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Provincia di Reggio Emilia - Wikipedia

Provincia di Reggio Emilia

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Provincia di Reggio Emilia
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Stato: bandiera Italia
Regione: Emilia-Romagna
Capoluogo: Reggio Emilia
Superficie: 2.293 km²
Abitanti:
504.409 31-05-2007 (fonte Istat)
Densità: 220 ab./km²
Comuni: Elenco di 45 comuni
Targa: RE
CAP: 42100, 42010-42049
Pref. tel: 0522, 0536
Codice ISTAT: 035
Presidente: Sonia Masini  13.06.04
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Sito istituzionale

La Provincia di Reggio Emilia è una provincia dell'Emilia-Romagna con 504.409 abitanti.

Confina ad ovest con la Provincia di Parma (il confine è il fiume Enza) e a est con la Provincia di Modena, a nord con la Lombardia (Provincia di Mantova) e a sud con la Toscana (Provincia di Massa-Carrara e Provincia di Lucca).

Indice

[modifica] Geografia

La provincia reggiana
La provincia reggiana

[modifica] Viabilità

La provincia è attraversata trasversalmente dalla via Emilia, di fondazione romana, a cui si è affiancata nel XX secolo l'Autostrada del Sole e, prima ancora, la linea ferroviaria Milano - Bologna. Sono inoltre presenti le linee locali delle Ferrovie Reggiane. Longitudinalmente, in direzione nord sud, la provincia è attaversata dalla Strada del Cerreto (SS 63).

[modifica] Insediamenti

Da un punto di vista territoriale e urbanistico la provincia è caratterizzata dalla presenza di diversi centri minori che si affiancano al capoluogo, Reggio nell'Emilia, dalla storia spesso vivace e autonoma. Nella bassa reggiana è storicamente importante Guastalla, lungo il Po, e le cittadine di Novellara e Correggio. Nella pedecollina si trova Scandiano, il secondo centro più importante della provincia, mentre l'abitato più significativo dell'Appennino reggiano è Castelnovo Monti.

[modifica] Ambiente

È compresa fra il fiume Po a nord e il crinale dell'Appenino Tosco Emiliano a sud.

Mentre il territorio della pianura è fortemente antropizzato, l'Appennino reggiano presenta ancora un livello di naturalità elevato, crescente man mano ci si sposta a sud verso il crinale. Fra le maggiori attrattive della montagna vi è la Pietra di Bismantova, nel comune di Castelnovo Monti, ma visibile dal territorio di molti comuni appenninici. Il profilo netto della montagna colpì Dante Alighieri che la cita nel Purgatorio.

La Pietra di Bismantova nell'Appennino reggiano
La Pietra di Bismantova nell'Appennino reggiano
Uno dei numerosi canali di irrigazione nella pianura (località Sesso)
Uno dei numerosi canali di irrigazione nella pianura (località Sesso)

[modifica] Orografia

La provincia ha un'orografia molto lineare, con una zona di pianura che va dal confine nord sino ad una linea quasi retta ovest/est a 6-7 km. a sud del capoluogo ove iniziano le colline che vanno gradualmente crescendo e mutandosi in vere e proprie montagne sino al crinale. La pianura, essendo legata al corso del Po, va ovviamente decrescendo di altitudine procedendo da ovest ad est. Gli estremi sono 19 metri slm. al confine provinciale di nord-est e i 2121 metri del monte Cusna. Altre cime di rilievo sono l'Alpe di Succiso (2017 m.), il Casarola (1979 m.) e il Monte Alto (1904 m.). Da rimarcare l'unicità e l'originalità della Pietra di Bismantova, che si staglia con la sua cima piatta e le sue pareti scoscese a rendere inconfondibili tanti panorami dell'Appennino reggiano. I passi automobilistici al confine con la Toscana, sono, da ovest a est: il Passo di Lagastrello (1200 m.), il Passo di Cerreto (strada statale, 1261 m.), il Passo di Predarena (1572 m.) e le Forbici (1574 m.).

