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Drive In (programma televisivo) - Wikipedia

Drive In (programma televisivo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Drive In
Anni di produzione 1983 - 1988
Durata 90'
Genere Intrattenimento
Rete Italia 1
Regista Giancarlo Nicotra (1983) Beppe Recchia (1984-1988)
Progetto:Televisione

Drive In è un programma televisivo comico della domenica sera di Italia 1 andato in onda dal 1983 al 1988 (la prima puntata fu trasmessa l'11 ottobre), ideato da Antonio Ricci per la regia di Giancarlo Nicotra (per la prima edizione) e Beppe Recchia (per le successive).

La formula utilizzata dalla trasmissione non era completamente innovativa per la televisione italiana, che aveva già visto sulla Rai Non-stop di Enzo Trapani; ma la velocità dei cambi di scena, con gli sketch uno dietro l'altro quasi fossero spot pubblicitari, fece comunque scalpore, così come le maggiorate "ragazze fast-food" e "Bomber", ben diverse dalle usuali ballerine.

Le ragazze Fast Food sono l'archetipo delle varie veline, letterine ecc. che spopoleranno nelle più famose trasmissioni della televisione commerciale degli anni novanta.

Drive In è, assieme a Colpo Grosso, la trasmissione più rappresentativa della tv commerciale degli anni ottanta, rivestendo per questo decennio lo stesso ruolo che per gli anni settanta riveste Portobello.

Nelle prime edizioni il collante delle varie storie era il Drive-in gestito da Enrico Beruschi e Gianfranco D'Angelo, che cercava sempre di fregare il socio con l'aiuto di un allora giovanissimo Ezio Greggio.

Tra i comici italiani che sono passati alla storia grazie alla loro presenza in quella trasmissione ricordiamo tra gli altri: Francesco Salvi, Zuzzurro e Gaspare, Giorgio Faletti, Teo Teocoli, Sergio Vastano, Carlo Pistarino, Enzo Braschi, Mario Zucca, i Trettrè, Lucio Salis, il Trioreno e Massimo Boldi. Tra i personaggi femminili, Carmen Russo, Tinì Cansino e Lory del Santo.

Le Ragazze Fast food che si sono susseguite negli anni hanno incluso tra le altre: Cyssa Zaang, Ritanna Carpenter, Francesca Colombo, Sofia Frisone, Toti Botta, Luciana Ricca, Cristina Moffa, Patrizia Sala.

Indice

[modifica] Personaggi

Innumerevoli i personaggi proposti dai vari comici negli anni della trasmissione: ciascuno di essi, fosse l'imitazione di una persona realmente esistente, o una parodia di qualcuno o ancora un semplice modello di comportamento, era poi caratterizzato da una serie di "tormentoni": modi di dire ripetuti ad ogni puntata, che alla fine inducono un senso di attesa negli ascoltatori.

[modifica] I personaggi proposti da Greggio

  • il banditore dell'Asta Tosta ("oggetti tosti per tutti i costi"), dove terminava sempre vendendo lo stesso quadro di Teomondo Scrofalo;
  • il "Criticatrutto", il critico tritatutto;
  • Mr. Taroccò "con l'accento sulla Q", strampalato prestigiatore che aveva come improbabile assistente il coniglio bianco Oreste;
  • Spetteguless ("cronaca stop, novella express... più che notizie, spetteguless" con il tormentone "chi ha cuccato la Cuccarini?);
  • il professor Zichichirichì; parodia dello scienziato Antonino Zichichi
  • il Dottor Vermilione, "psicanalista santone"; parodia dello psicanalista Armando Verdiglione.
  • il capocomico Gigio Gigi col suo gruppo "I gigioni", a bordo di un teatro camion.

