Cosenza Calcio 1914
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Calcio | |||
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Lupi, Lupi della Sila, Rossoblu, Bruzi, Silani | |||
Segni distintivi | |||
Uniformi di gara
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Colori sociali: | rossoblu | ||
Inno: | Magico Cosenza Mario Gualtieri |
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Dati societari | |||
Città: | Cosenza | ||
Paese: | Italia | ||
Confederazione: | UEFA | ||
Federazione: | FIGC | ||
Campionato: | Serie C2 | ||
Fondazione: | 1914 | ||
Rifondazione: | 2007 | ||
Presidente: | Damiano Paletta | ||
Palmarès | |||
Scudetti: | 1 Campione Nazionale serie D (1957/1958) | ||
Titoli nazionali: | 4 promozioni in Serie B, 1 promozione in C2 | ||
Trofei internazionali: | 1 Torneo Anglo-Italiano (1983) | ||
Stadio | |||
San Vito (26.700 posti) |
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Contatti | |||
Cosenza Calcio 1914 S.p.A. Via F.lli Bandiera, snc |
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www.cosenzacalcio.eu |
Il Cosenza Calcio 1914 è la maggiore società calcistica della città di Cosenza. L'attuale società è nata nel 2007.
I colori sociali sono il rosso e il blu. Numerose sono le canzoni dedicate al Cosenza, ma si può ritenere che il suo inno ufficiale sia la canzone Magico Cosenza scritta da Antonio Grazioso e cantata da Mario Gualtieri.
Lo stadio é il San Vito, sito in Via degli Stadi, che ha 26.700 posti a sedere e quindici accessi. Lo stadio, un tempo noto come "ferro di cavallo" per via della sua bizzarra forma, si presenta oggi, dopo la costruzione della Curva Nord, con la consueta forma ad arena degli stadi di calcio.
Venerdì 30 Maggio 2008 viene ufficialmente formalizzato il cambio del nome da Fortitudo Cosenza a quello storico, Cosenza Calcio, abbinandovi l'originale matricola del Cosenza Calcio 1914.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Gli inizi
Le origini del Cosenza Calcio risalgono agli inizi del XX secolo, ma le prime notizie più o meno ufficiali relative all'attività calcistica della squadra cosentina risalgono al lontano 1914, anno in cui attestano dei documenti che risulta con certezza che la squadra silana cominciò a calcare i campi di calcio sotto il nome di Società Sportiva Fortitudo. La divisa all'epoca era verde-blu, per richiamare i colori dei boschi della Sila e dello stemma municipale. Ancora nel 2004 il Cosenza FC indosserà, come terza divisa, una maglia inquartata verde-blu.
Da li a qualche anno, il nome del sodalizio calabrese cominciò a subire una serie di trasformazioni diventando dapprima Dopolavoro FFSS Cosenza e quindi, intorno agli anni venti Calcio Cosenza. Fu in questo periodo che i colori sociali si mutarono in rossoblu,ed esattamente nel 1927,a quanto pare in onore del Genoa, la prima squadra calcistica italiana e vincitrice del titolo italiano di quell'anno.
L'attività della formazione cosentina era allora limitata alle sole partite amichevoli ed a qualche torneo regionale: infatti,il primo incontro documentato del Cosenza è proprio un Cosenza-Catanzaro 1-1,disputatosi sul polveroso terreno di piazza delle armi,sito nel cuore della città bruzia.
[modifica] Gli anni '30
Nel 1930, la ragione sociale cambiò ancora in Cosenza Sport Club. Fu sotto quel nome che la squadra cominciò a disputare i primi veri campionati. Si succedettero ben presto alla presidenza l'Avvocato Corigliano ed il Barone Campagna (due tra i maggiori artefici della costituzione del nuovo Cosenza) e fu in quel periodo che la squadra partecipò al campionato di IIª divisione e quindi a quello di Iª (pari alla C attuale), nell'anteguerra.
Nella stagione 1930-31, il Cosenza fu ammesso al Campionato di Prima Divisione. Vi partecipavano 12 squadre, tra cui il Savoia di Torre Annunziata, il Catania, il Messina e la Salernitana.
L'anno successivo (1931-32), il Presidente avv. Tommaso Corigliano allestì una formazione di primo piano, ingaggiando giocatori provenienti dal nord ed affidando la guida tecnica al romano Angelo Benincasa. La squadrà esordì con un clamoroso 7-2 ai danni del Molfetta ed i cosentini gioirono delle prodezze dei vari Forotti, Staccione, Masi, Gallina, Perazzi, Briano e Vaj.
