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Max Bill - Wikipedia

Max Bill

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Max Bill (Winterthur22 dicembre 1908 – Berlino9 dicembre 1994) è stato un architetto, pittore, scultore e designer svizzero.

Indice

[modifica] Biografia

Max Bill: gli obelischi policromi bildsülen-dreiergruppe per il centro direzionale della Mercedes Daimlerchrysler a Stoccarda, 1989
Max Bill: gli obelischi policromi bildsülen-dreiergruppe per il centro direzionale della Mercedes Daimlerchrysler a Stoccarda, 1989

Ciò che sorprende nell'opera di Max Bill è senza dubbio la estrema poliedricità delle sue attività artistiche. Questo autore riunisce in se l'intero campo delle arti visive essendo architetto, designer, pittore scultore e grafico, nonché teorico delle varie forme d’arte a cui contribuì. Un vero crocevia, un genio multiforme, delle arti del XX secolo.

La sua formazione iniziò come argentiere nella scuola di arti applicate di Zurigo. Ma presto, nel 1927, venne attirato da quello straordinario fenomeno culturale che fu il Bauhaus nella sede di Dessau. In questo ambito fu allievo di artisti di massimo livello tra cui Vasily Kandinsky, Paul Klee e Walter Gropius. Nel 1929 aprì l'attività di architetto a Zurigo. Nel 1931 sposò Bina Spoerri, con la quale condivise le future esperienze. Negli anni successivi ebbe incontri con i maggiori artisti dell'epoca. Dal 1932 al 1936 Bill fu membro del gruppo parigino Abstraction-Création nella cui galleria espose per la prima volta nel 1933: Nel 1937 partecipò al V CIAM (Congrès Internationaux d’Architecture Moderne). In quell'anno aderì ad Allianz, unione dei moderni artisti svizzeri. Dagli anni ’40 e soprattutto nel dopoguerra, Bill diventò una delle maggiori figure di riferimento in Svizzera per l'arte contemporanea, assumendo diversi incarichi istituzionali, nazionali e internazionali. Si ricorda che tra le altre cose egli fu membro della commissione elvetica per l'arte dal 1961 al 1969, o membro del consiglio nazionale svizzero 1967 al 1971.

Nella lunga carriera Max Bill ebbe continui contatti con i maggiori artisti del suo secolo, rappresentando l'arte svizzera ai più alti livelli. Tra gli architetti e gli artisti con cui scambiò contatti, oltre ai maestri suddetti, si possono ricordare: Le Corbusier, Ludwig Mies van der Rohe, Charles Eames, Piet Mondrian, Georges Vantongerloo, Hans Arp, Max Ernst e altri ancora.

Max Bill fu anche profondamente impegnato nella didattica e assai ampia è stata la sua influenza sulle successive generazioni. La didattica fu iniziò dal 1948, tenendo alcuni corsi all'Istituto Tecnico Superiore a Darmstadt. Nel 1951 fu co-fondatore dell'Istituto Superiore per la progettazione "Hochshule für Gestaltung" a Ulm (HfG Ulm), con Inge Scholl, Otl Aicher, e Hans Werner Richter diventandone il rettore. Fu anche il direttore delle sezioni architettura e forma-prodotto. L'impresa si pose sin dall'inizio come naturale prosecuzione ed evoluzione dei principi del Bauhaus. Questo istituto, il più innovativo di quegli anni, ebbe una enorme influenza nel campo dell'Industrial Design, tanto da creare una tendenza nota come scuola di Ulm. Nel 1957 Bill abbandonò la scuola perché non ne condivideva più le linee guida, come spiegò dettagliatamente lui stesso. Dal 1967 al 1974 assunse la cattedra di progettazione ambientale all'Istituto Superiore delle arti figurative di Amburgo.

Numerosi furono i riconoscimenti che gli furono attribuiti negli anni. Tra i molti si possono citare: Gran Premio alla Triennale di Milano 1951, membro onorario dell'American Institute of Architects nel 1964, membro del Consiglio Nazionale Svizzero 1967-1971, membro dell'Accademia delle Arti, Berlino 1972, consigliere onorario dell'Unione Internazione delle Arti Decorative (UNESCO) 1973, laurea honoris causa in Ingegneria dell'Università di Stoccarda 1979, premio Marconi per arte e scienza, Bologna 1988, premio imperiale in Giappone 1993, laurea honoris causa in scienze tecniche dell'Istituto Tecnico Superiore Elvetico, Zurigo 1994.

