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Regio Esercito - Wikipedia

Regio Esercito

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Bandiera del Regio Esercito modello 1860. Aveva dimensioni di 1,214 m × 1,214 m per la fanteria, mentre per la cavalleria 0,600 m × 0,600 m.
Bandiera del Regio Esercito modello 1860. Aveva dimensioni di 1,214 m × 1,214 m per la fanteria, mentre per la cavalleria 0,600 m × 0,600 m.

Indice

[modifica] Le origini

Regio Esercito Italiano, è il nome che assunse per decreto l'Armata sarda unificata con molti altri eserciti operativi prima dell'Unità d'Italia; questo avvenne il 4 maggio 1861, con decreto firmato dal ministro Manfredo Fanti.

[modifica] 1861 - 1918

20 settembre 1870- Roma - la breccia di Porta Pia

La lotta al banditismo e al brigantaggio e la Terza guerra d'indipendenza furono gli impegni non facili dei primi anni del nuovo esercito. Il 20 settembre 1870, sotto il comando del generale Raffaele Cadorna, il IV Corpo d'armata, entrando attraverso un varco aperto nelle mura della città nei pressi di Porta Pia (Breccia di Porta Pia), occupa Roma che diventa la capitale del Regno d'Italia.

Al comando del colonnello Tancredi Saletta, meno di 1000 uomini sbarcano in Africa a Massaua. Inizia cosi, il 5 febbraio 1885, la campagna per la conquista dell'Africa Orientale dando inizio al periodo coloniale italiano. Ad Adua nel 1896 l'avanzata viene fermata.

L'anno successivo iniziano gli impegni internazionali, nell'ambito della collaborazione con il Corpo interalleato per la pacificazione della rivolta contro la dominazione turca, un Corpo di spedizione italiano sbarca a Sua, nell'isola di Candia, è il 25 aprile 1897.

Il 14 luglio 1900 viene costituito un Corpo di spedizione internazionale per contrastare la rivolta dei Boxer in Cina e difendere i Protettorati europei. Il 29 settembre 1911 inizia la campagna libica nell'ambito della guerra italo-turca.

Combattimenti presso Tripoli durante la guerra italo-turca

Il 5 ottobre truppe dell'E.I sbarcano a Tripoli La guerra italo-turca si conclude con la conquista del Dodecanneso nella primavera del 1912 e la presa di Fezzan avvenuta dal 9 agosto al 12 agosto 1914.

Il 24 maggio 1915 l'Esercito Italiano avanza oltre il confine, è l'inizio della prima guerra mondiale. Con un imponente sforzo organizzativo l'esercito aumentò notevolmente il numero degli effettivi, potenziò l'arma aerea, creò corpi speciali, introdusse definitivamente il mezzo meccanico nei suoi ranghi, tutto questo mise a dura prova l'organizzazione sia in campo operativo che logistico.

Nell'estate del 1916 si concluse la conquista di Gorizia. La 12a ed ultima battaglia segnò, invece, la sconfitta di Caporetto nell'ottobre 1917. L'eroica resistenza delle truppe sul Piave e sul monte Grappa dal 10 novembre al 4 dicembre 1917 posero fine alla fase negativa della guerra. L'anno successivo 1918 le battaglie sul Piave (15-24 giugno) e a Vittorio Veneto (24 ottobre - 4 novembre) segnarono la definitiva vittoria.

Durante la prima guerra mondiale, l'Esercito Italiano fu impiegato anche su fronti esteri, in Francia con il II Corpo d' armata combatté valorosamente a Bligny (15-23 luglio) ed allo Chemin des Dames (10-12 ottobre 1918). In Albania e in Macedonia le truppe italiane occuparono Durazzo il 29 dicembre 1915, Monastir 18 novembre 1916 e vinsero la battaglia di Malakastra (6-9 luglio 1918).

Durante la grande guerra ci furono oltre 4.000.000 di militari mobilitati, circa 600.000 caduti e 1.500.000 di feriti e invalidi.