Il 28 ottobre 1931 fu inaugurato il Campo Sportivo "Città di Cosenza" che, dopo vari anni, assunse il nome di "Emilio Morrone", un giovane cosentino caduto, per un incidente di gioco, durante una gara.
Nel 1932-33, sotto la guida di Balacics, la squadra rafforzata con Fenili, Pampaloni, De Martino, Mortarotti e Fiammengo, disputò un brillante campionato conquistando il terzo posto.
Dopo una stagione interlocutoria, nel 1935-36 il Cosenza fu ammesso alla disputa del torneo di Divisione Nazionale C, girone D, di nuova istituzione, insieme a Cagliari, Piombino, Pescara, Perugia, Salernitana, Catanzaro, ed altre.
Negli anni successivi la squadra fu ulteriormente potenziata, schierando un attacco mitraglia: Bertozzi, Frione I, Lodi, Corsanini e Bergonzino. In quegli anni, appena sedicenne, debuttò in prima squadra il mediano Francesco Del Morgine, un'autentica bandiera rossoblù.
A partire dalla stagione 1937-38 vi fu l'avvento del presidente, barone Carlo Campagna e dei tecnici stranieri Chrappan, Vanicksek e Hansel.
[modifica] Gli anni ante-guerra
Nel 1942-43 la guerra era imminente e la squadra, rafforzata da molti militari (si ricordano il terzino Beolchi, la mezzala Collimedaglia, il portiere Galliani), raggiunse il terzo posto e, nel girone di ritorno, non conobbe alcuna sconfitta.
[modifica] Le promozioni in serie B
Il Cosenza vanta 4 promozioni in serie B, la prima la ottenne nel 1945/46, la seconda mel 1960/61, la terza nell' 1987/88 e l'ultima nel 1997/98.La prima la concluse al secondo posto con 27 punti nel girone Calabro-Siciliano.Nella seconda concluse il campionato di serie C1 girone C a 47 punti, uno in più del Trapani.La terza promozione fu la più sofferta, infatti concluse il campionato di C1 a 45 punti, pari con il Licata e un punto in più sulla Reggina.Nella quarta ed ultima promozione concluse il campionato al primo posto solitario grazie alla vittoria nell'ultima di campionato, contro il Casarano, conclusasi 2-1 per il Cosenza, tre punti in più della Ternana.
[modifica] L'AS Cosenza Calcio
[modifica] Campionato 2003/04
L'AS Cosenza Football Club nasce nell'estate del 2003, periodo probabilmente più triste della storia calcistica cittadina. A seguito delle decisioni di COVISOC e FIGC sparisce il Cosenza Calcio 1914, squadra storica della città, che vantava dal 1988 una lunga tradizione in serie B, arrivando ad essere la squadra che poteva annoverare il maggior numero di campionati consecutivi. Il sindaco Eva Catizone e parte del suo staff, dà vita ad un progetto per far nascere una società nuova con presupposti di trasparenza per garantire una squadra che sia di nuovo dei tifosi, della cittadinanza tutta. La città si stringe attorno all'iniziativa, tentando di superare lo choc della cancellazione del Cosenza di sempre, nella speranza di una pronta rinascita.
Il 5 agosto 2003 nasce l'Associazione Sportiva Cosenza Football Club, che l'8 agosto riesce ad iscriversi al campionato di Eccellenza rilevando in extremis il titolo sportivo del Castrovillari Calcio, società con problemi economici che non sarebbe riuscita a completare il campionato. La nuova storia della Cosenza calcistica inizia dal campionato di Serie D girone I nella stagione agonistica 2003/04.
La nuova società si presenta come degno erede dello storico Cosenza Calcio 1914, resistono le maglie rossoblu, sul nuovo logo societario trovano posto il glorioso Lupo della Sila ed i sette colli di Cosenza (stilizzati), logo disegnato dall'ultrà Dino Grazioso.
Presidente, nel ruolo di traghettatore, è lo stesso sindaco Eva Catizone affiancata dai vicepresidenti Francesco Sesso e Maria Carusi, consiglieri Dino Grazioso e Massimo Valentini. Il primo sindaco donna nella storia della città, si lancia in un'avventura insidiosa nell'attesa che imprenditori della città rilevino la società.
