Ovis ammon

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La pecora selvatica di maggiori dimensioni è l'argali, che può raggiungere i 180 kg di peso. Ha il mantello marrone chiaro, le zampe bianche e un grosso spettro anale bianco. Come l'urial, ha un aspetto assai simile al muflone, ma le sue corna sono decisamente più imponenti.

Oggi l'argali vive solo in Asia centrale, anche se in periodo preistorico il suo areale era probabilmente molto più ampio. È diffuso dall'Altaj e dalle altre catene montuose della Siberia meridionale fino alla Mongolia e al Tibet, e attraverso le montagne del Tien Shan, in Kirghizistan e in Cina e dai rilievi del Pamir verso occidente fino alla regione desertica del Kyzylkum nell'Uzbekistan.

Gli argali preferiscono gli altopiani pianeggianti o appena ondulati alle zone montane con rocce e pendii scoscesi, habitat tipico di molti altri caprini. Questo tipo di ambiente si trova in genere ad altitudini piuttosto elevate: gli argali vivono quindi spesso al di sopra dei 3000 m e alcune sottospecie sono diffuse fino ai 5700 m, vicino al limite della vegetazione. L'argali non è in competizione alimentare con lo stambecco pur vivendo alle sue stesse altitudini sui rilievi dell'Himalaya, perché pascola lungo i pendii poco scoscesi, mentre lo stambecco ricerca il cibo nelle zone più ripide e rocciose. L'habitat dell'argali è remoto e brullo e offre pochi ripari naturali contro le intemperie per cui, durante i periodi più freddi dell'inverno, questi animali scendono verso valle. Per sfuggire ai predatori, come i lupi, non cercano rifugio sui pendii ripidi, ma preferiscono evitare il pericolo con una rapida corsa.

La classificazione dell'argali, come quella di molte altre specie di pecore, è molto controversa. Gli zoologi non sono d'accordo sul numero delle sottospecie e alcuni ne riconoscono 7, altri 14 o addirittura 16, mentre altri ancora non ne considerano più di 4. Una delle differenze più evidenti fra le varie popolazioni regionali è la dimensione delle corna. La sottospecie più piccola, l'argali di Severtzov (del deserto del Kyzylkum) ha corna di dimensioni simili a quelle dell'urial. All'estremo opposto troviamo l'argali di Marco Polo, diffuso soprattutto sulle montagne del Pamir, che ha corna giganti a forma di una lunga spirale aperta, con le punte rivolte in alto, verso l'esterno, e nuovamente verso il basso. Misurate seguendo le curve, in alcuni esemplari queste corna possono raggiungere anche i 190 cm di lunghezza. Pur essendo però le più lunghe, le corna dell'argali di Marco Polo sono particolarmente leggere, mentre quelle di altre sottospecie sono più spesse alla base e molto più pesanti. In alcune sottospecie esse pesano addirittura più dello scheletro dell'animale.

Durante il rigido inverno gli argali sono minacciati in parte dalla mancanza di cibo, ma anche dal rischio di valanghe e dai branchi di lupi, anche se il loro più grande nemico rimane l'uomo. A causa della caccia il loro numero si è decisamente ridotto durante il secolo scorso e la caccia continua ancora, sebbene in molte zone questo animale sia protetto per legge.

Le sottospecie, come abbiamo detto, variano molto secondo l'autore.

[modifica] Bibliografia

• Caprinae Specialist Group 1996. Ovis ammon. In: 2007 IUCN Red List of Threatened Species. IUCN 2007.

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