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Claudio Scajola - Wikipedia

Claudio Scajola

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Stemma della Camera dei deputati Parlamento Italiano
Camera dei deputati
On. Claudio Scajola

Luogo nascita Imperia
Data nascita 15 gennaio 1948
Luogo morte
Data morte
Titolo di studio
Professione politico
Partito FIIl Popolo della Libertà
Legislatura XIII, XIV, XV
Gruppo
Coalizione
Circoscrizione X - Liguria
Regione {{{regione}}}
Collegio
{{{mandato}}}
Elezione {{{elezione}}}
Senatore a vita
Nomina {{{nomina_senatore_a_vita}}}
Data nomina {{{data_nomina_senatore_a_vita}}}
Incarichi parlamentari
  • Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica - Presidente
  • III Commissione - Affari Esteri e Comunitari - membro
Pagina istituzionale

Claudio Scajola (Imperia15 gennaio 1948) è un politico italiano, più volte ministro della Repubblica.

Indice

[modifica] Inizio della carriera politica

Da ragazzo militò, fino a entrarne nella direzione nazionale, nel Movimento giovanile della Democrazia Cristiana. Dopo aver frequentato il corso di laurea in giurisprudenza all'Università di Genova senza giungere, in quegli anni, alla laurea, conseguirà la laurea nei primi anni del 2000, lavorò come amministratore pubblico, dirigente INADEL. Nel 1975 si occupò dell'Ospedale regionale di Costarainera, in seguito passò alla presidenza dell'USL d'Imperia.

Nel 1980 venne eletto nel Consiglio comunale di Imperia, che, dopo due anni, lo elesse sindaco, ma dopo un anno fu costretto a dimettersi a causa di pesanti accuse giudiziarie.

Nella vicenda, relativa a un appalto per la gestione del Casinò di Sanremo, Scajola venne coinvolto inizialmente nelle indagini per essere stato presente a un incontro segreto in Svizzera insieme a una delle parti in gara, con l'accusa di tentata concussione aggravata e suo conseguente arresto; ma venne assolto in istruttoria perché il fatto non sussisteva

Dal 1990 al 1995 ricoprì nuovamente la carica di sindaco della città, non riuscendo però, presentandosi con una lista civica alle nuove amministrative, a farsi rieleggere.

[modifica] Ruoli politici al fianco di Silvio Berlusconi

Superando una iniziale diffidenza, aderì nel 1995 a Forza Italia. Ne ottenne inizialmente l'incarico di coordinatore provinciale e, quindi, nell'elezioni politiche del 1996 venne eletto deputato nel collegio uninominale d'Imperia della coalizione guidata da Silvio Berlusconi Polo per le Libertà.

Berlusconi lo nominò responsabile nazionale dell'organizzazione del suo partito e gli affidò l'incarico di elaborare lo statuto. In questi due anni si dedicò a volgere le caratteristiche del movimento berlusconiano verso l'assunzione di caratteri più propri di una organizzazione politica nazionale, con una struttura più definita e radicata nel territorio. Poté così svolgersi nel 1998 il primo congresso nazionale del partito, in cui Berlusconi lo promosse coordinatore nazionale.

Alle elezioni politiche del 2001, nuovamente rieletto deputato, fece parte dei governi della Casa delle Libertà guidati da Berlusconi. Scajola viene nominato ministro dell'Interno.

[modifica] Il G8 di Genova e le polemiche

Sotto la sua gestione avvengono i Fatti del G8 di Genova. Nel febbraio 2002, il ministro Scajola dichiarò in relazione all'organizzazione del G8 di avere autorizzato ad aprire il fuoco in caso di ingresso dei manifestanti nella zona rossa ("...Fui costretto a dare ordine di sparare...")[1]. Tali dichiarazioni suscitarono sconcerto e vivaci polemiche. Vittorio Agnoletto, portavoce del movimento no-global, chiese le dimissioni del ministro, sostenendo che le affermazioni di questi costituivano prova dell'esistenza di "un piano di repressione organizzato da governo, carabinieri e servizi segreti."[2]. In seguito Scajola ritrattò, definendo "non del tutto propria sotto il profilo giuridico e approssimativa se estrapolata dal contesto" la dichiarazione da egli stesso rilasciata e affermando di non aver mai dato ordine alle forze dell'ordine di aprire il fuoco sui manifestanti[3].

[modifica] Il caso Biagi e le dimissioni

Nel 2002 venne assassinato Marco Biagi, consulente del governo. Scajola finì al centro di polemiche poiché il ministero da lui diretto aveva tolto la scorta a Marco Biagi nonostante questi avesse manifestato preoccupazione per la propria vita. Il 30 giugno 2002 il Corriere della Sera e il Sole 24 Ore pubblicarono una chiacchierata tra Scajola (in visita ufficiale a Cipro) e alcuni giornalisti.[4]

« A Bologna hanno colpito Biagi che era senza protezione ma se lì ci fosse stata la scorta i morti sarebbero stati tre. E poi vi chiedo: nella trattativa di queste settimane sull' articolo 18 quante persone dovremmo proteggere? Praticamente tutte». E a questo punto il ministro sorprende i presenti quando gli viene detto che Biagi era comunque una figura centrale nel dialogo sociale: protagonista del patto di Milano, coautore del Libro Bianco, consulente del ministero del Welfare, della Cisl, della Confindustria. C' è un attimo di silenzio, Scajola volta le spalle, si blocca, azzarda: «Non fatemi parlare. Figura centrale Biagi? Fatevi dire da Maroni se era una figura centrale: era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza. »

Tali affermazioni (in particolare l'ultima frase) inasprirono le polemiche e portarono alle dimissioni di Scajola il 4 Luglio 2002[5] [6].

[modifica] Ruoli e incarichi successivi

Successivamente venne nominato coordinatore della campagna elettorale di Forza Italia per le elezioni amministrative del 2002 e, nel luglio del 2003, venne reinserito nel governo come ministro per l'attuazione del programma di governo. Nel 2004 il governo lo nominò presidente del comitato per la celebrazione di Cristoforo Colombo. Il partito lo indicò come presidente del Comitato di presidenza di Forza Italia.

Nel terzo Governo Berlusconi, passò al Ministero delle Attività produttive, mantenendone l'incarico fino al termine del governo.

Alle elezioni politiche del 2006 è stato rieletto deputato per Forza Italia nella circoscrizione Liguria.

Dall'8 maggio 2008 ricopre la carica di Ministro dello Sviluppo Economico nel Governo Berlusconi IV.

[modifica] Note

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Predecessore: Ministro per il programma di governo Successore: [[Immagine:{{{immagine}}}|30x30px]]
Giuseppe Pisanu (fino al 03\07\2002) 28 agosto 2003 - 23 aprile 2005 Stefano Caldoro I
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Giuseppe Pisanu (fino al 03\07\2002) {{{data}}} Stefano Caldoro
Predecessore: Ministro dell'Interno della Repubblica Italiana Successore:
Enzo Bianco 2001 - 2002 Giuseppe Pisanu I
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Enzo Bianco {{{data}}} Giuseppe Pisanu
Predecessore: Ministro dello Sviluppo Economico Successore:
Pier Luigi Bersani dal 2008 in carica I
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Pier Luigi Bersani {{{data}}} in carica


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