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Lucky Luciano - Wikipedia

Lucky Luciano

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« Il delitto rende, e rende bene, purché sia correttamente organizzato »
(Lucky Luciano)

"Lucky" Luciano

Salvatore Lucania (Lercara Friddi24 novembre 1897 – Napoli26 gennaio 1962) è stato un criminale italiano, legato alla mafia.

È anche noto come Salvatore Charles "Lucky" Luciano o semplicemente Lucky Luciano (il soprannome "Lucky" deriva dal fatto che è stato un gangster con molta fortuna, altri dicono che "Lucky" derivi dal fatto che amava il gioco d'azzardo).Considerato un genio criminale è stato il padre fondatore del crimine organizzato moderno (oggi Cosa Nostra),capo indiscusso del Sindacato Nazionale del Crimine,chiamata anche “Commissione, ”fu l’artefice della massiccia espansione dell traffico di sostanze stupefacenti a livello internazionale nell’era postbellica .Sicuramente il personaggio più potente ed importante del crimine organizzato Americano il “Padrino” è stato a capo della Famiglia Genovese dal 1931 al 1946.

Indice

[modifica] Le umili origini

Salvatore Lucania nasce a Lercara Friddi una cittadina principalmente nota per le sue miniere di Zolfo, prima di diventare “Lucky“, dovette lavorare faticosamente. Nell'estate del 1907, salpò dal porto di Palermo con la madre Rosalia Capporelli, 2 sorelle e 2 fratelli su una nave della flotta di don Vito Cascio Ferro, il quale provvedeva a riempirle di passeggeri.Giunto negli Stati Uniti all'arrivo ad Ellis Island gli fu diagnosticato il Vaiolo,l'infezione che gli ha butterato il viso irrimediabilmente.In America c'era il padre Antonio Lucania, il quale lavorava in una fabbrica di bronzine a Brooklyn.A New York andò a vivere con la famiglia nel quartiere Ebraico Lower East Side al 265 E nella 10°strada in quella che oggi è la East Village.


[modifica] Primi passi

I primi reati incominciarono dalla scuola estorcendo denaro ai compagni in cambio di protezione.La poca scuola che frequentò gli servì per imparare la lingua e per fare le sue conoscenze,si dice che qui conobbe Meyer Lansky e Bugsy Siegel, mentre il resto del tempo lo passava sempre in strada, crescendo nel Lower East Side di Manhattan tra la Decima strada e la Prima Avenue. Qui le sue conoscenze si intrecciarono con “compaesani e “stranieri” e soprattutto con “signori delinquenti”.La leggenda narra che per le riunioni della banda Lucky utilizzava il retro della pasticceria DeRobertis (oggi ancora esistente e famosa per la bontà dei suoi dolci) nella decima strada.Nel 1915 conosce Francesco Castiglia, meglio noto come Frank Costello, Salvatore e Frank divennero molto amici. Salvatore decise di esordire a 18 anni nel mondo del crimine, infatti, nel giugno del 1916, venne arrestato per possesso di droga; così ricevette il “battesimo” del carcere, venendo rinchiuso sull'isola di Blackwell per 6 mesi. Qui conobbe altri “professionisti” della malavita, i quali insegnarono al giovane la cultura del mestiere. Negli anni successivi, agì come un piccolo delinquente passando per arresti e brevi detenzioni.Nel 1917 riusci ad eludere la chiamata alle armi per la 1° guerra mondiale contraendo volontariamente una forma di infezione la clamidia.


[modifica] Il soprannome "Lucky"

Il soprannome Lucky (che in inglese significa "fortunato") gli fu attribuito quando un giorno venne catturato in un agguato organizzato dal boss della Famiglia Maranzano. Allora Luciano era ancora un picciotto e lavorava per Joe Masseria "The Boss", rivale della famiglia Maranzano. Nell'agguato del 16 ottobre 1929, Salvatore Luciano, fu aggredito e torturato dagli uomini di Maranzano in un magazzino, sfigurandolo a vita (da cui l'occhio destro semichiuso che tanto caratterizzò il suo volto rendendolo inconfondibile).Successivamente gli tagliarono la gola da parte a parte e lo appesero per la schiena ad un gancio da macellaio. Credendolo morto, lo lasciarono sanguinante in fin di vita. Luciano tuttavia riuscì a sganciarsi e a raggiungere i soccorsi. I poliziotti quella sera dissero che aveva avuto una fortuna sfacciata ad essere ancora vivo.Da quel giorno fu conosciuto con il nome di "Fortunato".


