Lorenzo di Credi
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Lorenzo di Credi (Firenze, 1459 – 1537) è stato un pittore italiano, allievo del Verrocchio che lo nominò suo erede, resse la bottega di quest'ultimo, quando era impegnato a Venezia nelle statua equestre del Colleoni e ne riportò a Firenze la salma da Venezia dove il Verrocchio era morto nel 1488.
[modifica] Biografia
La sua formazione avvenne nella bottega del Verrocchio da cui derivò lo stile finito costruito con linee incisive e precise, modi che influenzarono il suo condiscepolo Leonardo, successivamente le parti si scambiarono e fu Lorenzo ad accogliere lo sfumato e le sottilissime velature di Leonardo.
Per la bottega eseguì la Madonna di Piazza nel Duomo di Pistoia, opera commissionata al Verocchio, sempre in questo ambiente forse collaborò anche ad opere di scultura.
Tra le opere giovanili sono l'Annunciazione degli Uffizi, la Madonna col Bambino della Galleria Sabauda di Torino, il tondo con l' Adorazione del Bambino della Querini Stampalia a Venezia, successive sono la Madonna e santi del Louvre datata al 1493 e l'Adorazione del Bambino degli Uffizi di Firenze.
A Fiesole, invece, esegue importanti rimaneggiamenti alla prima delle tre tavole del Beato Angelico per gli altari della chiesa di San Domenico: la cosiddetta Pala di Fiesole (sue le architetture, il baldacchino, il paesaggio e l'ampliamento del pavimento).
Nella Canonica della Pieve di San Pietro (San Piero a Sieve) si trova un dipinto rappresentante la Madonna col Bambino attribuito a Lorenzo di Credi.
Nella sua attività matura guarda anche a Fra Bartolomeo, Perugino e al giovane Raffaello, di questa fase sono la Crocifissione del Museo di Gottingen, l' Annunciazione di Cambridge e la Madonna e santi di Pistoia.
Sembra appartenere a questo periodo anche il ritratto di Caterina Sforza, signora di Forlì nell'ultimo ventennio del XV secolo, poi prigioniera di Cesare Borgia; si tratta di un dipinto, noto anche col nome di "Dama dei gelsomini", conservato nella pinacoteca di Forlì e venuto alla ribalta delle discussioni accademiche negli ultimi anni, da quando, cioè, alcuni studiosi tedeschi e russi hanno mostrato la sovrapponibilità dei volti della dama ritratta da Lorenzo con quello di Monna Lisa: la conclusione che se ne trae è che anche il quadro di Leonardo da Vinci sia in realtà un ritratto di Caterina Sforza.
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