Omayyadi
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Omayyadi: nome di due distinte dinastie califfali arabe che derivano il loro nome dal clan di appartenenza, i Banū Umayya (arabo:بنو أمية), a sua volta facente parte della tribù dei Banū Quraysh (o Coreisciti) di Mecca.
All'epoca del profeta Maometto il clan era uno dei più ricchi di Mecca e, come tale, governava di fatto la città insieme ad altri potenti famiglie in quella che è stata definita una "repubblica oligarchica mercantile".
Il personaggio di maggior rilievo, contemporaneo a Maometto, era Abū Sufyān, figlio di Ḥarb, che contrastò a lungo l'attività del Profeta dell'Islam e si piegò al nuovo modello religioso e politico solo quando gli fu inevitabile. La sera prima della resa della città, a Maometto nell'anno 630, accompagnato dai figli Yazīd e da Muʿāwiya, probabilmente su pressione dello zio del Profeta al-ʿAbbās ibn ʿAbd al-Muṭṭalib (eponimo degli Abbasidi), si recò nel campo armato di Maometto e fece dichiarazione di fede islamica, sancendo di fatto la fine delle ostilità fra musulmani e pagani di Mecca e la vittoria dei primi.
I vantaggi per la sua famiglia furono subito evidenti. Abū Sufyān poté mantenere intatto il suo patrimonio e i suoi figli furono completamente coinvolti nella conduzione politica della Umma. Il primogenito ebbe incarichi militari di spicco (che lo porteranno poi a comandare uno dei corpi di spedizione in Siria e al suo governatorato all'epoca di ʿUmar ibn al-Khaṭṭāb, il secondo fu segretario del Profeta trascrivendo alcune Rivelazioni coraniche per poi accompagnare il fratello come suo alfiere in Siria e raccogliendone l'eredità governatoriale quando morì di peste ad Emmaus (ʿUmwās) nel 639.
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[modifica] I califfi omayyadi di Siria
La prima dinastia califfale che guidò la Umma islamica dal 661 al 750 fu fondata da un parente della famiglia omayyde di nome Muʿāwiya ibn Abi Sufyān che aveva già espresso un califfo nella persona di ʿUthmān ibn ʿAffān e che spostò a Damasco la capitale della Umma, precedentemente fissata a Medina (e poi ʿAlī ibn Abī Ṭālib l'aveva trasferita a Kufa). A Damasco, tuttavia, i califfi omayyadi spesso preferirono i loro lussuosi palazzi situati nella steppa (badiya) siriana e transgiordanica: i cosiddetti "castelli omayyadi" di Quṣayr ʿAmrā, del Qaṣr al-Khayr al-Gharbī, della Mshatta e di molti altri.
[modifica] I califfi omayyadi di al-Andalus
Quando la dinastia – distinta in una prima branca, detta "sufyanide" e in una seconda, detta "marwanide" – crollò sotto i colpi degli Abbasidi ʿAbd al-Rahmān ibn Muʿāwiya, un membro della famiglia omayyade e nipote di un precedente califfo, riuscì a scampare alla strage operata dai vincitori ai danni della dinastia abbattuta. Costui riuscì a riparare in al-Andalus (la Spagna islamizzata) dopo essere stato accolto dalla famiglia berbera della madre in Nordafrica e lì si fece riconoscere emiro (amīr) dalla popolazione musulmana, ancora affezionata alla dinastia deposta, avviando una politica del tutto indipendente da quella dei suoi avversari abbasidi.
ʿAbd al-Rahmān mantenne come sua capitale la vecchia sede governatoriale di Cordova e si fece promotore di una politica di forte contrasto del regno cristiano asturleonese, nato dopo la conquista islamica di buona parte della Penisola iberica, e di poderosa ascesa culturale che fortemente influenzò i confinanti regni cristiani.