Vengono sottoscritti 1.688 abbonamenti, in numero superiore alla stagione 1988/89, quando il Cosenza partecipò al primo campionato di serie B, dopo 25 anni.
Nella prima partita di campionato (Cosenza-Rossanese) giocata nello storico stadio San Vito dodicimila spettatori affollano le gradinate. Dopo varie “manifestazioni di interesse”, nell'ottobre 2003, gli unici ad acquisire il neonato AS Cosenza Football Club sono una cordata di imprenditori dello Jonio, capeggiati dal costruttore Bruno, che dopo aver rilevato le quote societarie fa dietro-front. È così che la presidenza della società passa all'ingegnere Stella. Dopo alcuni mesi subentrano forze fresche. Tre giovani imprenditori cosentini (Algieri, Falbo e Cannella) mettono alla porta Stella ed il gruppo di cariatesi che aveva in pochi mesi ridotto la società sull'orlo del fallimento, e portano a termine il campionato: la squadra, guidata da Gigi Marulla, sfiora i play-off per la C2.
[modifica] Campionato 2004/05
Il secondo campionato di serie D, stagione sportiva 2004/05, è caratterizzato dall'incertezza dovuta alla presenza nello stesso girone della squadra storica, il Cosenza Calcio 1914 Spa, che nel frattempo, dopo una lunga sequela di ricorsi alla giustizia ordinaria, aveva ottenuto la serie D. La tifoseria si spacca e sceglie in parte di sostenere il Cosenza Calcio 1914. Molti, invece, preferiscono prendersi un anno sabatico in attesa di tempi migliori, in pochi continuano a sostenere la nuova squadra. Sono pochi coloro i quali partecipano alla prima stagionale del Cosenza Fc, giocata al San Vito contro la Vibonese. È in questa stagione che si verifica l'evento unico e quasi paradossale del derby Cosenza-Cosenza (FC contro 1914) vissuto sia all'andata sia al ritorno in un clima surreale e con uno stadio spettralmente silenzioso. Da notare che nella gara d'andata nessuna delle due squadre indossa la tradizionale casacca rossoblu, scegliendo una divisa gialla il Cosenza 1914 e la citata divisa verde-blu il Cosenza FC. Nel derby di ritorno, l'FC si schiererà con una divisa grigio perla e blu, mentre fra primo e secondo tempo i tifosi "costringeranno" il Cosenza 1914 a cambiare la maglia (da rossoblu d nuovo a gialla) perché, dopo il declassamento in serie D, in piena polemica verso i vertici federali, le istituzioni locali e la politica locale e nazionale, considerarono il "derby" fra due Cosenza come una specie di insulto e pretesero che la "sacra" divisa rossoblu non venisse macchiata da un evento ritenuto un'umiliazione.
Ma il campionato prosegue. L'assenza di incassi al botteghino e di aiuti istituzionali, costringe i tre soci Falbo, Algieri e Cannella a svenarsi, ancora una crisi economica, risolta dall'intervento di Gaetano Intrieri, un giovane manager Alitalia, il quale acquisisce la società, la trasforma in società di capitali con denominazione sociale "Fortitudo Cosenza srl" portando a termine il campionato. Il Cosenza Fc (o Fortitudo Cosenza che dir si voglia) conclude il secondo campionato della sua storia al centro della classifica del campionato di serie D girone I.
[modifica] Campionato 2005/06
Nell'estate 2005 viene dichiarato il fallimento del Cosenza Calcio 1914 Spa che viene quindi radiato da ogni campionato e la Fortitudo Cosenza srl viene trasformata in As Cosenza Calcio Spa. Gaetano Intrieri lancia la sua sfida, allestendo una squadra in grado di vincere il campionato di serie D girone I. La nuova squadra viene accolta con entusiasmo dalla tifoseria organizzata.