[modifica] 1919 - 1939

Dopo la conclusione vittoriosa della Grande Guerra, il Regio Esercito non fu coinvolto in grandi operazione militari fino al 1935, quando l'Italia invase l'Etiopia. La schiacciante superiorità tattica e tecnologica italiana risultò decisiva nelle operazioni militari che finirono nel maggio 1936. In seguito, il Regio Esercito combatté, a fianco dei franquisti, nella guerra civile spagnola ( 1936-1939) durante la quale emerse l'inferiorià dei carri armati leggeri italiani, modello L3.

[modifica] 1940- 1945

Cosi, il Regio Esercito ebbe poco tempo per riorganizzarsi che scoppio la Seconda Guerra Mondiale. Nel settembre 1939, quando la Germania invase la Polonia, l'Italia dichiaro la "non belligeranza". Mussolini, ben consapevole dell'impreparazione delle Forze Armate Italiane, decise dunque di non intervenire (per lo meno adesso). Perdipiù, sapeva che l'Esercito necessitava di almeno tre anni di preparazione dopo i conflitti di Etiopia e di Spagna ; l'intervento era quindi previsto per il 1943. Intanto, la Wehrmacht, in poco tempo, sbaragliava i Polacchi. Le operazioni militari ripresero solo nel aprile 1940 con la campagna in Scandinavia e poi, in maggio, in Olanda, Belgio, Lussemburgo e Francia. I folgoranti successi nazisti indussero il Duce a bruciare le tappe e a entrare in guerra. Quindi, l'Italia entro in guerra il 10 giugno 1940 ma Mussolini pensava che il conflitto sarebbe durato poco. Il Regio Esercito, forte di 75 divisioni, era tutt'altro che armato a dovere. L'artiglieria risaliva al Primo Conflitto Mondiale, i carri armati erano leggeri con corazza ed armamento inadeguati. Mancavano gli automezzi,le mitragliatrici erano insufficienti , le divise erano di pessima qualità e mancavano equipaggiamenti e attrezzature adatte alle aree dove si sarebbe operato(Libia, Russia, Albania-Grecia). Tuttavia, negli anni Trenta le ricerche nel campo militare avevano dato buoni frutti : l'Italia possedeva bocche da fuoco di ottima qualità, giudicate come le migliori del conflitto ( cannone da 90 mm -simile a quello tedesco da 88- un obice da 149 e un mortaio da 210) ma pochissimi esemplari furono prodotte e distribuite. Anche l'armamento individuale era degno di nota con il moschetto Beretta modello 1938 (usato dal truppe speciali come la Divisione Folgore), la mitragliatrice Breda 37 o la pistola per ufficiali modello 1934. All'inizio del conflitto i carri armati disponibili per l'esercito erano il carro L3, leggero e con armamento fisso e M11/39, carri medi costruiti con l'armamento principale in casamatta e l'armamento secondario in torretta, decisamente inferiori a quelli avversari. Nel corso del conflitto vennero prodotti i carri leggeri L6/40 con armamento in torretta e la serie di carri medi iniziata dall' M13/40, armati del cannone controcarro da 47 mm. La serie dei carri pesanti, praticamente il P40/26, non andò oltre lo stadio di prototipo prima dell'8 settembre 1943.Ma questi armamenti erano numericamente insufficienti o non furono distribuiti o quasi. Il Regio Esercito combatté in Europa e Africa. Quest'ultimo fu il più importante fronte per l'Italia ma Mussolini non lo capi. Egli fu, durante il conflitto, capo delle Forze Armate e assunse i ministeri della Guerra, della Marina e dell'Aeronautica. Le sue decisioni non agevolarono il Regio Esercito benché conoscesse le sue carenze. In conclusione, si puo dire il Regio Esercito combatté quasi senza interruzione dal 1936 al 1945. Un'eccezione tra le grandi potenze.

[modifica] Voci collegate

[modifica] Riferimenti

Le informazioni sulla Storia sono state riprese dal sito ufficiale dell'Esercito Italiano http://www.esercito.difesa.it

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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