Il fascino discreto della borghesia
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Il fascino discreto della borghesia | |
Titolo originale: | Le charme discret de la bourgeoisie |
Paese: | Francia/Italia/Spagna |
Anno: | 1972 |
Durata: | 105' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Rapporto: | 1.85:1 |
Genere: | commedia |
Regia: | Luis Buñuel |
Soggetto: | Luis Buñuel, Jean-Claude Carrière |
Sceneggiatura: | Luis Buñuel, Jean-Claude Carrière |
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Fotografia: | Edmond Richard |
Montaggio: | Hélène Plemiannikov |
Scenografia: | François Sune |
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film |
Il fascino discreto della borghesia è una commedia ed è il trentesimo film del regista spagnolo Luis Buñuel. Viene considerato da molti il film più "tipico" di Buñuel, in quanto raccoglie molti dei tratti caratterizzanti il suo cinema.
Indice |
[modifica] Trama
Due famiglie della borghesia parigina, più un diplomatico di un'immaginaria repubblica delle banane, denominata Miranda, e una ragazza che alza facilmente il gomito, tentano di organizzare una cena che, per un motivo o un altro, non può avere luogo. Prima un'incomprensione sul giorno dell'invito, poi la morte del proprietario del ristorante, le manovre dell'esercito nel giardino dei padroni di casa... Accade di tutto in questo film dove il sogno e la realtà formano un mélange indissolubile come vuole la tradizione surreale, di cui Luis Buñuel è capostipite e maestro. Il film rivela i vizi di una borghesia meschina ma non vuole costituire una vera e propria denuncia quanto un'ironica e surreale presa in giro. L'ambasciatore di Miranda (Fernando Rey) e i suoi amici sono dei gentlemen che nascondono, dietro al loro culto per le buone maniere, a come tagliare l'arrosto e alla preparazione di un buon Martini, segreti al limite del grottesco: relazioni d'amore clandestine, traffici di stupefacenti, ecc. Tuttavia, l'effetto comico più riuscito è quello di dipingere un mondo surreale decifrato da un linguaggio proprio della borghesia, fatto di gentile ipocrisia.
Questo film non dipinge un mondo logico e razionale e contiene diverse contraddizioni, senza fornire spiegazione alcuna. Tutto ciò che succede è naturalmente accettato dai personaggi, anche nell'impossibilità o nella contraddizione, e ciò contribuisce all'atmosfera onirica nel senso più surrealista del termine.
[modifica] Curiosità
- Durante la scena della tortura dal pianoforte escono degli scarafaggi. Un clin d'œil che Luis Buñuel fa a sé stesso dai tempi di Un chien andalou.
- Vinse l'Oscar come miglior film straniero nel 1973 lo stesso anno in cui Il Padrino vinse l'Oscar come miglior film.
- Buñuel commentò così la vittoria del suo Oscar: "Si trattava di un voto perfettamente democratico. Certo, il risultato è imprevedibile perché a votare sono 2.500 idioti, tra i quali c'è pure, per esempio, l'assistente figurinista dello studio, che ha diritto al voto come gli altri."
[modifica] Bibliografia
- "I film di Luis Buñuel", Alberto Abruzzese e Stefano Masi, Gremese, Roma, 1981.
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Il fascino discreto della borghesia dell'Internet Movie Database
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