Dopo aver superato il primo turno di Coppa Italia ai danni della Rossanese, la squadra, nuovamente guidata da Gigi Marulla, si presenta ai nastri di partenza del campionato. Subito una vittoria per 2-1 sul terreno di gioco del San Vito ai danni della Viribus Unitis. Una settimana dopo la prima trasferta di campionato sul terreno dell'Ebolitana, riserva una brutta sorpresa. Una fitta sassaiola della tifoseria locale verso la squadra cosentina costringe l'arbitro a spostare le panchine dall'altra parte del terreno di gioco, dove non vi sono spalti; il clima intimidatorio ed ostile induce molti cosentini alla reazione, per quanto ingiustificata, mentre gravi episodi di violenza fuori e dentro lo stadio impediscono il regolare svolgimento della gara, sospesa dopo appena tre minuti di gioco a causa dell'aggressione di un tifoso rossoblù al portiere campano, Agostino Spicuzza. Alla fine si conteranno decine e decine di feriti e due accoltellati: l'intera città campana si riversa addosso ai circa ottocento tifosi rossoblu, e ne nasceranno scene da guerriglia indicibili. Il Cosenza subisce una lunga squalifica del campo, alcuni giocatori decidono di abbandonare la squadra e lo stesso presidente Intrieri è incerto sul da farsi. Alla fine resterà ai vertici della società solo dopo i numerosi attestati di stima provenienti dai tifosi. Al suo fianco un gruppo di calciatori guidati dal capitano, Tony Lio. Nonostante le numerose gare in campo neutro ed a porte chiuse la squadra ottiene una lunga sequenza di risultati positivi, mantenendosi costantemente ai vertici della classifica. A novembre una clamorosa flessione, cominciata con la sconfitta sul campo del Sapri, allontana la squadra dai vertici della classifica. Il rapporto tra il presidente ed il tecnico, Gigi Marulla, si deteriora. La sconfitta interna contro la Rossanese convince Intrieri che è il caso di voltare pagina. Marulla ed il direttore sportivo, Marino, rassegnano le dimissioni. Alla guida della squadra subentra l'allenatore in seconda, Giacomo Zunico, che trasforma la squadra, che sotto la sua guida conclude il campionato al terzo posto. In 21 gare il Cosenza perde una sola volta, agguantando l'obiettivo minimo dei play-off trascinata dai 14 gol del bomber Cosimo Sarli. La prima gara dei play-off per la promozione si gioca al San Vito contro il Siracusa. I tempi regolamentari si concludono con il risultato di 1-1. I supplementari non mutano gli equilibri. La gara si conclude ai rigori, dagli undici metri passa la squadra di Zunico, grazie all'errore dell'attaccante aretuseo, Intagliata. I 7.000 del San Vito festanti si preparano alla finale di Vibo Valentia. Purtroppo la gara più importante dell'anno vede prevalere la squadra avversaria. Due rigori contestatissimi portano i locali sul doppio vantaggio, e Sarli può solo accorciare le distanze, ma non basta. Il Cosenza è fuori dai play-off ed è condannato ad un altro anno di dilettantismo.
[modifica] Campionato 2006/07
Nonostante le premesse positive il campionato 2006/07 verrà ricordato come una stagione tribolata e piena di insidie. La sconfitta nella finale play-off di Vibo Valentia non scoraggia il presidente, Gaetano Intrieri, che conferma gran parte della rosa del precedente campionato. Confermato anche il tecnico, Giacomo Zunico, mentre è un volto nuovo il direttore sportivo, che sarà il lametino Fabrizio Maglia. Il primo segnale negativo arriva a fine giugno quando tra i mugugni della tifoseria saluta Cosenza il bomber Cosimo Sarli, che viene rimpiazzato dall'ariete, Marco Cirillo. Si tratta del primo campanello d'allarme che spinge la tifoseria a nutrire dubbi sulla tenuta economica della società di Gaetano Intrieri. È luglio inoltrato quando i giornali scrivono di infruttuose trattative tra Intrieri ed alcuni gruppi di imprenditori locali per la cessione della società. Intrieri mantiene la proprietà della società, facendosi da parte e nominando un direttore generale con compiti di amministrazione. Si tratta dell'ex calciatore rossoblù Stefano Casale, cha assume le redini della società. Sembra essere tutto pronto per un nuovo campionato di vertice ed invece un improvviso colpo di scena porta all'addio di Cirillo, il quale preferisce il Gela che milita in serie C2. La città mugugna ed il campionato non è neanche cominciato.
Il ritiro precampionato nel frattempo si conclude ed il 3 Settembre lo stadio San Vito ospita la prima gara di coppa Italia, che vede i lupi opposti alla matricola Acicatena. Al termine della gara i 500 spettatori fischiano fragorosamente la squadra, protagonista di una gara sonnecchiosa conclusa a reti inviolate.
Sette giorni dopo la squadra ottiene la qualificazione al turno successivo, grazie all'1-1 conseguito sul campo avversario. Per i lupi segna il cosentino Maurizio Prete.
