Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Campionato Alta Italia 1944 fu un torneo calcistico disputatosi nell'Italia Settentrionale occupata dalle armate naziste.
Con l'Italia divisa in due parti dal fronte di guerra della Linea Gotica, la parte settentrionale controllata dalla Repubblica Sociale e la parte meridionale liberata dalle truppe alleate, venne meno anche l’unità della Federazione calcistica. A Milano, l’avvocato Mauro ed il dott. Baldo ressero un commissariato provvisorio, con sede in viale Tunisia, riuscendo ad organizzare il Campionato Alta Italia del 1943-44. Nel Sud la situazione fu invece diversa: Savarese, Zauli, Ventura e Malvicini rimasero legati agli ambienti del Coni e vennero disputati dei tornei a carattere regionale: la parte riguardante il settore pugliese venne vinta dal Conversano, mentre invece la Lazio si impose nella zona di Roma.
Per quanto concerne il Campionato dell’Alta Italia, il torneo non venne organizzato con le regole del campionato nazionale precedente - quello del 1942-43 vinto dal Torino - ma fu diviso in gironi locali inquadrati complessivamente in tre fasi regionali le cui vincitrici avrebbero disputato le finali per l'assegnazione del titolo di Campione del Nord Italia.
[modifica] Fase eliminatoria regionale
[modifica] Piemonte e Liguria
|
Verdetti
- Torino e Juventus qualificate alle semifinali interregionali
|
|
Spareggio
Verdetti
- Ambrosiana-Inter e Varese qualificate alle semifinali interregionali
|
|
Arzignano e San Michele si sono ritirate a campionato in corso.
|
Treviso e Vicenza hanno rinunciato a continuare il torneo.
|
Verdetti
- Venezia e Verona qualificati alle semifinali interregionali
|
[modifica] "Adriatische Zone"
|
Verdetti
- Ampelea e Triestina qualificate alle semifinali interregionali
|
|
Classifica Emilia A |
Pt |
1. |
Bologna |
10 |
2. |
Cesena |
11 |
3. |
Panigale |
8 |
4. |
San Pietro In Casale |
0 |
|
|
|
Semifinali Emilia A |
Pt |
1. |
Bologna |
9 |
2. |
Cesena |
8 |
3. |
Forlimpopoli |
6 |
4. |
Faenza |
1 |
|
|
Carpi, Corradini Suzzara e Modena: 1 punto di penalizzazione.
[modifica] Semifinali interregionali
[modifica] Gruppo A (Piemonte e Lombardia)
[modifica] Classifica finale
- Torino ammesso alla fase finale.
[modifica] Gruppo B (Veneto e Friuli Venezia-Giulia)
[modifica] Classifica finale
- Venezia ammesso alla fase finale.
- Ampelea e Triestina rinunciarono a giocare l'ultima partita in quanto ininfluente. Il Verona si ritirò prima dell'inizio del girone.
[modifica] Gruppo C (Emilia e Romagna)
[modifica] Classifica finale
- VV.F. Spezia ammesso alla fase finale.
|
Risultati |
|
Città e data |
|
Bologna |
0-2 tav. |
VV.F. Spezia |
Bologna, 11-6-1944 |
VV.F. Spezia |
2-0 tav. |
Bologna |
non disputata per rinuncia del Bologna |
[modifica] Finali nazionali
[modifica] Squadre finaliste
La formazione dei VV.F. Spezia.
In finale giunsero Venezia, Torino ed i VV.F. Spezia. I veneti non erano più l’ottima squadra capace di conquistare il terzo posto nel campionato di due anni prima; il Torino, invece, era ancora il “Grande Torino”, allenato da Vittorio Pozzo e campione d’Italia in carica, destinato a conquistare altri quattro scudetti al termine della guerra, prima della tragedia di Superga. La vera sorpresa era comunque costituita dalla squadra dei Vigili del Fuoco della Spezia. Questa compagine era nata dai resti dello Spezia Calcio, in grave crisi a livello dirigenziale: il presidente Perioli era stato catturato ed inviato nei campi di concentramento in Germania; Semorile, l’unico rimasto, decise di contattare il comandante dei Vigili del Fuoco cittadini, l’ing. Gandino, per allestire una squadra in grado di affrontare il Campionato Alta Italia. L’accordo venne presto raggiunto (in quel drammatico periodo anche la Juventus si era trasformata in Juventus Cisitalia ed il Torino in Torino FIAT), sotto l’impegno scritto di restituire tutti i giocatori allo Spezia al termine del conflitto, e costituì un ottimo stratagemma per sottrarre i calciatori agli obblighi del servizio militare.
[modifica] Il triangolare
Le partite finali vennero disputate all’Arena di Milano, quasi sempre semideserta per il timore di possibili rastrellamenti da parte dei tedeschi. Il 9 luglio 1944 si disputò la prima partita che si concluse con il pareggio tra Spezia e Venezia per 1-1, risultato che sembrava spianare la strada al Torino per la riconquista del titolo. Solo una settimana dopo, il 16 luglio, lo Spezia batteva invece per 2-1 i favoritissimi Granata sovvertendo qualsiasi pronostico. Il 20 luglio, infine, il Torino travolgeva il Venezia per 5-2 decretando la vittoria dei Vigili del Fuoco.
