Freccia
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La freccia è un'arma da getto destinata al lancio per mezzo di un arco o di una balestra.
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[modifica] Storia
La freccia è un'arma di origine antichissima, il cui uso risale all'epoca preistorica. Sono stare rinvenute punte di freccia databili al Neolitico realizzate in selce e ossidiana, nelle forme delle quali è possibile distinguere due principali filoni evolutivi: quello amigdaloide, che dà origine alla forma triangolare, e quello romboidale, in cui la parte inferiore si sviluppa in una sorta di peduncolo inserito nell'asta. Le due facce della punta presentano spesso una costolatura che la rende più massiccia.
Tali materiali in epoche successive lasciano il posto al bronzo e quindi al ferro; nella Grecia antica, in età omerica si imitano le forme precedenti, con frecce in bronzo triangolari e uncinate alla base, con margini taglienti e punta affilata. La presenza della impennatura posteriore è intuibile dal termine con cui l'arma viene designata in Omero, πτερόεις. Le punte in ferro di epoca successiva (VI secolo a.C.) ripetono la stessa struttura.
L'uso in Italia è testimoniato presso tutte le popolazioni antiche, sia da ritrovamenti diretti che da raffigurazioni artistiche. Il termine sagitta, ripreso dai romani, sembra di origine etrusca. Nell'esercito romano l'uso di arco e freccia risale all'epoca di Mario ed è più diffuso nel periodo del tardo Impero, in cui sono in uso frecce lunghe circa 50-60 cm con punta piatta uncinata, conica o piramidale a sezione triangolare.
Nell'alto Medioevo la freccia più comune resta quella a due barbe piuttosto corte, talora smussate, mentre la sostituzione del ferro con l'acciaio temperato dà luogo a una varietà enorme nelle fogge delle cuspidi, a partire dai secoli XIV e XV fino all'invenzione delle armi da fuoco, che segnano una forte riduzione (ma non la completa scomparsa, almeno fino agli inizi del secolo XIX) degli usi bellici della freccia.
La variabilità di tali usi è sempre stata molto grande, sia in termini degli effetti che esse erano destinate a produrre (frecce avvelenate, incendiarie, ecc.) sia per i mezzi di lancio designati (a mano, con l'arco, la balestra, altre macchine belliche e persino da aerei nel corso della prima Guerra Mondiale).
L'uso principale delle frecce nelle società moderne è legato all'attività sportiva del tiro con l'arco.
[modifica] Struttura
Una freccia è costituita in generale dalle seguenti parti:
- Una punta o cuspide di materiale e foggia variabile, a profilo aerodinamico
- Una piccola asta o fusto di materiale, profilo e lunghezza variabile
- Una cocca che collega la freccia alla corda
- Un impenneggio che fa da freno areodinamico e stabilizza la freccia
Nelle moderne frecce ad uso sportivo e venatorio, le aste sono costruite in legno, alluminio, carbonio e anche alluminio/carbonio: le prime si usano per gli archi "storici" e i longbow, alluminio e carbonio si usano invece per gli archi ricurvi e gli archi "compound". In coda è presente una serie di penne (da 2 a 6, secondo l'utilzzo ma anche il gusto dell'arciere).
Le grandezze fondamentali delle frecce comprendono:
- lunghezza
- diametro
- profilo
- spine
- peso
La lunghezza viene scelta in base all'allungo dell'arciere, il diametro ed il profilo variano invece secondo l'uso: per le frecce da caccia si usano aste pesanti e robuste mentre le frecce da tiro sono più leggere e sottili.
Il profilo può essere cilindrico (più comune) o "barilato", cioè più spesso al centro che alle estremità: nel secondo caso la freccia risulta più leggera a parita' di rigidita' (vedi piu' oltre, spine) .
Lo spine indica la rigidità cioè quanto la freccia si piega al momento dello scocco: quando la corda viene rilasciata, infatti, la freccia accelera sul piano longitudinale negli archi tradizionali mentre nei compound nel piano verticale e inizia a flettersi a causa delle alte forze di compressione indotte dalla corda sulla cocca e la massa inerziale della punta, continuando a vibrare durante il volo e seguendo una traiettoria a zig-zag (questo fenomeno è noto come paradosso dell'arciere). Affinché la freccia abbia un comportamento neutro, cioè non tenda a "piegare" a destra o sinistra, occorre che essa abbia uno spine opportuno. Quest'ultimo cambia soprattutto in base alla potenza dell'arco e al peso della punta montata sulla freccia, l'impennaggio serve soprattutto per ovviare a un spine non adeguato e per limitare il fenomeno del paradosso dell'arciere solo nei primi metri.
[modifica] Tipologie di frecce
- tiro alla targa o 3D
- tiro al volo
- utilizzo venatorio
- pesca con l'arco
Le frecce destinate al tiro sono di solito molto leggere, per privileggiare la velocità e traiettorie piatte. Si ha una scelta di spine vastissima, per evitare il paradosso dell'arciere. Esse hanno una precisione costruttiva elevata tale da garantire rettileita' e peso costanti; sono delicate perché non trasportano grandi quantità di energia. L'impennaggio è di solito molto contenuto. Le frecce per il tiro al volo sono normalissime frecce che hanno come sola caratteristica l'impennaggio flu-flu che fa da grosso freno aereodinamico e permette di tirare in alto senza pericoli per chi sta intorno; chi intende cacciare alla penna ha una efficacia tra 15-20 metri. Le frecce da caccia sono robustissime e quando viaggiano portano con loro una notevole quantità di energia. La caratteristica che le distingue dalle altre è sicuramente la punta dotata di lame, detta broadhead. Queste frecce hanno impennaggi vistosi,grandi e molto spesso elicoidali per stabilizzare le turbolenze dovute alla punte. Di solito si usano frecce pesanti per aumentare la penetrazione sul selvatico mentre oggigiorno grazie ad archi superveloci (di anche 350fps IBO), anche frecce leggere portano allo stesso risultato; in caccia con l'arco il tiro va sempre effettuato in distanze mai superiori ai 30 mentri, sia per fini etici sia per evitare il cosiddetto jumping the string. Per prede di taglia piccola vengono utilizzate frecce da impatto con testa piatta, detta blunt. Queste ultime tre tipologie di frecce sono utilizzate in gare di tiro istintivo venatorio dette Roving. Le frecce da pesca sono molto pesanti: di solito sono aste di vetroresina, riempite per evitare che rimbalzino sull'acqua. Frontalmente hanno un arpione e dietro all'impennaggio plastico vi è una corda collegata al mulinello che servirà al recupero il quale è fissato al riser dell'arco.