Tre giorni dopo il Cosenza ingaggia l'attaccante Belmonte dal Benevento, mentre saluta la truppa rossoblu Antonino Sparacio.
Inizia il campionato. Subito due sconfitte consecutive atterriscono il morale dei tifosi rossoblù che vedono andare via i migliori giocatori, compreso il neo arrivato Belmonte. La crisi più che tecnica è, infatti, societaria. La mancanza di certezze circa la corresponsione degli stipendi, convince alcuni elementi della rosa a fare le valigie. La squadra, decimata e con un solo attaccante in organico (Prete), ottiene due pareggi consecutivi in campionato ed una vittoria in coppa Italia sul campo della Rossanese.
È il 12 ottobre ed il presidente Intrieri annuncia la cessione del pacchetto azionario all'imprenditore Mauro Nucaro, nel frattempo la squadra coglie un prezioso pareggio sul campo del Castrovillari. Il nuovo presidente fa sì che i problemi societari momentaneamente si plachino, e tutti i giocatori più rappresentativi tornano a vestire la gloriosa casacca rossoblù. Intanto raggiungono capitan Lio e soci due calciatori di buone qualità: Bennardo e Mazzeo. Proprio quest'ultimo consacra il suo esordio in maglia rossoblù con un gol che consente ai lupi di battere il Comiso. Tre giorni dopo nel derby di Coppa Italia con il Castrovillari ancora Mazzeo protagonista: in uno scontro di gioco con il portiere avversario perde conoscenza. Un arresto cardiaco rischia di ucciderlo. Fortunatamente tutto si risolve solo con un grande spavento e qualche punto di sutura, Mazzeo sta bene e dopo una breve degenza in ospedale viene dimesso.
Neanche il tempo di riprendersi dallo choc ed il campionato riserva la trasferta di Sapri, conclusasi a reti bianche. Una sconfitta interna nel turno infrasettimanale contro il Ragusa (1-2) fa mugugnare i tifosi, che però vedono vincere la loro squadra dopo appena tre giorni. Si conclude, infatti, con uno splendido 0-4 il derby contro la Paolana, giocato sul neutro di Rossano. Nel frattempo la società annuncia gli acquisti degli attaccanti Di Sabato e De Francesco, dei centrocampisti Gasparini e Chiarello e del giovane difensore Zangaro classe 1989.
La gara successiva vede il Cosenza pareggiare 1-1 in casa contro il Giarre. Una vittoria in casa del Paternò ed il pareggio interno con l'Acicatena non bastano a salvare la panchina di Giacomo Zunico. Al suo posto arriva in riva al Crati Pino Rigoli, autore di una doppia promozione in tre anni col Modica dall'Eccellenza alla serie C2.
Il suo esordio sulla panchina del Cosenza, avviene nella trasferta di Pomigliano, dove i lupi impattano per 1 a 1, in nove contro i padroni di casa.
Il successivo pareggio tra le mura amiche contro l'Angri, viene caratterizzato dalle proteste della società silana per l'arbitraggio non ritenuto all'altezza della situazione.
Nella settimana successiva impazza il calciomercato, con l'addio al Cosenza del centrocampista Di Maio, che si aggiunge a quelli dei compagni di reparto Tocci, Chiarello ed Esposito. Quanche giorno dopo vengono svincolati anche il portiere D'Auria ed il difensore Maglione. L'addio più difficile da accettare per i tifosi è quello di Leo Vanzetto, che si trasferisce al Sapri.