[modifica] La nascita di Lucky

La “scuola di mafia” la cominciò quando entrò a far parte della famiglia di Joe Masseria (detto anche Joe the boss) come “picciotto”, il quale gli impartì l'opportuna educazione. Salvatore cominciò con il traffico di alcool, dato che, negli anni 20, il proibizionismo dilagava. Durante questo periodo, la delinquenza organizzata, soprattutto quella siciliana, stava prevalendo, grazie ad una buona organizzazione ed un sensato spicco “politico” delle sue strategie. In questo contesto Salvatore Lucania si distinse, oltre per la sua già ben nota intelligenza, nella guerra degli italiani con i gruppi rivali. Il possente Masseria, gli affidò l'incarico di dirigere la criminalità nell'Est Side che, oltre al proibizionismo, comprendeva il racket delle lotterie clandestine, la prostituzione e lo spaccio di stupefacenti. A Lucky però il posto di secondo stava stretto cercò quindi di espandere il suo territorio ed i suoi profitti grazie alla collaborazione con altri gangster per ridurre i costi della corruzzione politica in cambio di protezione e di ridurre la probabilità di perdere le spedizioni di alcolici dovute alle confische. Ma Joe "The Boss" Masseria gli vietò di fare questo per timore che luciano diventasse troppo potente.


[modifica] Ascesa al potere

Luciano, allo scopo di prenderne il posto, organizzò l'assassinio del suo boss Joe Masseria. Andò a cena con il boss e la sua guardia del corpo in un ristorante italiano e, dopo il pasto, mentre Luciano si era alzato per andare in bagno, entrarono i suoi killer che uccisero entrambi gli uomini.

Durante la notte del 10 settembre del 1931, conosciuta come la notte dei vespri siciliani, Luciano fece eliminare tutti coloro che erano rimasti legati alle due famiglie dei Maranzano e dei Masseria. Non si conosce il numero reale di morti assassinati in quella sera, dato che i corpi non furono mai ritrovati, ma si crede siano circa 40. Si diede così fine alla cosiddetta Guerra castellammarese e Luciano divenne il capo indiscusso. Istituì il sindacato nazionale del crimine o Commissione che riuniva le principali e più importanti famiglie mafiose degli Stati Uniti per decidere e risolvere questioni sulla divisione del territorio e sugli affari criminali.

Quando Lucky Luciano prese in mano le sorti dell’organizzazione criminale più potente d’ America aveva appena trent’anni. Non faceva parte di nessuna famiglia e non ne formò mai una sua. Il suo potere era fatto di alleanze e di una grande disponibilità di uomini. Una fitta rete di spacciatori e “corrieri” sparsa per gli Stati Uniti gli dava la possibilità di gestire enormi quantità di denaro che passava dalle sue mani. Luciano fu il primo boss mafioso a sfruttare il racket della prostituzione, riorganizzandolo. I bordelli e la droga quindi, che i vecchi boss consideravano un modo infame di fare soldi, fecero la sua fortuna,controllava i trasporti via terra e via mare,l'edilizia ,gli appalti,le scommesse,il gioco d'azzardo,le estorsioni. Tutti gli uomini sul libro paga del boss gli assicuravano il controllo completo sul territorio.

Lucky Luciano trasformò la mafia in uno Stato. Cercò il più possibile di non fare rumore, perché gli affari miglioravano se c’era stabilità. Per mantenere la pace, riunì i capi delle famiglie mafiose e istituì la “commissione” una specie di consiglio d’amministrazione della mafia e aboli il titolo di capo dei capi o Boss dei Boss. La mafia corrompeva funzionari,politici,forze di polizia, truccava appalti milionari per i lavori pubblici, e si infiltrava ai vertici delle organizzazioni sindacali. Poi si divideva spese e guadagni. Restarono però alcuni dei rituali tradizionali, perché la gente avesse qualcosa in cui credere e di cui avere paura.La commissione era formata dai capi delle 5 famiglie di New York da quella di Buffalo,Chicago,Detroit,Los Angeles,Kansas City.Tutti i capi che sedevano in seno alla Commissione avrebbero dovuto mantenere lo stesso potere, ma in realtà Luciano era al di sopra di tutti loro.

