUAP: EUAP0169, EUAP1075
Regioni: Puglia
Province: stemma Brindisi
Comuni: Brindisi, Carovigno
Class.internaz.: Xxx
Provvedimenti istitutivi: D.I. 04.12.91, D.M. 04.02.00
Superficie a terra: 1.016 ha ha
Superficie a mare: 2.227 ha ha
Gestore: Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Consorzio tra i Comuni di Brindisi e Carovigno e l' Associazione di protezione ambientale WWF Italia
Sito istituzionale

La Riserva naturale statale Torre Guaceto è una riserva naturale statale e area marina protetta situata sulla costa adriatica dell'alto Salento, a pochi chilometri dai centri di Carovigno e San Vito dei Normanni e 27 da Brindisi.

Indice

[modifica] Storia

Le prime azioni a tutela di Torre Guaceto risalgono al 1970 quando la marchesa Luisa Romanazzi Carducci dalla sua entrata nel direttivo nazionale del WWF Italia, fece sì che l’associazione prendesse a cuore questo territorio.

Sventati negli anni successivi ipotesi di realizzazione di una centrale nucleare e di una lottizzazione a fini turistici, il 18 maggio 1981 il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, visto il decreto del Presidente della Repubblica del 13 marzo 1976 recepente la convenzione internazionale di Ramsar del 2 febbraio 1975, dichiara Torre Guaceto zona umida di interesse internazionale.

Nel 1987 il WWF Italia, su incarico del Ministero della Marina Mercantile, realizza il piano di fattibilità per l’istituzione di una riserva marina a Torre Guaceto che diventa realtà il 4 dicembre 1991 con decreto ministeriale dello stesso ministero. L’area marina protetta è affidata alla capitaneria di porto di Brindisi.

Nell’ambito del programma comunitario “Natura 2000” e del relativo programma italiano “Bioitaly”, la Regione Puglia ai sensi della Dir. 92/43 CEEHabitat” propone Torre Guaceto come Sito di Importanza Comunitaria (pSIC) denominandolo Torre Guaceto Macchia San Giovanni (sigla IT9140005). Sempre la Regione Puglia individua la zona umida di Torre Guaceto come zona di protezione speciale (ZPS) (sigla IT9140008) ai sensi della Dir. 79/409 CEE “Uccelli”.

Per quanto sopra detto il Ministero dell’Ambiente con decreto ministeriale del 4 febbraio 2000 istituisce la riserva naturale dello Stato di Torre Guaceto. Il decreto istitutivo individua all’art. 4 l’organismo di gestione in un consorzio misto fra l’Amministrazione Comunale di Brindisi, l’Amministrazione Comunale di Carovigno e l’associazione protezionistica senza fini di lucro WWF-WWF Italia. Sempre nello stesso articolo il decreto individua nello stesso consorzio l’organismo di gestione della riserva naturale marina di Torre Guaceto.

[modifica] Il soggetto gestore

L'omonima torre
L'omonima torre
Torri costiere
del
Salento
provincia di Brindisi - provincia di Lecce - provincia di Taranto
Salento
Nord - Mar Adriatico
Sud


Nord - Mar Ionio
Salento
Progetto Torri costiere

Il Consorzio di Gestione è stato costituito, dai Comuni di Brindisi e Carovigno e dall’Associazione Italiana per il WWF for Nature Onlus, nel dicembre 2000 con la finalità di gestire l’area protetta, sia terrestre sia marina denominata “Torre Guaceto”, istituita con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (G.U. n. 124 del 30/05/2000) e delle aree limitrofe ad esse connesse. L’art. 4 di tale decreto afferma che all'organismo individuato dall'atto della sua costituzione è attribuita, altresì, la gestione della riserva naturale marina denominata «Torre Guaceto». Persegue le finalità espresse nell’art. 2 del suddetto decreto e in particolare:

  1. La conservazione delle caratteristiche ecologiche, floro-vegetazionale, faunistiche, idrogeomorfologiche e naturalistico-ambientali;
  2. La gestione degli ecosistemi con modalità idonee a realizzare un’integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali;
  3. il restauro ambientale degli ecosistemi degradati;
  4. la promozione delle attività compatibili con la conservazione delle risorse naturali della riserva:
  5. la realizzazione di programmi di studio e ricerca scientifica, con particolare riferimento ai caratteri peculiari del territorio:
  6. la realizzazione di programmi di educazione ambientale.

