Stato di conservazione (biologia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Lo stato di conservazione di una specie è un indicatore della probabilità che quella specie continui a sopravvivere.
Molti fattori sono tenuti in conto quando si valuta lo stato di conservazione di una specie: non solo il numero degli esemplari, ma l'aumento o la diminuzione generale col tempo della popolazione, il successo della riproduzione in cattività, le minacce conosciute e così via.

L' elenco degli stati di conservazione più noto del mondo è la lista rossa dell' IUCN , ma esistono anche altre liste.

[modifica] Classificazione in Wikipedia

Stato di conservazione della lista rossa IUCN versione 2.3

Stato di conservazione della lista rossa IUCN versione 3.1

Negli articoli di Wikipedia si usano le seguenti categorie di stato di conservazione. Sono improntate sulle categorie della lista rossa IUCN del 1994.

Sicuro (SE): non esistono rischi immediati alla sopravvivenza della specie. Esempi: Uomo, Gatto, Cane, Lama, Criceto.
Basso rischio (LR): conservazione preoccupante, leggermente a rischio di estinzione nel lungo periodo. Si suddivide in tre sottocategorie, cd (dipendente dalla conservazione), in cui la cessazione delle attuali misure di conservazione potrebbe aumentare la classe di rischio, nt (quasi a rischio), vicino ad essere classificato Vulnerabile ma non per tutti i parametri richiesti, ed lc (minima preoccupazione), in cui i rischi esistono ma non sono al momento preoccupanti. Esempi: Pseudotsuga macrocarpa (LRnt), Sequoia sempervirens (LRcd), Leopardo, Orca (LRlc).
Vulnerabile (VU): ad alto rischio di estinzione nel medio periodo. Esempi: Catta, Squalo bianco.
In pericolo (EN): ad altissimo rischio di estinzione nel prossimo futuro. Esempi: Balenottera azzurra, Pecora delle Montagne Rocciose.
Critico (CR): a rischio critico di estinzione nel futuro imminente. Esempi: Chiurlottello, Lince pardina.
Estinto in natura (EW): ne esistono ancora esemplari in cattività ma non c'è più traccia di popolazione naturale in libertà. Esempi: Cavallo di Przewalskii (in recupero preliminare), Furetto dai piedi neri (in fase di reinserimento in natura), Encephalartos woodii.
Estinto (EX): nella storia recente l'ultimo membro della specie è morto o si presume senza dubbio fondato che sia morto. L'IUCN ha stabilito la data dell'anno 1500 per considerare le estinzioni moderne. Esempi: Tilacino, Dodo, Moa, Huia.
Preistorico: a mezza via tra Estinto e Fossile: specie che si estinsero prima del 1500 ma di cui esistono alcuni campioni in stato non-fossile. Ciò è particolarmente utile nello studio dell'evoluzione umana poiché l'analisi molecolare dei campioni può essere confrontata con quella di altri campioni moderni o preistorici. Esempi: Mammuthus exilis, Leone delle caverne.
Fossile: più che uno stato di conservazione è un'indicazione che le specie sono conosciute solo per i reperti fossili. Esempi: Tyrannosaurus rex, Ammonite.
Sconosciuto (DD): una specie è classificata con questa categoria quando non si hanno a disposizione informazioni adeguate per classificarla in una categoria di rischio, perché mancano dati sulla dimensione della popolazione o perché non se ne conoscono i rischi oppure per l'incertezza sulla validità della classificazione tassonomica. Esempi: Crociere della Scozia (incertezza nei confronti del Crociere delle pinete), Cipresso cinese (mancanza di dati sulla popolazione in natura).
Casi dubbi probabilmente estinto (CR-EX), probabilmente estinto in natura (CR-EW)