Luciano non diede nessun nome all’organizzazione, disse che era convinto che nessuno doveva sapere dell’esistenza di questa “cosa nostra”. Meyer Lansky e Benjamin Siegel detto Bugsy, i due amici di infanzia di Luciano, furono due mafiosi ebrei che comandarono per molto tempo sul ghetto.Mentre la mafia si riorganizzava sotto la guida della commissione, anche l’America stava cambiando. Il proibizionismo era stato abolito, e la ripresa economica americana coincise con un lotta fortissima alla mafia. Lucky Luciano fu arrestato nel 1936 per favoreggiamento della prostituzione. Lo inchiodarono le testimonianze di tre ragazze che lavoravano in uno dei suoi bordelli, e che erano state sue amanti. Venne dichiarato colpevole ben 546 volte. Vietò ai suoi uomini di uccidere il procuratore che l’aveva arrestato. Restò in silenzio. Dal carcere continuò indisturbato i suoi traffici; anzi, con la seconda guerra mondiale, Lucky Luciano sarebbe diventato un eroe americano.

Lucky Luciano si è reso responsabile di numerosi omicidi, sia come esecutore che come mandante, ed ebbe una condanna per il racket della prostituzione. L'omicidio del famigerato gangster Dutch Schultz, il sabotaggio del transatlantico più veloce del mondo e la collaborazione con i servizi segreti per lo sbarco degli americani in Sicilia hanno costruito la sua sinistra leggenda, rendendolo uno dei più importanti padrini, insieme ad Al Capone e John Gotti.

La mafia siciliana e la camorra napoletana, pur vivendo organizzate secondo analoghe strutture, in regioni quasi limitrofe ed in situazione socio-economiche molto simili, non avevano mai intrattenuto rapporti di collaborazione, nemmeno quando ciò sarebbe risultato ad entrambe molto utile. Tra i boss della mafia e i camorristi c'era un abisso nei comportamenti e i primi avevano un'idea tendenzialmente negativa dei secondi (soprattutto per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione dei più giovani). A creare le condizioni per la riappacificazione e la collaborazione fra napoletani e siciliani, sia in Italia che in America, fu proprio Lucky Luciano. In realtà non era ben visto dai mafiosi siciliani, i quali si dichiararono molto spesso scandalizzati al pensiero che potesse diventare membro della società mafiosa americana un soggetto dal comportamento tanto diverso da quello generalmente adottato e condiviso. Al di là di queste notevoli opposizioni, Lucky riuscì a creare un'estesa catena di bordelli ed una organizzata rete di spacciatori.

I palermitani, dal canto loro, furono costretti ad accettare la situazione di collaborazione con la camorra che diventava sempre di più la vera protagonista dei traffici da e per l'America.

[modifica] La Sua Morte

Lucky Luciano morì all'aeroporto internazionale di Napoli per un attacco cardiaco.Aveva scritto un libro e da questo libro voleva trarre un film sulla sua vita. Andò all’aeroporto di Napoli per incontrare due produttori americani. Mentre aspettava l’arrivo dell’aereo, il maresciallo della Guardia di Finanza che stava con lui gli offrì una bibita, dopo averla bevuta morì all'istante. Non gli fecero l’autopsia, venne messo dentro ad un enorme cassa, fecero un funerale spettacolare e lo mandarono in America dove è sepolto al cimitero del quartiere Queens di New York.