[modifica] I personaggi di D'Angelo

  • il batuffoloide Tenerone; (tormentone "pippo, pippo, pippo...")
  • Giovanni "John" Spadolini che si sdilinquiva al telefono con il suo "Ron" Reagan;
  • Raffaella Carrà con le sue "taumaturgiche lacrime";
  • "Marina Dante delle Povere", vale a dire Marina Ripa di Meana, al tempo coniugata Lante della Rovere, che tormentava con le allusioni sessuali un povero "Gervasetto" (Roberto Gervaso), sempre imitato da D'Angelo (tormentone "con quei baffetti da sparviero...!"). Le "vittime" dell'imitazione gradirono talmente la stessa al punto che la Ripa di Meana si fece viva con Beppe Recchia, minacciando una querela per diffamazione se lo sketch fosse stato... interrotto; e il vero Roberto Gervaso si recò di persona negli studi prima per conoscere e complimentarsi con gli autori e poi per presentare un libro.
  • Piero D'Angelo, parodia di Piero Angela, che conduceva una trasmissione Il mondo di Quirk Quork Quark nella quale raccontava di alcuni tipi di persone come se facesse un documentario scientifico; un tormentone distintivo era l'urletto in falsetto ogni volta che accavallava le gambe.
  • il signor Armando, con la cockerina Has Fidanken che restava sempre immobile qualunque cosa le si dicesse di fare. Curiosità: il nome vero del cane era "Baby Dell'Aquila Bianca".
  • Pippo Baudo, in scenette domestiche che rivelavano il suo allevamento di parrucchini come se fossero vivi. Era solito ammonire Katia ed altri personaggi (esempio: "Hai toppato, Katia!"). A differenza della Ripa Di Meana e di Gervaso, gli allora coniugi Baudo non gradirono gli sketch e la Ricciarelli non perse occasione per lamentarsene in diverse sedi, tra cui una puntata di Telemike dove era ospite di Mike Bongiorno.

[modifica] I personaggi di Faletti

Giorgio Faletti fu probabilmente il più poliedrico trasformista. Tra i suoi personaggi si ricordano:

  • Vito Catozzo, improbabile guardia giurata della "Spazialpol" con una moglie (Derelitta), sei figlie (Crocefissa, Derelitta jr, Addolorata, Immacolata, Selvaggia e Deborah) e finalmente l'erede maschio, Oronzo Adriano Celentano Catozzo, che purtroppo per il "macchio" Vito era gay, nonostante il padre cercasse di far passare i suoi atteggiamenti per improbabili tentativi di seduzione.
    • Tormentoni: "Viva gliela faccio mangiare la borsetta" (al figlio Oronzo) "Porco il mondo che c'ho sotto i piedi", "un metro e quaranta per centoquaranta chili" (sua descrizione della moglie)
  • Carlino, lo scemo di Passerano Marmorito con il suo "giumbotto". Lo sketch seguiva sempre lo stesso canovaccio: Carlino scopriva le malefatte amorose della cognata, che ogni volta era descritta come donna procace e vogliosa ("mia cognata ha due Roberti!" con le mani mimava dei seni enormemente prosperosi), la quale per comprarne il silenzio gli regalava il succitato "giumbotto".
  • Il Testimone di Bagnacavallo ("Anatrema su di voi!"), caricatura di un adepto di una setta millenarista, esilarante fustigatore della moralità.
  • Il Cabarettista Mascherato, parodia di un improbabile rivoluzionario travestito da Zorro che in sella al suo cavallo Bronco (compagno di mille avventure) tenta di cambiare il mondo "portando ai poveri di spirito le battute rubate ai ricchi".
  • Suor Daliso delle "Piccole Madri Addolorate del Beato Albergo del Viandante e del Pellegrino" (in breve, le Gine) a cui "veniva uno s-ciopone".