Negli anni ’70 e ’80 Max Bill si dedicò principalmente all'arte. Si spense nel 1994 all'età di 86 anni.

[modifica] Bill architetto

Max Bill diede grande importanza alla sua attività di architetto, tanto che le sue carte intestate non mancarono mai del titolo. Egli progettò e costruì alcuni edifici. Fu, inoltre, assai attivo nel campo del design.

La sua opera di architetto prese avvio dal funzionalismo di marca mitteleuropeo, ma evolse verso una peculiare interpertazione: il suo contributo si può individuare in un estremo e rigoroso essenzialismo, che poco concede alla forma esteriore. Per certi versi le sue opere anticipano la corrente minimalista degli anni ’80. Dopo un periodo di oblio, si assiste oggi ad una notevole rivalutazione di questa sua attività che lo pone come precursore dell'architettura minimalista. Le opere architettoniche di Max Bill, in verità, non furono molte ma furono sempre frutto di grande approfondimento ed ebbero una certa risonanza. Di seguito si fornisce un elenco delle opere più note.

  • 1932-1933 la prima Casa Atelier a Zurigo, quartiere Hoengg, costruito con parti in cemento prefabbricato.
  • 1942 la seconda Casa Atelier a Zurigo, quartiere Bremgarten.
  • 1951-1956 Complesso scolastico della Hochschule für Gestaltung a Ulm (detta anche HfG-Ulm). Questa fu certamente la sua opera architettonica più famosa e così rimane all'oggi.
  • 1952 Progetto per il monumento al prigioniero politico ignoto per il concorso dell'Institute of Contemporary Art di Londra.
  • 1964-1974 Estensione della sede della Radio Nazionale Svizzera, a Zurigo (in collaborazione con Willy Rust).
  • 1980 Progetto per un Museo di arte contemporanea a Firenze, (in collaborazione con Willy Rust).

Bill progettò inoltre gli allestimenti di molte esposizioni tra cui si rammenta quella da lui stesso curata:Die gute form, nel 1949 a Basilea.


[modifica] Bill designer

Orologio da cucina con timer, 1951
Orologio da cucina con timer, 1951

Bill ebbe in vita grande successo come designer. Come l'architettura i suoi oggetti furono improntati ai principi del funzionalismo e fu l'ispiratore di quella tendenza che, come detto su, fu chiamata la come Scuola di Ulm. Molteplici sono gli oggetti progettati da questo autore, alcuni dei quali sono entrati nel cult-design del XX secolo. Tra questi si ricordano i seguenti:

  • la macchina da scrivere Patria del 1944, produzione artigianale;
  • la sedia a tre gambe del 1949, produzione artigianale;
  • il tavolo a tre gambe del 1949;
  • gli orologi a muro da cucina con timer del 1951, produzione Junghans, in collaborazione con Ernst Möckel;
  • lo sgabello a due altezze detto di Ulm (noto internazionalmente col nome in (DE) : Ulmer Hocker), progettato per la HfG nel 1954, in collaborazione con Hans Gogelot;
  • orologi a muro da ufficio del 1961, produzione Junghans;
  • l'orologio da polso del 1956-1962, produzione Junghans;
  • il tavolo quadrato-rotondo del 1949-1960.

Bill disegnò molti altri oggetti tra cui si ricordano i molteplici orologi da polso per Junghans e altre ditte svizzere.


[modifica] Bill pittore

Max Bill si impegnò sui due fronti delle arti figurative con analogo approccio ma con risultati distinti e diversi. Fu un artista di punta che ebbe un notevole riscontro e fu uno dei fondatori, se non primo animatore, di quella corrente conosciuta come Astrattismo concreto. Come pittore, dopo un esordio che toccò diverse correnti legate al Bauhaus, soprattutto a Paul Klee, ebbe un netto interesse verso le composizioni geometriche astratte e le interazioni di colore. Dalle composizioni degli anni ‘40, chiaramente ancorate a De Stijl, Bill si approssima al suo stile personale, ricercando attraverso tentativi a volte divergenti. Di questo periodo si rammenta un quadro come illimitato e limitato del 1947, realizzato con tecnica a spruzzo, assai differente da quelle successive.