[modifica] Mafia e II Guerra Mondiale

La seconda guerra mondiale accese gli interessi della mafia, sicura di poter ottenere grossi guadagni. Dopo l’entrata in guerra, l’America diresse molti dei suoi sforzi economici per rendere i suoi porti più sicuri. Le città portuali erano però tutte in mano alla mafia. Il transatlantico più veloce del mondo di chiamava Normandy ed era ancorato nel porto di New York. All’alba di una mattina di febbraio del 1942, la nave andò in fumo: completamente distrutta. La firma era di Albert Anastasia, uomo di Lucky Luciano. L’ esercito americano era sconvolto. Venne costretto a pagare tangenti che garantissero la sicurezza dei porti: l’America scese a patti con la mafia.Lucky Luciano era in galera da circa cinque anni. I servizi segreti americani facevano la spola davanti alla porta della sua cella per riuscire ad ottenere favori da lui. Alcune navi in partenza per l’Europa, cariche di aiuti per gli inglesi, erano state sabotate. La stampa americana identificava i colpevoli tra gli immigrati italiani fascisti. Il governo americano si rivolse direttamente a Lucky Luciano, che era l’unico ad essere rimasto in contatto con i vecchi boss italiani, che erano i veri mandanti dei sabotaggi. Inoltre, Luciano partecipò direttamente anche alla preparazione dello sbarco degli americani in Italia. Sembra assurdo, ma l’ “operazione sbarco” fu resa possibile solo grazie alla protezione della mafia. Il padrino uscì di galera dopo appena dieci anni di carcere. L’aiuto della mafia era stato talmente importante per la vittoria della seconda guerra mondiale, che lo Stato si vide costretto a ricambiare il favore. Qualcuno, in Senato, propose addirittura una medaglia al valore per Luciano e i suoi, che però non gli fu mai data. Luciano si stabilì a Napoli insieme alla sua compagna di sempre, Igea Lissone. Ricominciò da lì, raccogliendo uomini fedeli tra i criminali locali: i camorristi. Era la prima volta che i siciliani, criminali riservati e attenti, e i calabresi, chiassosi e teste calde, facevano affari insieme. Il risultato fu una forza che il crimine organizzato non riuscì mai più a raggiungere.

[modifica] Curiosità

- Quando era ormai in declino, ad Agnano dove Lucky Luciano andava a giocare ai cavalli, si presentò un personaggio folcloristico della camorra rurale dell'epoca, Pasquale Simonetti detto Pascalone 'e Nola, un uomo enorme. Lucky Luciano non era un uomo enorme e portava gli occhiali. Pascalone 'e Nola andò da Lucky Luciano chiedendogli "l'onore" di giocare con lui. Luciano rifiutò rispondendo che non giocava mai con gli altri, ma sempre da solo. Pascalone insistette dicendo che lui non si poteva rifiutare, mentre Lucky Luciano era irremovibile nel suo rifiuto. Pascalone gli diede allora due schiaffi, con la sua mano "gigante", così forti da rompergli gli occhiali (Luciano aveva un forte problema alla vista). Lucky Luciano, senza proferire alcuna parola, si chinò a raccogliere i vetri, li mise in un fazzolettino e se ne andò. Quella stessa sera a casa di Lucky Luciano, che abitava sul lungomare di Napoli, si presentarono gli uomini di Pascalone 'e Nola dicendo che gli mandava le sue scuse per quello che aveva fatto. Lucky Luciano rispose molto tranquillamente che Pascalone non doveva scusarsi di nulla, visto che non era successo niente, secondo molti preoccupato di essere espulso anche da Napoli.

- Il boss Gaetano Badalamenti che e' deceduto per un male incurabile nel New Jersey all'eta di 80 anni era amico del leggendario Lucky Luciano, e per vendicarlo di un affronto subito durante un breve soggiorno in Italia, don Tano non esito' a commissionare l' uccisione dell' incauto autore dello "sgarro". Per spiegare la personalita' autoritaria e un po' vanesia di Badalamenti, il pentito Antonino Calderone aveva raccontato i retroscena dell' episodio: "Ho appreso da Badalamenti personalmente - ha detto Calderone - che in occasione dell' arrivo in Italia di Lucky Luciano, quest' ultimo all' ippodromo di Agnano era stato preso a schiaffi da un uomo. Ebbene, Tano Badalamenti si vantava con me e con altri che, come suo primo atto, dopo che era stato nominato rappresentante provinciale di Palermo, aveva dato ordine a Salvatore Zaza, di eliminare l' aggressore di Luciano che, in effetti, venne poco dopo ucciso in un paese vicino Napoli". Ma la vendetta del padrino di Cinisi non si fermo' qui. "Don Tano - aggiunge Calderone - aveva comunicato subito negli Usa che l' offesa era stata lavata sia pure a distanza di tanti anni".

- Ha scritto un libro dal titolo " L'ULTIMO TESTAMENTO DI LUCKY LUCIANO " SPERLING & KUPFER 1975

- Lucky Luciano è stato inserito fra le 100 persone più importanti del ventesimo secolo dalla rivista Time.

- Nel 1973 è uscito il Film "Lucky Luciano" interpretato da Gian Maria Volonté.

[modifica] Cultura popolare

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[modifica] Collegamenti Esterni

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http://www.luckyluciano.net/


Predecessore:
Joe Masseria
Boss della Famiglia Genovese
Lucky Luciano
1931 - 1946
Successore:
Frank Costello



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