[modifica] I personaggi di Carlo Pistarino

Carlo Pistarino un ironico osservatore del quotidiano, visto con gli occhi di:

  • Un Autista di Autobus, raccontava il mondo al di là del suo parabrezza, litigando con tutti.
    • Tormentone: "Io non ho mai litigato con nessuno"
  • Gite Pistarino, in ogni puntata veniva raccontata un gita turistica di quelle tipiche dell'italiano medio, che andavano dalla gita al santuario alla settimana bianca a Courmayeur, che, visto il percorso tortuoso, si era trasformata in Curva...yeur
  • Agenzia di Viaggi Pistarino
    • Tormentone: "Pensione Miramare Voghera".
  • Foto Pistarino, un fotografo di moda e gossip
  • Improbabile cantante lirico
    • Tormentone: "BEFFARDO!"

[modifica] Altri personaggi

Sergio Vastano interpretava uno studente universitario (di natura "Rrampante !") calabrese fuori sede (presso la Bocconi di Milano) e fuori corso. Suoi i tormentoni: "io il dici-otto [cadenzato, intendesi il voto universitario] lo rifiuto" e "[al gusto di] pa-pa-ya (a volte alternata a man-go o ki-wi)". Un altro personaggio era il "top-manager", yuppie, in tipico stile anni ottanta. Crede di convincere tutti del proprio successo ma senza riuscirci. Tormentoni: "Le Ci De MMu" riferito a Luca Cordero di Montezemolo, millantato come un grande amico, "u top du top" il top del top il massimo ed ancora "è chiaru stu fattu?" e ultima ma non ultima "tezsé", accento espressivo di autoapprezzamento per quanto va raccontando.

Francesco Salvi presentava due personaggi, più spesso il camionista (nome in codice per i C.B.: "Totano2") che narrava le avventure dei suoi colleghi camionisti e soprattutto del capo («il Bestia: due mani così, due braccia così, due gambe così, la testa... piiiiccola!!»), altri colleghi erano "capopopolo" («quando parla non lo ascolta nessuno»), «tantissime donne... una: Frida, la chiamano tricheco perché questi due denti davanti... non li ha! Gli altri: lunghi fino a terra...»), quello che urla sempre (il Bufera), e quello che per motivi religiosi non crede nell'esistenza di Gianni Rivera (ed aspetta l'avvento del numero 10 del Milan..).
L'altro personaggio è il leader dei Budiny Molly, un metallaro; tormentone: «Faccio parte di un gruppo rock molto... volgare, facciamo solo rock duro duro duro... ci chiamiamo i Budiny Molly». La gag finisce inevitabilmente sulle note di "Kiss me Licia" cui il duro metallaro non sa resistere e balla: «questo pezzo mi acchiappa! Anzi no, solo ac- perché -chiappa è trooppo volgare!»

All'interno della trasmissione furono anche presentate le parodie di due telenovelas, dagli improbabili titoli "Beruscao, il penultimo mandingo" e "Una brutta fazenda" protagonista Enrico Beruschi insieme alla sua Margherituccia e a una "maman". Durante una delle stagioni furono poi preparate varie parodie di film famosi, come Il nome della rosa, Indovina chi viene a cena?, Casablanca, sempre con Greggio e D'Angelo nelle parti dei protagonisti. Fra uno sketch e l'altro spesso passavano anche spezzoni interpretati dal comico inglese Benny Hill e, in seguito, anche sketch dell'attore australiano Paul Hogan, noto per la saga di Mr. Crocodile Dundee.

Un appuntamento immancabile era quello del duo Zuzzurro e Gaspare, con il racconto delle improbabili imprese del commissario con la "lisca". Tormentone: "Ce l'ho qui la brioche!!!" (pronunciato da Zuzzurro).

Il posto della trasmissione nel palinsesto televisivo fu poi preso da Emilio, mentre Greggio e D'Angelo passarono a condurre Odiens e poi Striscia la notizia.

Nel 2003, per celebrare i 20 anni dalla prima puntata della trasmissione che ha cambiato le sorti della TV commerciale italiana, Canale 5 mandò in onda 4 puntate con il meglio di Drive in.

[modifica] Bibliografia

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


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