Nel X secolo d. C. l'emirato si trasformò in califfato, anche per controbattere sul piano dell'immagine l'appena istituito (anti)califfato dei Fatimidi ismailiti, proponendosi definitivamente come legittima alternativa al sunnita califfato degli Abbasidi.
Il califfato omayyade andaluso finì alla fine del primo terzo dell'XI secolo e dopo di esso si aprì la stagione dei Reinos de Taifas (Mulùk al-tawàʾif), nome dato al vasto insieme di staterelli musulmani l'ultimo dei quali — il sultanato nasride di Granada — sopravvisse fino al gennaio del 1492, cadendo sotto i colpi dei "cristianissimi" sovrani di Castiglia e d'Aragona, che così riuscirono a realizzare la cosiddetta "Reconquista".
[modifica] Elenco dei Califfi omayyadi di Damasco (ramo sufyanide)
[modifica] Elenco dei Califfi omayyadi di Damasco (ramo marwanide)
- Marwān I ibn al-Ḥakam, 684-685
- ʿAbd al-Malik ibn Marwān, 685-705
- al-Walīd I ibn ʿAbd al-Malik, 705-715
- Sulaymān ibn ʿAbd al-Malik, 715-717
- ʿUmar ibn ʿAbd al-ʿAzīz, 717-720
- Yazīd II ibn ʿAbd al-Malik, 720-724
- Hishām ibn ʿAbd al-Malik, 724-743
- al-Walīd II ibn Yazīd II, 743-744
- Yazīd III ibn al-Walīd, 744
- Ibrāhīm ibn al-Walīd, 744
- Marwān II ibn Muḥammad ibn Marwān (sposta la capitale a Harrān, Mesopotamia settentrionale), 744-750
[modifica] Emiri omayyadi di Cordova
- ʿAbd ar-Raḥmān I ibn Muʿāwiya, 756-788
- Hishām I ibn ʿAbd al-Raḥmān I, 788-796
- al-Ḥakam I ibn Hishām I, 796-822
- ʿAbd al-Raḥmān II ibn al-Ḥakam I, 822-852
- Muḥammad I ibn ʿAbd al-Raḥmān II, 852-886
- al-Mundhir ibn Muḥammad I, 886-888
- ʿAbd Allāh ibn Muḥammad, 888-912
- ʿAbd al-Rahmān III ibn Muḥammad, 912-929
[modifica] Califfi omayyadi di Cordova
- ʿAbd al-Raḥmān III ibn Muḥammad, 929-961
- al-Ḥakam II ibn ʿAbd al-Raḥmān III, 961-976
- Hishām II ibn al-Ḥakam II, 976-1009
- Muḥammad II ibn Hishām II, 1009-1010
- Hishām II (secondo califfato), 1010-1010
- Sulaymān ibn al-Ḥakam (al-Mustaʿīn), 1010
- Hishām II (terzo califfato), 1010-1013
- Sulaymān (secondo califfato), 1013-1016
- ʿAlī ibn Ḥammūd (hammudide), 1016- 1018
- ʿAbd al-Raḥmān IV ibn Muḥammad, 1018
- al-Qāsim al-Ma’mūn (hammudide), 1018-1021
- Yaḥyà ibn ʿAlī (hammudide), 1021
- al-Qāsim al-Ma’mūn (hammudide), secondo califfato, 1021-1023
- ʿAbd al-Raḥmān V ibn Hishām, 1023-1024
- Muḥammad III ibn ʿAbd al-Raḥmān, 1024-1025
- Yaḥyà ibn ˁAlī (hammudide), secondo califfato, 1025-1026
- Hishām III ibn Muḥammad, 1027-1031
[modifica] Voci correlate
- Storia dell'Islam
- Maometto
- Mecca
- Muʿāwiya b. Abī Sufyān
- ʿAlī ibn Abī Ṭālib
- Califfo
- Abbasidi
- Fatimidi
- al-Andalus
- Cupola della roccia architettura
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