Intende, inoltre, perseguire la promozione e l’organizzazione della formazione professionale allo scopo di favorire l’incremento occupazionale locale. Sono organi del Consorzio di Gestione:

  • l’assemblea consortile;
  • il consiglio di amministrazione;
  • il presidente;
  • i vicepresidenti;
  • il collegio dei revisori.

[modifica] La Riserva Naturale Terrestre

La costa della Riserva.
La costa della Riserva.

La Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto si estende per circa 1.200 ha presentando un fronte marino che si sviluppa per 8.000 mt. L’area è configurata come un rettangolo più o meno regolare, con una profondità media di 3.000 metri, attraversata e divisa dalla strada statale 379.

I sistemi che si sviluppano a monte e a valle della strada statale sono profondamente diversi. A monte permane un sistema agricolo tipico della zona, posto in continuità con la copertura vegetale esterna alla Riserva. A monte, infatti, permane un sistema agricolo tipico della zona altosalentina, posto in grande continuità con la copertura vegetale esterna alla riserva. Grandi oliveti secolari attentamente mantenuti divisione degli appezzamenti e limitazione delle strade realizzate con muretti a secco di pietra locale ed ancora negli oliveti, terreni rossi, non coperti da vegetazione e non interessate da altre culture. La bonifica dei terreni (risalente al 1931) ne ha determinato la regolarizzazione dei confini e della struttura viaria di servizio, la divisione in piccole proprietà, la realizzazione di modesti edifici colonici annessi (attualmente se ne contano circa centocinquanta). L’immagine dell’area a monte della superstrada è dunque quella di un ambito agricolo di bonifica, caratterizzato dalla presenza diffusa di oliveti, seminativi ed ortaggi e perlopiù privo di ambiti naturalisticamente qualificati, se non per piccoli appezzamenti marginali.

Nell’area posta a valle della superstrada i terreni hanno una connotazione più naturale. Qui sono riconoscibili due tratti principali. In primo luogo, nella parte prossima al mare e per circa metà della lunghezza della costa protetta della riserva vi è un apparato dunale imponente, concluso verso terra da una fitta macchia mediterranea.

Una significativa varietà di ambiti diversificati si succedono in questo tratto costiero per alcune centinaia di metri verso l’entroterra. Al suo interno vi sono piccole zone umide che si formano durante e dopo le piogge e che scompaiono nei periodi più caldi, ed alcune risorgive di acqua dolce anche esse stagionali.

La successione spaziale spiaggia, duna, macchia mediterranea si conclude con aree agricole (prevalentemente orticole) ed alcuni rimboschimenti di non grande qualità.

Il secondo tratto costiero, che si sviluppa verso sud, non presenta né dune né spiaggia. Si caratterizza come una costa bassa e rocciosa, con piccole spiaggette ed una vegetazione che si spinge fin sulla linea di costa.

La zona che si sviluppa alle spalle del promontorio della Torre di Guaceto è stata interessata, in passato, da una bonifica dei terreni di cui rimane traccia nei segni lasciati dai canali. Tale bonifica servì a far defluire le acque che si accumulavano in questa zona a causa della ridotta acclività del terreno e all’affioramento della falda di acqua dolce. Ciononostante, una parte dell’area è sempre rimasta umida.

Una volta abbandonato l’uso agricolo dei terreni bonificati, le acque hanno nuovamente allagato interi settori, creando specchi d’acqua permanenti.

