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Livio Maitan - Wikipedia

Livio Maitan

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Livio Maitan (Venezia1 aprile 1923 – Roma16 settembre 2004) è stato un politico e intellettuale italiano.

[modifica] Biografia

Dopo gli studi all'Università di Padova, facoltà lettere classiche, si iscrisse alla Quarta Internazionale, organizzazione trotzkista, nel 1947. All'epoca era anche un giocatore della squadra di calcio di Venezia, la Serenissima.

La IV Internazionale infiltrò successivamente la Federazione dei Giovani Socialisti Italiani (FGSI), l'organizzazione giovanile dell'allora PSIUP, ritenendola un terreno fertile di contaminazione, essendo le sue leve contrarie al socialismo d'impronta sovietica. Nel 1948 Maitan giunse anche alla guida della FGSI, che in seguito si frantumò in movimenti più piccoli.

Nello stesso anno egli divenne uno dei dirigenti del Fronte Democratico Popolare, entrò nella direzione della IV Internazionale e fondò la rivista della sua sezione italiana, Bandiera Rossa, giornale che avrebbe interrotto le pubblicazioni solo nel 2002.

In seguito, la sezione italiana della IV Internazionale preferì allontanarsi dall'area socialista e introdursi come gruppo clandestino nel Partito Comunista Italiano, per contrastarne dall'interno le scelte moderate e filosovietiche, organizzandosi nei Gruppi comunisti rivoluzionari (GCR), di cui Maitan divenne il massimo esponente. I GCR agirono così da associazione di studio e analisi politica, e la rivista Bandiera Rossa divenne il loro giornale. Lo stesso Maitan divenne contemporaneamente un artefice della pubblicazione in Italia delle opere di Lev Trotsky.

I GCR erano costituita in prevalenza da membri della FGCI -organizzazione giovanile del PCI- come Andreina De Clementi, Silverio Corvisieri e Edgardo Pellegrini (giornalista di Paese Sera), oltre che da membri del Comitato Centrale dello stesso PCI (come Silvio Paolicchi ed Augusto Illuminati, poi radiati dal partito nel luglio 1966).

L'organizzazione attraversò molte crisi a partire dal 1968, anno della contestazione studentesca. Molti dirigenti ne uscirono (alcuni attratti dal maoismo) e dunque fondarono piccoli gruppi autonomi, di cui il più fortunato fu quello di Avanguardia Operaia. Nel 1969 i GCR uscirono definitivamente dal PCI, collocandosi ai margini della Nuova sinistra extraparlamentare. Il movimento continuò a essere lacerato da scissioni, perlopiù dovute a contrasti delle tendenze interne con le scelte della maggioranza e di Maitan (come quella di entrare, nel 1976, nel cartello elettorale di Democrazia Proletaria) e che davano origine a piccoli gruppi e collettivi locali.

Nel 1980 la Lega Operaia Rivoluzionaria (di cui facevano parte Silvio Paolicchi, Fernando Visentin, Franco Grisolia e Marco Ferrando) si unificò coi GCR, che cambiarono nome in Lega comunista rivoluzionaria (LCR); la nuova organizzazione pose la sua sede centrale a Brescia. Maitan, con Franco Turigliatto, fu a capo della maggioranza della LCR, mentre Ferrando e Grisolia guidavano una minoranza.

Nel 1989 Livio Maitan decise di sciogliere la LCR per farla confluire in Democrazia Proletaria, nella cui direzione nazionale entrarono 5 membri. Nel 1991 fu favorevole allo scioglimento di DP, il cui apporto fu determinante per la creazione del Partito della Rifondazione Comunista (PRC).

All'interno di Rifondazione Livio Maitan fu dirigente di spicco, capeggiando una corrente trotzkista derivata dall'esperienza della LCR, chiamata "Bandiera Rossa" dal nome dell'omonima rivista. Nel 1998, quando il segretario del PRC Fausto Bertinotti ritirò l'appoggio del partito al primo governo Prodi, la componente maitiana entrò nella maggioranza di Rifondazione appoggiando lo stesso Bertinotti. Nel momento in cui il governo di Romano Prodi cadde, esclamò: "Da una vita aspettavo di far cadere un governo borghese".

Nel 2002 fu favorevole alla nascita di una nuova rivista trotzkista in luogo di Bandiera Rossa, chiamata Erre, cambiando anche il nome della sua corrente in "Sinistra Critica" e cedendone la guida a Luigi Malabarba.

Col passare del tempo Maitan ridusse la propria presenza sulla scena politica pubblica, (pur mantenendo costante la sua attività nel circolo PRC del quartere di Primavalle) scrivendo tuttavia diversi saggi e articoli sul giornale del PRC, Liberazione. Continuò nel tempo libero la propria attività di calciatore. Era anche un grande tifoso della Lazio.

Secondo Alain Krivine, dirigente trotzkista francese, fu "l'opposto della caricatura che alcuni amano fare del dirigente trotskista".

[modifica] Bibliografia

  • Attualita di Gramsci e politica comunista. Schwarz, 1955
  • Trotsky, oggi. Einaudi, 1959
  • Teoria e politica comunista nel dopoguerra. Schwarz, 1959
  • Il movimento operaio in una fase critica : programmazione, centro-sinistra, obiettivi transitori, unificazione e concezione del partito, coesistenza e internazionalismo. Samona e Savelli, 1966
  • L'esplosione rivoluzionaria in Francia : con una documentazione e una cronologia essenziali. Samona e Savelli, 1968
  • PCI 1945-1969: stalinismo e opportunismo. Samona e Savelli, 1969
  • Partito, esercito e masse nella crisi cinese : una interpretazione marxista della rivoluzione culturale. Samona e Savelli, 1969
  • Dinamica delle classi sociali in Italia. Savelli, 1975 (con un commento di Paolo Sylos Labini)
  • La grande depressione (1929-32) e la recessione degli anni 70. Savelli, 1976
  • Destino di Trockij. Rizzoli, 1985
  • Il marxismo rivoluzionario di Antonio Gramsci. Nuove edizioni internazionali, 1987 (nuova ediz. 1997)
  • Al termine d'una lunga marcia : dal PCI al PDS. Massari, 1990
  • Anticapitalismo e comunismo : potenzialita e antinomie di una rifondazione. Cuen, 1992
  • Il dilemma cinese. Analisi critica della Cina post-rivoluzionaria 1948-1993. Datanews, 1994
  • Dall'Urss alla Russia. 1917-1995 la transizione rovesciata. Datanews, 1996
  • Tempeste nell'economia mondiale. Dal boom degli anni '50 alle crisi asiatiche. Datanews, 1998
  • Sessant'anni di dibattiti e di lotte della Quarta Internazionale : la storia attraverso i documenti. Nuove edizioni internazionali, 1998
  • La Cina di Tiananmen. Massari, 1999
  • La strada percorsa : dalla Resistenza ai nuovi movimenti: lettura critica e scelte alternative. Massari, 2002 (introduzione di Fausto Bertinotti)
  • Per una storia della IV internazionale. La testimonianza di un comunista controcorrente, Edizioni Alegre, 2006


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