[modifica] Acque

Tre sono i principali corsi d'acqua che bagnano la provincia: il Po a nord per circa 20 km., l'Enza ad ovest, dalle sorgenti alla foce nel Po, segnando il confine con la provincia di Parma per circa 85 km. ed il Secchia che segna il confine est con la provincia di Modena da Cerredolo a Rubiera; da qua entra nella provincia di Modena fino a sfociare nel Po, dopo un corso di oltre 170 km. Numerosi sono i torrenti, specie in montagna: il più importante è indubbiamente il Crostolo, lungo 55 km. che nasce poco sopra Casina e si getta nel Po, attraversando il comune capoluogo. Torrenti minori sono il Dolo, il Secchiello e il Tresinaro, tributari del Secchia, poi il Rodano, la Modolena e il Quaresimo che bagnano i sobborghi del capoluogo.

Pochi i laghi naturali: uno solo in pianura, il Lago di Gruma nel comune di Campegine, ed in montagna i tre laghi del Cerreto (uno principale e due minori) ed il lago Calamone, detto anche lago del Ventasso, alle pendici del monte medesimo.

Bacini artificiali di una certa importanza sono a Ligonchio, al Passo di Lagastrello e a Gazzano di Villa Minozzo, mentre la bassa pianura è intersecata da canali di scolo e di bonifica che confluiscono nel Po o direttamente o attraverso il Crostolo o l'Enza. Dall'alto Medioevo e sino al Settecento alla periferia nord del capoluogo ci si imbarcava sul canale Naviglio per giungere, nel modo più veloce e sicuro, a Ferrara e a Venezia.

Sorgenti termali di rilievo sono a Cervarezza, in comune di Busana, mentre quelle di Quara di Toano, note dall'epoca romana e fino al medioevo, sono abbandonate e quasi prosciugate causa bradisismi e terremoti che ne hanno ostruito il corso. Le abbondantissime fonti di Poiano di Villa Minozzo attendono il loro sfruttamento.

[modifica] Economia

Nella provincia, in tutta l'area della pianura, vi è un forte distretto meccanico, vi sono aziende famose come la Lombardini. La zona ad est, nei comuni di Castellarano, Casalgrande e Scandiano è anche un importante distretto di produzione delle ceramiche, incentrato anche nei confinanti comuni della provincia di Modena, in particolare Sassuolo. Nella provincia ci sono molte cooperative che lavorano nei settori dell'alimentazione, dei trasporti e dei servizi. Tutto il territorio provinciale, anche nella zona appenninica, è rinomato per la produzione del Parmigiano Reggiano. Rilevante è anche la produzione agricola e zootecnica, soprattutto per quanto riguarda l'allevamento dei suini, in provincia come in tutta la regione c'è una grande tradizione per gli insaccati. Per questi motivi la provincia è molto sviluppata, anche in zone scomode come sull'appenino dove aziende piccole riescono a dare lavoro a molte persone. La disoccupazione è assente, circa 3%

