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Lucani - Wikipedia

Lucani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

I Lucani sono una popolazione appartenente al ceppo sabellico e di lingua osca, che giunse, nel V secolo a.C., nella terra che da essi prese il nome di Lucania, quel territorio genericamente compreso tra i fiumi Sele, Bradano, Laos e Crati, fino ad allora chiamato dai Greci Enotria.

Indice

[modifica] Il nome

Le origini del nome restano oscure. Poco convincenti sono infatti sia la tesi che esso derivi dal termine latino lucus (bosco sacro) che quella che la farebbe derivare dal termine greco lukos (lupo). Quest'ultima fa riferimento all'uso delle popolazioni sabelliche di adottare un animale totemico come guida nelle loro migrazioni (Primavera sacra). Tuttavia, proprio l'esempio dei loro vicini settentrionali, gli Hirpini, il cui nome deriva dal termine osco hirpus (lupo), rende poco probabile questa ipotesi. I Lucani infatti, pur avendo adottato presto l'alfabeto greco, mantennero sempre l'osco come lingua. Appare quindi ben strano che essi abbiano assunto come nome identificativo un termine proveniente da una lingua diversa dalla propria.

[modifica] Usanze e religione

Gli usi dei lucani erano in tutto simili a quelli delle altre popolazioni sabelliche: abitavano città poste su alture e vivevano prevalentemente di pastorizia, anche se, nel secolo successivo al loro insediamento, alla pastorizia si associò l'agricoltura e si diffuse l'uso di abitare in fattorie sparse sul territorio.

Dagli scavi di Paestum e particolarmente dagli arredi e dai dipinti delle tombe lucane è possibile avere testimonianza dell'uso del cinturone di bronzo, elemento distintivo dei maschi in età adulta, della corazza a tre dischi e dell'elmo corinzio spesso adornato con penne d'uccello (costumi tipici delle popolazioni sannite).

Dal punto di vista religioso, oltre al culto di Mamerte (il Marte dei Romani), era particolarmente diffuso il culto di Mephite o Mefite, dea delle acque.

Come è stato accennato sopra, i lucani appresero dai Greci la scrittura e le loro iscrizioni, pur essendo in lingua osca, utilizzavano l'alfabeto greco.

[modifica] Istituzioni

Nella sua Geografia, Strabone afferma che avevano istituzioni democratiche, tranne che in tempo di guerra, quando i magistrati in carica sceglievano un dittatore. Strabone ci descrive una terra ormai in decadenza, con poche città, ormai prive di qualunque peso e prosperità, ricoperta di foreste abitate da cinghiali, orsi e lupi. L'attività principale era la pastorizia.

[modifica] Popoli lucani

Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia (III, 11, 98)) compila la seguente lista di popoli dell'antica Lucania:

  1. Atenati
  2. Bantini
  3. Eburini
  4. Grumentini
  5. Numistrani
  6. Potentini
  7. Santini
  8. Sirini
  9. Tergiani
  10. Ursentini
  11. Vulcentini

[modifica] Storia

Poco sappiamo dei rapporti dei Lucani con le popolazioni preesistenti dell'interno (chiamate dai Greci :Enotri).

[modifica] I rapporti con le colonie italiote

Al contrario sappiamo che le relazioni con le colonie greche furono decisamente conflittuali. Conquistata intorno al 400 a.c. Poseidonia, che i lucani chiamarono Peistò, ben presto caddero sotto il loro potere tutte le città della costa tirrenica fino a Laos, con la sola eccezione di Velia. Da Laos i Lucani partirono per saccheggiare i territori delle città italiote.
Il tentativo di reazione di queste città si concluse nella loro completa disfatta nella battaglia di Laos dove i Greci furono annientati dai Lucani.

Dopo questa vittoria i Lucani estesero il loro dominio su tutto il territorio corrispondente all'attuale Calabria, imponendo tributi alle città magnogreche della costa e raggiungendo l'apice della loro potenza.
Questa situazione non era tuttavia destinata a perdurare. Per prima cosa mutò l'atteggiamento di Siracusa che, da alleata dei Lucani, divenne loro ostile; inoltre scoppiò una violenta rivolta servile che provocò una lunga guerra civile che avrebbe indebolito notevolmente la potenza lucana. Secondo Strabone la rivolta provocata da Dione di Siracusa, fu causata dall'avere i lucani armato i loro servi dediti alla pastorizia per sostenere le numerose guerre. La rivolta di quelli che i Lucani chiamarono Brettii, in osco: ribelli, provocò l'etnogenesi di un nuovo popolo che si consolidò intorno a Cosentia e sui monti della Sila, privando i lucani del territorio a sud della linea Laos - Turi.

