Rabdomanzia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Questa voce o sezione sull'argomento parapsicologia non riporta fonti o riferimenti.

Per favore migliora questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili (aiuto, partecipa!).
Il materiale non verificabile può essere messo in dubbio e valutato secondo le linee guida sull'uso delle fonti.

Un rabdomante raffigurato nel XVIII secolo in Histoire critique des pratiques superstitieuses, (Jean-Frederic Bernard, 1733–1736)

La rabdomanzia è una pratica che consiste nel localizzare oggetti nascosti sotto terra servendosi di una verga o di una bacchetta biforcuta.

Il termine deriva dalle parole greche "ῥάβδος (rhábdos)" che significa "bacchetta" e "μαντεία (mantéia)" che significa "divinazione"^[1], dove quest'ultima va intesa nel significato più esteso di "ricerca di informazioni mediante pratiche religiose".

La persona che cerca mediante questa tecnica oggetti vari, giacimenti minerari, siti archeologici o acqua è detta rabdomante. In Messico si usano dei bastoncini presi dal pochote, l’albero sacro.^{[citazione necessaria]} oppure un bastoncino biforcato di ulivo.

Al giorno d'oggi la rabdomanzia è considerata un fenomeno paranormale piuttosto che una pratica divinatoria, sia da coloro che la praticano o che credono nella effettiva capacità dei rabdomanti, sia da coloro che la studiano.

Lo studio della rabdomanzia, considerata spesso una branca della radioestesia, fa oggi parte del campo di ricerche sul paranormale, principalmente ad opera di parapsicologi. La Radiestesia è una disciplina che permetterebbe di captare energie vibrazionali oltre il limite dei cinque sensi umani e di dare risposte attraverso strumenti come il pendolo e il biotensor (o biotester o biorivelatore).