Caricatore
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Un caricatore è un componente che caratterizza la maggior parte delle armi da fuoco e che ha il compito di contenere le cartucce da sparo (formate da bossolo e proiettile) in modo da semplificare la ricarica di essa. Il caricatore nasce verso la fine del XIX secolo, poco dopo l'invenzione del fucile a percussione.
I caricatori sono di due tipi: caricatori fissi e caricatori removibili, a loro volta divisi in caricatori a serbatoio o "a scatola" (utilizzati dalla maggior parte dei fucili semiautomatici, dai fucili d'assalto e dalle pistole) e caricatori a nastro (utilizzati principalmente dalle mitragliatrici). I caricatori removibili sono più diffusi di quelli fissi, e il tipo di caricatore "a scatola" è costituito da un serbatoio di metallo, solitamente in ottone, contenente le cartucce (disposte su una o due file) insieme ad una molla che provvede a spingere i colpi nell'arma, in modo da ricaricarla ogni volta che un bossolo viene espulso e l'otturatore ritorna indietro per azione manuale o automatica. I caricatori a scatola sono facilmente ricaricabili e sono molto veloci da inserire e da estrarre dall'arma. Possono contenere un numero di proiettili da 5 a 40 o più colpi, di calibro di solito non superiore ai 9 mm, anche se alcune eccezioni si verificano nei fucili anti-materiale e nei vecchi fucili anticarro, il cui calibro è solitamente di 12.7 o 14.5 mm, come anche nell'XM-109, che usa un potente calibro 25 mm (il che metterebbe in dubbio la classificazione di questa arma come fucile). I nastri, invece, sono fasci di proiettili che vantano della possibilità di contenere enormi quantità di cartucce che variano dalle centinaia di colpi a più di un migliaio, ma il loro inserimento nell'arma richiede più tempo rispetto a quelli a serbatoio. I nastri sono utilizzati quasi esclusivamente dalle mitragliatrici e dalle armi automatiche di reparto e possono essere anche contenuti in appositi contenitori agganciabili a lato dell'arma, per un trasporto più facile.
[modifica] Caricatore fisso
I caricatori fissi sono montati internamente all'arma e servono a contenere i colpi una volta caricati manualmente tramite apposite clip di proiettili; sul fondo del caricatore è posta la molla che provvede a spingere le cartucce. I caricatori fissi possono avere tanto una forma di scatola, quanto una forma tubulare: un caricatori fisso a scatola viene posto sempre inferiormente e perpendicolarmente alla camera di scoppio, mentre un caricatore tubulare corre parallelamente e sotto la canna. Esempi celebri di fucili utilizzanti caricatori fissi a scatola sono il Lee-Enfield britannico, il Garand M1, il Kar98k, mentre i primi modelli di fucili a ripetizione e la maggior parte dei moderni fucili a canna liscia sia pump-action che a singola azione sono provvisti di un caricatore tubulare.
[modifica] Caricatore removibile a scatola
È il tipo più diffuso di caricatore, che vanta largo impiego in ogni tipo di arma da fuoco leggera, e può essere monofilare o bifilare. Il caricatore monofilare è caratterizzato dalla scatola contenente le cartucce disposte su un'unica fila verticale e dalla molla posta sul fondo di esso che spinge in su i colpi. È un caricatore ridotto che contiene un numero di colpi non eccedente i 10, ed è usato da alcune pistole semiautomatiche per difesa personale, come la Beretta '34. Il caricatore bifilare è il tipo più usato di caricatore a scatola e può contenere un maggior numero di proiettili (solitamente non supera i 30 colpi, anche se ci sono rari casi di caricatori a scatola per AK-47 di 50 colpi). I colpi all'interno sono disposti a zig-zag su due file, mentre il serbatoio presenta un restringimento nella parte superiore, in modo da permettere l'uscita di una sola cartuccia alla volta.