[modifica] Lo sbocco sullo Ionio

Interrotta ogni possibilità di espansione verso sud dalla nascita dei Bretti (i Bruttii dei Romani), i Lucani diressero le loro attenzioni verso lo Ionio ed in particolare verso Taranto. Le numerose guerre fra i Lucani e Taranto non portarono mai alla capitolazione di quest'ultima che ricorse all'aiuto di diversi condottieri quali Archidamo II, Alessandro il Molosso (zio di Alessandro Magno), [1] e Cleonimo di Sparta, che ottennero risultati molto limitati. Essi in realtà cercavano l'occasione di creare nella Magna Grecia un regno per se stessi, senza però riuscirvi sia per l'ostilità dei popoli dell'interno che per l'atteggiamento delle città greche, orgogliose della loro indipendenza ed autonomia.

[modifica] I rapporti con Roma

Durante le guerre sannitiche i Lucani furono alleati dei Romani, anzi la terza guerra sannitica fu causata proprio, come narra Tito Livio, dalla richiesta d'aiuto dei Lucani a Roma contro i Sanniti che con tutti i mezzi cercavano di costringere i Lucani ad un'alleanza contro Roma.
In realtà la società lucana del tempo era divisa tra una fazione aristocratica filoromana e nemica di Taranto e dei Sanniti ed una democratica su posizioni diametralmente opposte. Al termine delle guerre sannitiche in prossimità dei confini settentrionali della Lucania i Romani fondarono la colonia latina di Venusia mentre, anche grazie all'aiuto dei Tarantini, la fazione democratica prese il sopravvento fra i Lucani. I Lucani alleati con i Bruzi e con l'appoggio di Taranto attaccarono Turi, colonia greca sorta sulle ceneri di Sibari, nemica di Taranto e alleata dei Romani.
Turi assediata chiese ed ottenne l'aiuto di Roma che sconfisse i Lucani; fu l'inizio della guerra tarantina che vide da un lato Roma e dall'altra Taranto con Lucani, Sanniti, Bruzi e soprattutto Pirro re dell'Epiro. Ad Eraclea, in territorio lucano si scontrarono l'esercito Romano che risaliva da Turi e quello di Pirro che scendeva frettolosamente da Taranto. Lo scontro fu favorevole a Pirro grazie all'uso degli elefanti, sconosciuti ai Romani, che li chiamarono bos lucas: buoi di Lucania.

Con la sconfitta di Pirro i Lucani furono sottomessi dai Romani, che li privarono di Paestum. I Lucani divennero soci, cioè alleati dei Romani mantenendo i loro costumi ed istituzioni, come tutti i popoli della penisola.

Durante la seconda guerra punica, dopo la battaglia di Canne i Lucani, come buona parte dei popoli e delle città del Sud Italia si schierarono con Annibale, più per evitare i saccheggi degli invasori che per inimicizia verso Roma. Era un atteggiamento più che comprensibile considerata la strategia del logoramento adottata dai Romani che permise ad Annibale di restare vent'anni in Italia.
Blandamente puniti per il loro tradimento, i Lucani tornarono ad essere soci dei Romani, senza trarre alcun profitto dalle numerose guerre alle quali erano costretti a partecipare.

La guerra sociale vide i Lucani schierati con gli altri popoli Italici contro Roma, anzi essi furono tra gli ultimi con Sanniti e Bruzi ad arrendersi. Ripresero le armi durante la guerra civile fra Mario e Silla schierandosi con il primo, più favorevole agli Italici. Al ritorno di Silla in Italia tentarono, guidati da Lamponio, l'ultima carta con gli alleati Sanniti guidati da Ponzio Telesino: soccorsero l figlio di Mario assediato a Preneste, ma quest'ultimo preferì restare tra le mura della città mentre i Lucani furono convinti dai Romani ad abbandonare i Sanniti che affrontarono Silla nella battaglia di Porta Collina.

In seguito a queste disfatte i loro insediamenti, come ci racconta Strabone, sono all'epoca assolutamente insignificanti, senza alcuna organizzazione politica e i loro usi in fatto di lingua armamenti e vestiario, completamente tramontati.

In effetti la concessione della cittadinanza romana aveva comportato la totale assimilazione dei Lucani.

[modifica] Note

  1. ^ Entrambi morirono combattendo i Lucani: il primo nel 338 a.c. e il secondo nel 331 a.c.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Fonti storiche


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