[modifica] Risultati e classifica
Classifica Finale
|
Classifica finale |
Pt |
G |
V |
N |
P |
GF |
GS |
1. |
VV.F. SPEZIA |
3 |
2 |
1 |
1 |
0 |
3 |
2 |
2. |
Torino |
2 |
2 |
1 |
0 |
1 |
6 |
4 |
3. |
Venezia |
1 |
2 |
0 |
1 |
1 |
3 |
6 |
Le partite
[modifica] La rivendicazione del titolo
[modifica] I fatti dell'epoca
Il giorno 17 luglio, proprio dopo la vittoria dello Spezia che escludeva di fatto il Torino dalla corsa per il titolo, la Federcalcio emanava un comunicato in cui dichiarava, in contraddizione con quanto predisposto all'inizio di quel torneo, che alla squadra prima classificata sarebbe stato assegnata la Coppa Federale del campionato di guerra e non il regolare scudetto. Infine l'8 agosto, a campionato finito, un ulteriore comunicato dichiarava che il titolo di campione d'Italia sarebbe rimasto al Torino (vincitore del campionato 1942-43) e ai Vigili del Fuoco della Spezia era assegnata la Coppa Federale.
Fino alle battute conclusive del torneo, in cui i VV.F. risultarono inaspettatamente campioni, tutti parlarono senza mezzi termini di Campionato Italiano e di Scudetto, sia i diretti interessati sia i principali quotidiani dell’epoca, primi fra tutti la Gazzetta dello Sport ed il Guerin Sportivo. Solo dopo l’imprevisto epilogo della competizione, sorsero i primi dubbi e nacquero le critiche riguardo la regolarità del campionato che si era appena svolto. Sia il comportamento contraddittorio tenuto dalla Federazione e descritto qui sopra, sia una campagna mediatica sostenuta da alcuni influenti giornalisti dell’epoca miravano a far passare il concetto che quello appena vinto dai VV.F. Spezia non poteva essere considerato -a tutti gli effetti- un vero scudetto. Si disse che il campionato era irregolare, voluto ed organizzato al solo scopo di propaganda per il governo di allora. Ma, probabilmente, furono determinanti anche i malumori e le proteste provenienti dagli influenti ambienti dirigenziali del Torino dell'epoca: non assegnando lo scudetto ai VV.F. Spezia, il Torino, vincitore nel 1942-43, sarebbe rimasto ancora campione in carica. È però vero che -di fatto- le squadre dell’Italia centro meridionale furono impossibilitate a partecipare al girone finale, che rimase quindi un affare ristretto alle squadre settentrionali. Poco conta che le squadre più forti dell’epoca fossero proprio quelle del Nord Italia e che nel campionato precedente la Lazio, vincente nel 1943-44 del suo girone regionale, non fosse riuscita ad andare oltre la metà della classifica; anzi addirittura lo stesso Silvio Piola, cannoniere della Lazio, disputò questo torneo in prestito proprio tra le fila del Torino.
[modifica] La protesta dello Spezia
Alla ripresa dei campionati regolari, nel 1945-46, quando furono creati i gironi di Serie A e B lo Spezia chiese di essere ammesso di diritto nella massima divisione in virtù del sesto posto in classifica in Serie B nel 1942-43 e, soprattutto, in virtù del titolo nazionale vinto con la denominazione di VV.F. Spezia e qui sopra descritto. All'epoca però il titolo non era stato ufficialmente riconosciuto e, inoltre, la FIGC annullò per motivi burocratici la fusione tra il 42° Corpo Vigili del Fuoco La Spezia e l'A.C. Spezia. La richiesta dello Spezia venne respinta e la società, duramente provata dalle difficoltà dell'epoca, pur mantenendo il titolo per partecipare alla Serie B si iscrisse in segno di protesta al campionato regionale ligure: al suo posto venne quindi inserita nel campionato cadetto la seconda squadra cittadina, l’Ausonia Spezia. Infine a partire dal campionato ancora successivo (1946-47), lo Spezia venne riammesso a partecipare alla Serie B.
Dopo anni di ricerche e richieste, grazie all'impegno dei giornalisti e delle autorità spezzine, il 22 gennaio 2002 la FIGC ha parzialmente accolto le istanze dello Spezia Calcio 1906 ed ha assegnato un titolo sportivo onorifico per la vittoria del campionato 1943-44, con una menzione particolare allo spirito di sportività con cui gli atleti dell’epoca affrontarono le difficoltà di un periodo storico in cui l’Italia era lacerata dai bombardamenti e dalla guerra civile. Oltre a questo titolo onorifico è stata conferita allo Spezia la possibilità di apporre permanentemente sulle divise sociali un distintivo-logo in ricordo di quell'impresa. Questa concessione costituisce un fatto molto raro: sono infatti poche le squadre che possono vantare l'esposizione permanente di un titolo sulla propria maglia e si tratta per lo più di simboli come la stella dei dieci scudetti o della Coppa dei Campioni.
|
Campionato romano |
Pt |
1. |
Lazio |
32 |
2. |
Roma |
31 |
3. |
Tirrenia |
25 |
4. |
M.A.T.E.R. Roma |
17 |
5. |
Juventus Roma |
16 |
5. |
VV. F. Roma |
15 |
7. |
Avia Roma |
15 |
8. |
Alba |
10 |
7. |
Elettronica |
10 |
8. |
Trastevere |
9 |
|
|
Nella stagione 1943-44 l'U.S. Conversano, che annoverava tra le proprie fila anche il "gatto magico" Leonardo Costagliola, portiere poi convocato in Nazionale, vinse il titolo di Campione dell'Italia Libera (campionato di guerra organizzato nella parte della penisola liberata dalle forze alleate)
[modifica] Voci correlate