[modifica] Storia

Per la storia della città di Reggio Emilia, vedi Storia di Reggio Emilia

Il territorio provinciale fu abitato fin dalla preistoria. Nel periodo pre-romano nacquero, ad opera delle popolazioni di origine ligure, diversi centri abitati, tra i quali si distinse Luceria, un importante nodo commerciale, sorto sull'intreccio di tre vie di comunicazione, in seguito conquistato dai Romani.[1] La conquista romana portò alla costruzione della spina dorsale della provincia e della regione, la via Emilia fatta realizzare da Marco Emilio Lepido. In provincia i romani costruirono anche la via che collega Reggio a Brescello (Brixellum). Sant'Ambrogio, nel suo viaggio in Emilia, definì Reggio "cadavere di città" per indicarne la grave decadenza a seguito delle invasioni barbariche. L'Appennino reggiano ebbe il suo momento di massimo splendore nel XI secolo, con il paese di Canossa al centro della politica europea ed Enrico IV e Matilde di Canossa protagonisti della lotta fra Papato e Impero. Alla morte di Matilde i suoi possedimenti in montagna progressivamente ripresero l'autonomia feudale, per essere poi sottomessi al comune di Reggio. Anche diverse cittadine della pianura, già sede di corti come Scandiano o Correggio vennero riunificate sotto il dominio della famiglia d'Este, per formare il Ducato di Modena e Reggio. Fino alla fine del XVI secolo il ducato era unito politicamente anche alla città di Ferrara. Nel XIX secolo, dopo la parentesi napoleonica con la formazione del Dipartimento del Crostolo, dopo la restaurazione, per unione dinastica, il ducato ebbe anche uno sbocco sul mare comprendendo le province estensi di Modena, Reggio Emilia, Guastalla, Frignano, Garfagnana, Lunigiana, Massa e Carrara. Dopo l'annessione al Regno d'Italia la storia della provincia segue le vicende del resto della penisola.

[modifica] Amministrazione provinciale

Gli organismi che presiedono la Provincia ebbero, a partire dall'unità d'Italia, diverse denominazioni: Consiglio Provinciale retto da un presidente dal 1860 al 1923 e dal 1951 ad oggi. Durante il fascismo ci fu un Commissario prefettizio dell'Amministrazione provinciale e dal 1945 al 1951 si ebbe la Deputazione provinciale, che esisteva dal 1889 come emanazione del Consiglio, come oggi la Giunta. Con le elezioni del 13 giugno 2004 viene eletta Sonia Masini, prima donna a ricoprire questo incarico. Di seguito si elencano i diversi presidenti succedutisi e la data della loro elezione.

  1. Vedriani Giulio Cesare 21 marzo 1860
  2. Chiesi Luigi 2 settembre 1861
  3. Gorisi Antonio 2 settembre 1867
  4. Chiesi Luigi 7 settembre 1868
  5. Fornaciari Giuseppe 11 agosto 1884
  6. Levi Ulderico 2 dicembre 1889
  7. Borciani Alberto 11 agosto 1902
  8. Morati Giovanni 15 marzo 1906
  9. Cottafavi Vittorio 22 giugno 1906
  10. Ruffini Enrico 17 settembre 1910
  11. Sichel Adelmo 21 dicembre 1910
  12. Fabbrici Giovanni 4 giugno 1923
  13. Muzzarini Mario 5 dicembre 1927
  14. Bertoldi Pellegrino 6 aprile 1936
  15. Colitti Michele 10 ottobre 1940
  16. Ramusani Alberto 31 marzo 1942
  17. Scolari Giuseppe 31 marzo 1944
  18. Ercelli Alfonso 12 settembre 1944
  19. Ferrari Camillo 8 maggio 1945
  20. Montanari Dante 16 luglio 1951
  21. Ferrari Franco 23 dicembre 1964
  22. Parenti Vittorio 20 giugno 1972
  23. Cusi Guglielmo 18 luglio 1980
  24. Bertani Ascanio 1 gennaio 1982
  25. Ruini Roberto 13 giugno 1999
  26. Masini Sonia 22 giugno 2004

[modifica] Sedi giudiziarie

Il Capoluogo è sede di Tribunale e di Commissione Tributaria di I grado; la Corte d'Appello competente è a Bologna, il Tribunale Amministrativo Regionale e la Commissione Tributaria di II grado competenti sono a Parma.

[modifica] Uffici finanziari

Due sono gli Uffici dell'Agenzia delle Entrate, a Reggio e Guastalla.

[modifica] Comuni principali

[modifica] Note

  1. ^ Luciano Patroncini, Luceria d'Enza, insediamento ligure-romano nel territorio di Canossa, Associazione Industriali della Provincia di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1994

[modifica] Bibliografia

  • Antonio Saltini, Dove l'uomo separò la terra dalle acque, Storia delle bonifiche in Emilia Romagna, Diabasis Reggio Emilia 2005 ISBN 88-8103-433-6

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

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