Hasso von Manteuffel
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Hasso-Eccard Freiherr von Manteuffel (Potsdam, 14 gennaio 1897 – Diessen, 28 settembre 1978) è stato un generale tedesco durante la Seconda guerra mondiale.
Von Manteuffel nacque nel 1897 a Potsdam, presso Berlino, da una famiglia di solide tradizioni militari. Nel 1908 entrò alla scuola cadetti di Naumburg, passando tre anni dopo all'accademia di Berlino-Lichterfelde. Dichiarato inabile al servizio allo scoppio della Prima guerra mondiale, nel 1916, dopo aver superato un esame di abilitazione, riuscì ad essere ammesso dapprima nel 3° reggimento Ussari del Brandeburgo "von Zeiten", quindi nella 6a divisione di fanteria, con cui prese parte alle battaglie di Verdun e della Somme.
Nel novembre del 1918 prese parte alla difesa dei ponti sul Reno, presso Colonia, quindo, dopo la stipula dell'armistizio, passò dapprima al Freikorps von Oven, a Berlino, e successivamente nel 3° reggimento di cavalleria della Reichswehr. Il 1° febbraio 1930, promosso Oberleutnant (tenente), venne trasferito al comando dello squadrone tecnico, sempre del 3° reggimento di cavalleria, passando, il 1° ottobre 1932, al comando di uno squadrone del 17° reggimento di cavalleria a Bamberga. Il 1° aprile 1934 venne promosso Hauptmann (capitano) e il 1° ottobre venne destinato al 2° battaglione fucilieri motorizzati di stanza ad Eisenach.
Nel dicembre del 1935 passò alla 2a Panzer-Division, dove, fra il 1936 e il 1937, ricoprì l'incarico di ufficiale istruttore. Il 1° marzo 1937, su richiesta esplicita di Heinz Guderian, venne trasferito al neocostituito Ispettorato generale delle truppe corazzate e il 1° febbraio 1939 al comando dello staff direttivo della scuola per truppe corazzate di Berlino-Krampnitz.
Allo scoppio della guerra assunse il comando del 7° reggimento fucilieri della 7. Panzer-Division, sotto il comando di Erwin Rommel: dopo un breve periodo trascorso in Francia, sempre con tale unità prese parte all'Operazione Barbarossa, come parte del Gruppo d'armate Centro. Il 21 agosto 1941 passò al 6° reggimento, sempre all'interno della 7a Panzer-Division.
Promosso Oberst (colonnello) il 1° ottobre, il 27 novembre 1941 venne insignito della Croce di Cavaliere per la conquista e l'occupazione dei ponti di Lepel, sulla Beresina, passaggio obbligato per l'avvicinamento a Mosca. Il 15 luglio 1942 venne trasferito al fronte Nord Africano, dove rimase fino all'aprile del 1943 come comandante della divisione "von Manteuffel". Il 20 agosto 1943 ritornò sul Fronte Orientale, con il grado di Generalmajor (generale di brigata) e l'incarico di comandante della 7a Panzer-Division inquadrata nella 4a Panzerarmee di Hermann Hoth. In novembre fu tra i protagonisti della riconquista di Zhytomyr, per la quale fu decorato con le Fronde di Quercia della Croce di Cavaliere. Il 19 gennaio 1944 passò al comando della Panzergrenadier-Divisione "Grossdeutschland", ricevendo il 1° febbraio successivo i gradi di Generalleutnant (generale di divisione) e il 22 febbraio aggiunse le Spade alla Croce di Cavaliere, per i successi riportati nel settore di Radomyshl (nel saliente di Kiev). In agosto, respinto verso la Romania dalla sempre più inarrestabile avanzata dell'Armata Rossa, venne trasferito, insieme alla divisione "Grossdeutschland", nella Prussia orientale.
Promosso il 1° settembre General der Panzertruppen (generale delle truppe corazzate), pochi giorni dopo venne trasferito alla 5a Panzerarmee impegnata in Francia a contrastare l'avanzata delle forze alleate: al comando di tale unità combatté per oltre un mese nel settore di Lunéville e successivamente in Lorena. Intorno alla metà di ottobre venne richiamato in Germania per preparare l'ultima offensiva tedesca della guerra sul fronte occidentale, l'Offensiva delle Ardenne. Nonostante il fallimento il 18 febbraio 1945 ricevette i Diamanti della Croce di Cavaliere, venendo nuovamente trasferito, il 2 marzo, sul fronte orientale, questa volta al comando della 3a Panzerarmee in sostituzione di Erhard Rauss. Incalzato dalle forze sovietiche il 19 marzo abbandonò Stettino, guidando poi la ritirata verso ovest attraverso la Pomerania e il Meclemburgo, per arrendersi l'8 maggio 1945 alle forze americane.
Prigioniero di guerra fino al settembre del 1947, venne successivamente rilasciato senza che nessuna accusa gli venisse mossa. Si impegnò quindi in un'intensa attività pubblica e letteraria. Morì a Diessen, sull'Ammersee, il 28 settembre 1978.
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