Proiettile
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nella terminologia militare viene indicato con il termine proiettile ogni corpo destinato ad essere lanciato tramite l'applicazione di una forza contro un bersaglio. In senso lato e in fisica, anche un pallone da calcio può essere considerato un proiettile, tuttavia nel linguaggio comune il termine si riferisce ad un corpo sparato con un'arma o con un congegno analogo. Il proiettile già lanciato si chiama proietto.
Nelle armi portatili si parla specificamente di pallottola.
Attualmente viene impiegato anche il termine granata ad indicare la maggior parte dei proiettili esplosivi.
Il moto di un proiettile è determinato dall'impulso iniziale, dalla forza di gravità e da forze aerodinamiche; armi in qualche modo guidate non sono considerate proiettili, né oggetti dotati di propri congegni di movimento e/o direzionalità come i missili o i razzi.
Frecce, dardi e pietre sono esempi di proiettili lanciati attraverso l'imposizione di una forza puramente meccanica; le armi da fuoco e aria compressa sfruttano invece la forza che deriva dalla rapida espansione di un gas per imprimere al proiettile l'impulso desiderato.
[modifica] Forma e struttura
Per approfondire, vedi la voce pallottola. |
La maggior parte dei proiettili per arma da fuoco leggera è costituita da un oggetto di metallo di diametro compreso tra i 4,5 e i 14,5 millimetri (per armi a canna ad anima rigata), solitamente in piombo, chiamato pallottola. Spesso, il piombo è incamiciato, ovvero rivestito da un metallo più duro al fine di evitare l'impiombatura della canna ed ottenere diverse prestazioni all'impatto. La pallottola può essere di forma ogivale, tronco-conica, cilindrica (detta wad-cutter)o sferica (non frequentemente utilizzata in canne rigate, ma quasi la norma in canne ad anima liscia) e, a seconda della progettazione, può penetrare il bersaglio trapassandolo (proiettili perforanti) o deformarsi al suo interno (proiettili ad espansione controllata). Esistono anche proiettili in gomma, non letali, usati solitamente dalle forze di polizia in ambiti urbani per sedare rivolte e manifestazioni violente, o per esercitazioni.
La migliore forma esterna per i proiettili d'artiglieria è quella cilindrica - ogivale. All'esterno del corpo trovano posto gli organi destinati a regolare il moto del proietto: corona di forzamento e corona/fasce di centramento. All'interno il proiettile è cavo e comunicante all'esterno mediante un foro, denominato bocchino. Il bocchino può essere sia anteriore che posteriore e ospita la spoletta destinata a far esplodere la carica di scoppio. Normalmente le granate di piccolo calibro hanno spoletta anteriore, mentre nei medi e grossi calibri la spoletta è posta indifferentemente davanti o dietro.
[modifica] Tipologia
In funzione dell'impiego, i proiettili sono suddivisi in:
- proiettili d'urto
- ad azione perforante (palle e granate perforanti)
- ad azione proiettiva di schegge (granate ordinarie, dirompenti e a frattura prestabilita)
- ad azione prevalentemente esplosiva (granate nucleari, mine e bombe)
- ad azione speciale (fumogeni, incendiari, illuminanti, a gas irritanti o tossici)
- proiettili a mitraglia (shrapnel)
Lo shrapnel deriva il suo nome dall'inventore, il tenente britannico Henry Shrapnel, che lo mise a punto nel 1784. Il proiettile è cavo e riempito di pallette di piombo, e dotato di una carica di esplosivo collegata ad una spoletta. Con l'introduzione di specifiche spolette, lo shrapnel venne impiegato in funzione antiuomo e antiaereo.
La balistica è lo studio della traiettoria dei proiettili.