Nonostante sia ridotta ai minimi termini, la squadra guidata da Rigoli riesce a vincere sul campo del Licata, grazie ad un gol di Ambrosecchia nei minuti finali. Il martedì successivo la società annuncia l'acquisto dell'attaccante Pietro Parente, giocatore che fino a qualche anno fa militava nella massima serie calcistica. L'esordio dell'attaccante pugliese non porta i frutti sperati ed il Cosenza la domenica successiva perde sul campo del Campobello. La squadra rossoblù riesce addirittura a sbagliare due rigori. Il 2007 inizia bene per la compagine silana, subito una vittoria nel derby contro la Rossanese (1-0) e l'acquisto di tre elementi importanti, si tratta del portiere classe '87 Raffaele Ioime e di due difensori Antonio Tedesco e Sergio Giglio rispettivamente classe 1987 e 1988 tutti e tre provenienti dalle fila del Brindisi, ma di proprietà del Catania. Nella successiva gara contro il Neapolis, il Cosenza non va oltre lo 0-0. La prestazione opaca dei lupi suscita il malcontento della tifoseria, che esplode in una fragorosa contestazione la settimana successiva dopo la sconfitta sul campo dell'Adrano. Dopo appena 60 minuti di gioco la squadra rossoblù è già sotto di due gol ed i tifosi abbandonano il settore ospiti. Si crea una frattura insanabile tra squadra, società e tifosi: un tutti contro tutti che nella settimana successiva si consuma in comunicati stampa al vetriolo. Tuttavia la domenica successiva il Cosenza ritorna alla vittoria, seppur di misura ed in inferiorità numerica, contro il Siracusa, una delle corazzate del campionato. La ritrovata vena della squadra, che si reinserisce prepotentemente nella zona play-off, non trova corrispondenza nelle vicende societarie. Una forte crisi economica del presidente Nucaro trova il suo culmine nel suo allontanamento dalla società. La squadra comincia un periodo di autogestione, supportata dai tifosi che si prodigano per reperire fondi per portare a termine il campionato. Il campionato giunge al termine, la compagine silana con il pareggio ottenuto contro la Rossanese nell'ultima giornata di campionato raggiunge il quarto posto in classifica a quota 52 punti a pari merito con il Savoia che però riesce a superare in classifica grazie alla differenza reti nettamente superiore rispesto ai campani, qualificandosi per le fasi dei play-off.
Il primo scontro play-off avviene sul campo del Siracusa, l'evento sportivo prima ancora di essere disputato si tinge di giallo, in quanto a causa di un'ordinanza (alquanto discutibile) emessa in data 11 Maggio 2007 il Prefetto di Siracusa dispone che la gara di calcio Siracusa-Cosenza sia considerata dall'osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive a rischio 3, ovvero il più elevato nella scala delle partite a rischio, pertanto la gara è stata disputata senza la presenza di tifosi rossoblu. L'assenza assoluta di rivalità fra le due tifoserie (tanto che i siracusani si prodigheranno a reperire qualche biglietto per i tifosi rossoblu ed esporranno uno striscione di solidarietà ai colleghi) rende incomprensibile la decisione del prefetto. Così il Cosenza, senza il supporto caloroso dei suoi tifosi e in formazione rimaneggiata a causa di vari infortuni e squalifiche (prima su tutte pesa l'assenza di capitan Tony Lio, poi dei vari Pietro Parente, Francesco Ambrosecchia, ecc.) si arrende alla "corazzata" Siracusa che, almeno in questa partita, non si è dimostrata superiore al Cosenza, anzi per molto tempo è rimasta a guardare il bel gioco espresso dall'undici di mister Rigoli. Alla fine il risultato del campo sorride ai siciliani: Siracusa- Cosenza 3-1, pertanto i Rossoblu Silani sono fuori dai playoff e da eventuali discorsi riguardanti ripescaggi in serie C2. Si chiude così la stagione 2006/07 dell'AS Cosenza Calcio. La società non verrà poi iscritta al campionato di competenza per la stagione 2007/08.
[modifica] La Fortitudo Cosenza e la rinascita
[modifica] Campionato 2007/08
L'AS Cosenza Calcio non si iscrive al campionato di serie D 2007/08. Al suo posto, ai nastri di partenza, ci sarà la Fortitudo Cosenza SpA, neonata società che nasce dal Rende Calcio che, mantenendo lo stesso organico, cambia denominazione e colori sociali e si trasferisce al di là del Campagnano, a Cosenza. Gli esponenti di spicco della nuova società sono Pino Chianello, Pino Citrigno e Damiano Paletta, rispettivamente amministratore delegato, vice presidente e presidente. A loro si aggiunge il dg Massimo Mirabelli, che allestisce un organico competitivo. Alla nuova società viene affidato il vecchio marchio del Cosenza Calcio 1914, acquistato all'asta fallimentare, e con esso la storia e i trofei.
