Enrico Matteo von Thurn-Valsassina
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Enrico Matteo Conte di Thurn-Valsassina (Lipnice, 24 - Febbraio 1567 – Pärnu, 26 - Gennaio 1640) è stato un condottiero ceco.
Enrico Matteo Conte di Thurn-Valsassina in ceco Count Jindrich Matyas Thurn-Valsassina, in inglese: Henry Matthew Thurn-Valsassina, in tedesco: Heinrich Matthias Graf von Thurn und Valsassina.(24 Febbraio 1567 - 26 Gennaio 1640), fu il leader dei nobili boemi contro Ferdinando II di Boemia negli eventi che portarono alla Guerra dei trent'anni. Finì i suoi giorni come militare e diplomatico al servizio della corona svedese, risiedette in Estonia.
| Guerra dei trent'anni |
|---|
| Fase boema (1618-1625) – Fase danese (1625-1630) – Fase svedese (1630-1635) – Fase francese (1635-1648) |
Indice |
[modifica] Il defenestratore
[modifica] Nascita
Era figlio del conte Frantisek Thurn-Valsassina (1508-86) e della sua seconda moglie la contessa Barbora Slikova di Bassano e ze Cheb (d 1581). Entrambi i genitori erano protestanti, di un ramo tedesco della famiglia patrizia italiana dei Della Torre. Il giovane conte Enrico Matteo naque nel castello di Lipnice in Boemia. In seguito alla morte del padre fu cresciuto dallo zio cattolico Giovanni Ambross.
[modifica] Gioventù
Il giovane conte Thurn servì con l'ambasciatore d'Austria, e visitò Istambul, Siria, Egitto e Gerusalemme. Dal 1592 servì nell'armata imperiale contro i turchi. Raggiunse il grado di colonnello e consigliere di guerra. Eredito titoli e proprietà nella città e nella provincia di Gorizia a quel tempo considerata Austria. L'imperatore gli concesse il titolo di borgomastro di Karlstejn come ricompensa dei suoi servigi nelle battaglie contro i turchi in Ungheria. Nel nordest della Boemia si comprò il titolo di signore di Welisch, che gli permise di entrare a far parte della nobiltà boema, e fece parte della nobiltà protestante di Boemia.
[modifica] Età adulta
Nel 1617, l'elezione dell'arciduca Ferdinando, radicale cattolico, al trono di Boemia. Portò la nobiltà boema a pretendere un riconoscimento della libertà di religione sancito dal decreto dell'imperatore Rodolfo II nella sua Lettera di Maestà. Ferdinando non volle concedere questo riconoscimento. Ad ogni modo, la sua elezione fu formalizzata ugualmente. Nel 1618, accade che fu preso d'assalto il castello di Hradčany a Praga, il conte Thurn a capo dei nobili boemi defenestrarono i due rappresentanti de Ferdinando, Jaroslav Martinitz e Wilhelm Slavata.
[modifica] Conseguenze della defenestrazione
Thurn che era uno dei trenta eletti alla difesa dei protestanti dello stato di Boemia, iniziò la rivolta con la parte protestante il 23 Maggio 1618 e prese il comando dell'esercito nazionale schierato prima a Vienna il 6 Giugno 1619 e ancora il 26 Novembre. Partecipò alla deposizione di Ferdinando di Boemia dal trono e all'elezione di Federico V Elettore Palatino come nuovo re. Il conte Thurn era comandante di un reggimento nella Battaglia della Montagna Bianca del 1620. Dopo la sconfitta boema Ferdinando lo esiliò così il conte Thurn perse tutti i suoi possedimenti in Boemia.
[modifica] Periodo svedese
In seguito il conte Thurn continuò a prendere parte come soldato e come diplomatico nelle questioni e nei negoziati durante la guerra dei trent'anni sempre contro gli Asburgo. Nel 1626 prese il comando di alcune truppe in Slesia. Servì poi come tenente-generale nell'esercito del re Gustavo Adolfo di Svezia e prese parte alla battaglia di Lützen del 1632. Il suo unico figlio, il conte Frantisek Bernard, servi anche lui nella compagine svedese e perì in guerra nel 1629.
L'11 Ottobre 1633 Thurn e i suoi, circa 8000 soldati, si confrontarono con l'esercito di Wallenstein vicino a Steinau an der Oder in Sassonia, dove lui fu catturato. Il riscatto richiesto fu pagato subito, e il conte si ritiro con la famiglia a Pärnu in Estonia. Il Conte Thurn morì lì e fu tumulato nella cattedrale di Tallinn.
[modifica] Curiosità
Suo erede è il nipote minorenne conte Henrikki Thurn di Pärnu.
Il Conte Thurn scrisse un libretto intitolato "Defensionsschrift", in tedesco, nel quale giustificava il suo ruolo nei fatti del 1618 come deliberato e cosciente difensore del suo credo religioso. Il libretto venne pubblicato in Svezia.