È sul finire degli anni ’50 che la sua pittura giunse ad un punto di feconda creatività. La sua pittura si espresse in piccole e grandi tele campite da superfici geometriche semplici, rettangoli e triangoli, con giustapposizione di colori primari. Bill fu uno sperimentatore instancabile di composizioni che, al di la di una visione superficiale, dimostrano la infinta versatilità dell'arte astratta. La tecnica pittorica preferita fu una stesura a spatola. Ciò per ottenere superfici lisce, che nel caso di Bill giungono a tale estrema raffinatezza tecnica dove la fattura a mano si scorge appena. La sua pittura fu particolarmente adatta ad esprimersi anche attraverso la serigrafia che Max Bill produsse in notevole quantità.

[modifica] Bill scultore

Scultura in granito, Bahnhofstrasse, Zurigo, 1983
Scultura in granito, Bahnhofstrasse, Zurigo, 1983

Come scultore Max Bill ebbe un approccio analogo a quella pittorico ma così distinguibile nei risultati da apparire come l'opera di un altro artista. Egli fu attratto fin dagli anni ’30 da geometrie complesse, che producono corpi in torsione nello spazio. Le tecniche utilizzate sono molto differenziate e vanno dall'ottone alla pietra. Ogni tecnica però produce un diverso adattamento delle idee, come si può evincere confrontando la versione in metallo e quella in granito di kontinuität. Questa è forse la sua scultura più famosa, ripetuta in diverse varianti, che esprime una forma complessa, simile ad un nastro di Möbius.

Negli anni di maturità Max Bill riceve incarichi pubblici per realizzare sculture di grande dimensione. In questo ambito creativo si citano le seguenti realizzazioni:

  • l'Albert Einstein Monument del 1957- 1982, nella zona pedonale di Ulm;
  • il pavillion-skulptur del 1983 a Zurigo, tra la bahnhofstrasse e la pelikanstrasse;
  • gli obelischi policromi bildsülen-dreiergruppe del 1989 a Stoccarda, per il centro direzionale della Mercedes-Daimlerchrysler;

[modifica] Bill grafico

Max Bill ebbe anche una attività di grafico: progettò marchi, manifesti pubblicitari, impaginazioni di libri e altro, impegnandosi per un rinnovamento della grafica. Tra i manifesti si ricorda quello delle Olimpiadi del 1972 di Monaco di Baviera.

Tra i libri da lui impaginati si ricorda la serie dell'Opera completa di Le Corbusier, che rimane un capolavoro di composizione editoriale, in catalogo da più di settant’anni.

[modifica] Testi dell'autore

Max Bill scrisse molti libri e articoli. Per una ampia lista degli scritti si rimanda al regesto bibliografico nel sito della Fondazione max+bina, jakob Bill, in (DE) . Si citano di seguito alcuni testi più noti:

  • Le Corbusier & Pierre Jeanneret, œuvre complète 1934-1938, - band 3, Zurigo, Birkhäuser Verlag, 1939, in (DE) , (FR) e (EN) .
  • Moderne Schweizer Architectur, Architecture Moderne Suisse, Modern Swiss Architecture, Basilea, 1940, in (DE) , (FR) e (EN) .
  • Robert maillart, Erlenbach-Zurigo, Verlag für Architektur, 1949, in (DE) .
  • Mies van der Rohe, Il Balcone, Milano, 1955, in (IT).
  • Die gute form, Buchdruckerei, Winterthur 1957, in (DE) ; tradotto in (EN) Good Design: An exhibition by Max Bill, 1949, Lars Muller, Baden, 2001.
  • Georges Vantongerloo, Vorwort zum Ausstellungskatalog, Londra, 1962.


[modifica] Bibliografia essenziale

  • AA. VV., max bill, pittore, scultore, architetto, designer, Milano, Electa, 2005.
  • AA. VV., numero monografico della rivista 2G, n. 29-30, Barcellona, 2004, in (ES) e (EN) . Contiene contributi di Jakob Bill, Arthur Rüegg, Stanislaus von Moos e Hans Frei. Strumento indispensabile per la conoscenza dell'architettura di Bill.


[modifica] Collegamenti esterni

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