Il Cosenza conduce gran parte del campionato in testa alla classifica, grazie ad un organico che vanta, oltre ad alcune vecchie glorie come Parisi e Altomare, anche alcune nuove scoperte come il bomber Vincenzo Cosa o altre perle come Alessandro Bernardi. A due giornate dalla fine del campionato il Cosenza ha 6 punti di vantaggio sul Bacoli. Con lo scontro diretto in casa proprio alla penultima giornata (33esima di campionato, il 27 aprile 2008 di fronte a 15.000 spettatori) dal quale esce vittorioso con il punteggio di 2-0 (raggiunto grazie alla doppietta del sopracitato Bernardi) il Cosenza torna dopo 5 anni costellati di delusioni e caratterizzati dai fallimenti di due società, al calcio professionistico e alla C2 dove incontrerà diverse squadre corregionali: gli storici rivali del Catanzaro, la Vigor Lamezia e la Vibonese. Finalmente il 30 maggio 2008 la Fortitudo Cosenza cambia denominazione assumendo il nome storico di Cosenza Calcio 1914 e riprendendo la matricola FIGC del Cosenza Calcio 1914 S.p.A. La stagione agonistica si conclude con la disputa (a Tolentino) della finale "Poule Scudetto" in cui il Cosenza perde per 3-1 contro l'Aversa Normanna dell'ex Cosimo Sarli.
[modifica] Cronistoria
Cronistoria del Cosenza Calcio dal secondo dopoguerra ad oggi | |||||
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[modifica] Serie D: piazzamenti recenti
Stagione | Pos | Pt | G | V | N | P | GF | GS | Note | |
2003/04 | 7ª | 49 | 34 | 13 | 10 | 11 | 32 | 32 | ||
2004/05 | 8ª | 44 | 34 | 10 | 14 | 10 | 39 | 41 | ||
2005/06 | 3ª | 65 | 34 | 19 | 8 | 7 | 49 | 25 | Finale Play Off | |
2006/07 | 4ª | 52 | 34 | 12 | 16 | 6 | 43 | 26 | Semifinale Play Off | |
2007/08 | 1ª | 80 | 34 | 25 | 5 | 4 | 64 | 19 | Promossa in C2 |
Pos = Posizione in Classifica; G = Partite giocate; V = Partite vinte; N = Partite pareggiate; P = Partite perse; GF = Gol fatti; GS = Gol subiti; Pt = Punti; Note = Note di precisazione
[modifica] Stagioni passate
[modifica] Rosa 2006/2007
Portieri | |
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87 | Raffaele Ioime |
77 | Francesco Spingola |
90 | Gianmarco Scaramella |
Centrocampisti | |
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85 | Antonino Calascibetta |
85 | Massimo Ferrentino |
88 | Roberto Gagliardi |
80 | Sebastian Gasparini |
74 | Tony Lio (cap) |
76 | Giovanbattista Orlando |
87 | Giuseppe Sanso |
Attaccanti | |
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77 | Francesco De Francesco |
87 | Francesco De Rose |
87 | Gianluca Maestri |
79 | Giovanni Ivan Di Sabato |
76 | Maurizio Prete |
71 | Pietro Parente |
Allenatore | |
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Pino Rigoli |
[modifica] Rosa 2007/2008
Portieri | |
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74 | Stefano Ambrosi |
86 | Andrea Cosenza |
89 | Francesco De Luca |
Difensori | |
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88 | Calisto Bacilieri |
88 | Giuseppe Caputo |
89 | Francesco Paolo Cassaro |
88 | Luca Chianello |
83 | Antonio De Miglio |
77 | Massimo Morelli |
74 | Ivan Carmelo Moschella |
89 | Nicola Napolitano |
73 | Aniello Parisi (cap) |
73 | Luca Altomare |
89 | Giovanni Zangaro |
89 | Gaspare Ruffolo |
Centrocampisti | |
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86 | Alessandro Bernardi |
89 | Daniele Carbone |
89 | Domenico Danti |
88 | Michele De Gennaro |
87 | Francesco De Rose |
88 | Domenico Fabio |
88 | Pietro Nicoletti |
79 | Roberto Occhiuzzi |
75 | Maurizio Perrelli |
Attaccanti | |
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71 | Alessandro Ambrosi |
75 | Vincenzo Cosa |
89 | Raffaele Guzzo |
79 | Roberto Novello |
88 | Francesco Petrucci |
Allenatore | |
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Domenico Toscano |
[modifica] Giocatori celebri
Sono molti i nomi che hanno fatto la storia del Cosenza e anche del calcio italiano: tra i giocatori che hanno vestito la maglia rossoblù ricordiamo:
[modifica] Allenatori e Presidenti
[modifica] Allenatori del Cosenza 1914
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[modifica] Allenatori dal 2003 ad oggi
COSENZA FC
AS COSENZA CALCIO
FORTITUDO COSENZA |
[modifica] Presidenti del Cosenza 1914
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[modifica] Presidenti dal 2003 ad oggi
COSENZA FC
AS COSENZA CALCIO
FORTITUDO COSENZA
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[modifica] Colori sociali
La maglia da gioco è a strisce larghe verticali rosse e blu, con pantaloncini solitamente blu bordati di rosso. Solo molto raramente nel corso della sua storia il Cosenza ha mutato il disegno dei colori indossando maglie a strisce orizzontali, inquartate o a tinta unita (blu bordato di rosso o viceversa). Sotto il regime fascista, per un breve tempo la squadra giocò in divisa granata, ed in completo azzurro nell'immediato dopoguerra. Dopo numerose polemiche sorte sul finire degli anni Novanta per le divise prodotte dal fornitore tecnico Robe di Kappa (in cui i colori sociali della squadra erano, a detta dei tifosi, completamente sbiaditi e stravolti) si è sentito nella tifoseria il bisogno di puntualizzare anche l'esatta tonalità del rosso e del blu della maglia da gioco, e per la precisione sono il rosso scarlatto ed il blu tenebra o oltremare. Nel 2005 un'intera fornitura di divise fu rispedita al mittente dall società, su richiesta dei tifosi, perché il blu reinterpretato dal fornitore Erreà era troppo chiaro e più simile al viola.