Successivamente la crescita dei canneti ha chiuso parzialmente le superfici libere delle acque. Il sistema che n’è scaturito riviste un grande interesse da punto di vista ambientale, essendo luogo di passo di numerose specie di avifauna ed, inoltre, essendo caratterizzato dalla presenza costante di uccelli, anfibi ed insetti connessi ai sistemi umidi.

La parte di territorio posto a valle del tracciato della superstrada è caratterizzata da una bassa densità insediativa: sulla costa si trovano gli edifici di Punta Penna Grossa e di Torre di Guaceto, mentre nell’immediato entroterra l’edificato è costituito dalla casa del guardiano e, oltre la macchia da alcune case coloniche.

Oltre ciò, sono presenti i ruderi delle strutture di un campeggio risalente agli anni ‘80 attrezzatura da sempre inutilizzata e che, abbandonata definitivamente all’azione distruttiva del tempo e degli agenti atmosferici, è attualmente oggetto di atti di vandalismo che ne minano il già precario stato di conservazione.

[modifica] L'Area Marina Protetta

[modifica] La zonazione

La zonazione della Riserva Marina.
La zonazione della Riserva Marina.

L'Area Marina Protetta (AMP) di Torre Guaceto si estende per circa 2200 ha fino alla linea batimetrica dei 50 m, interessando un tratto di costa di 8 Km, compreso tra Punta Penna Grossa e gli scogli di Apani. I punti di delimitazione esterna dell’AMP sono: A: latitudine 40°45'24 Nord: longitudine 17°46'04 Est B: latitudine 40°43'15 Nord: longitudine 17°50'56 Est C: latitudine 40°41'44 Nord: longitudine 17°49'36 Est D: latitudine 40°43'24 Nord: longitudine 17°46'00 Est. L’area marina protetta è suddivisa in tre zone con diverso grado di tutela:

  • ZONA A, di RISERVA INTEGRALE, in cui è proibita la navigazione, l'accesso, l'approdo e la sosta di navi e natanti di qualsiasi genere e tipo, ad eccezione di quelli debitamente autorizzati dall'Ente gestore per motivi di servizio nonché per eventuali attività di ricerca scientifica e di visite guidata, precedentemente autorizzate dallo stesso ente gestore. Nell’AMP di Torre Guaceto sono presenti due zone A dove, dunque, è proibita qualsiasi attività antropica, che possa arrecare danno o disturbo all'ambiente marino perché tale zona rappresenta la “core area” dell’AMP.
  • ZONA B, di RISERVA GENERALE, dove sono consentite, spesso regolamentate e autorizzate dall'Ente gestore, oltre alle attività previste per la Zona A, una serie di attività che permettono la fruizione e l’uso sostenibile dell'ambiente. Nella zona B la balneazione è consentita dall'alba al tramonto.
  • ZONA C, di RISERVA PARZIALE, rappresenta la fascia tampone (buffer) tra le zone di maggior valore naturalistico e i settori esterni all'AMP; in tale zona ricade la maggior parte dell’estensione dell’AMP. In tale zona è possibile svolgere, oltre alle attività possibili nella zona A e B, anche le attività di pesca e la navigazione. Le attività sopraelencate sono normate dal decreto istitutivo e dal disciplinare provvisorio.

[modifica] Come raggiungere Torre Guaceto

L’Area Marina Protetta e Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto è situata a 17 km a nord di Brindisi, in territorio di Carovigno. Il Centro Visite è facilmente raggiungibile percorrendo la SS 379 Bari-Brindisi e prendendo l’uscita Serranova al km 35.

Vedi mappa di google

[modifica] Collegamenti esterni


Il Tafaluro a Torre Sant'Andrea, marina di Melendugno (LE)

Salento - Tacco d'Italia

Brindisi · Lecce · Taranto · Grecìa Salentina · Elenco completo dei comuni


Storia · Cultura · Economia · Tradizioni · Enogastronomia · Luoghi · Eventi

Ulivi e muretti a secco a San Vito dei Normanni (BR)


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