Storicamente, la seconda maglia può essere bianca a bordi o richiami rossoblu oppure interamente gialla.
[modifica] Tifoseria organizzata - Gemellaggi e rivalità
Tra i gruppi storici della tifoseria cosentina c'è il Commando Ultrà Prima Linea, nato nel 1978, e soprattutto il gruppo dei Nuclei Sconvolti, nato nel 1983 e attivo fino al 1999. Il gruppo (caratterizzato da una simbologia legata all'uso della marijuana) si è distinto per l'organizzazione di raduni ultras, la produzione di una delle prime fanzine ultras autoprodotte italiane, l'impegno contro l'eroina e l'utilizzo di coreografie e stendardi.
I tifosi rossoblù sono gemellati con quelli dell'Ancona, del Casarano, della Casertana e del Venezia, mentre c'è un rapporto di stima e di amicizia reciproca con i tifosi della Ternana, dell'Atalanta, del Genoa, del Crotone e della Nocerina. La rivalità sentita in modo maggiore è quella con i tifosi del Catanzaro, oltre che con i tifosi salernitani (rivali storici), reggini, leccesi veronesi e napoletani.
[modifica] Altri progetti
- Articolo su Wikinotizie: Serie D: il Cosenza torna nell'Olimpo del calcio professionistico , 27/04/2008
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- Tam Tam e Segnali di fumo
- Vecchio sito ufficiale del Cosenza Calcio 1914
- su calciatori.com
- Cosenza United, il sito dei tifosi rossoblu
- Sito ufficiale degli ultrà Cosenza curva nord
- Classifica 2007/08
- News televideo
[modifica] Video
Girone A |
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Alessandria | Biellese | Casale | Ciriè | Derthona | Imperia | Lavagnese | Lottogiaveno | Novese |
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Girone B |
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Alta Vallagarina | Borgomanero | Base 96 Seveso | Caratese | Colognese | Como | Darfo Boario |
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Girone C |
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Belluno | Chioggia Sottomarina | Domegliara | Este | Eurotezze | Itala San Marco | Jesolo | Montebelluna |
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Girone D |
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Boca San Lazzaro | Cagliese | Carpi | Castel San Pietro | Castellana | Castellarano | Crociati Noceto | Fano | Feralpi Lonato |
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Girone E |
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Armando Picchi | Cascina | Cecina | Colligiana | Figline | Fo.Ce. Lunezia | Forcoli | Fortis Juventus | Gavorrano |
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Girone F |
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Arrone | Bojano | Campobasso | Canistro Luco | Centobuchi | Cologna Paese | Grottammare | Maceratese | Morro d'Oro |
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Girone G |
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Albalonga | Alghero | Arzachena | Astrea | Bassano Romano | Calangianus | Castelsardo | Cynthia Genzano |
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Girone H |
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Barletta | Bitonto | Brindisi | Fasano | Francavilla (PZ) | Giugliano | Gragnano | Grottaglie | Horatiana Venosa |
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Girone I |
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Acicatena | Adrano | Angri | Campobello | Caserta | Castrovillari | Vittoria | Fortitudo Cosenza | Gelbison Cilentovallo |
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